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N. 4.266 - ore 17:00 - Martedì 22 Luglio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Dalla leggenda del jazz mondiale Kenny Barron, a Enrico Pieranunzi, eccellenza assoluta del jazz italiano, dalla grande ed amatissima cantautrice Malika Ayane, al maestro Premio Oscar Nicola Piovani (con lo spettacolo “Note a margine” con la Nicola Piovani Orchestra, in collaborazione con WineNews, ndr), dal “latin mood” di Javier Girotto e Fabrizio Bosso, all’acclamato trombettista Avishai Cohen: ecco i “big” di “Jazz & Wine in Montalcino” 2025, tra i più longevi festival musicali internazionali, e il più storico ed importante “festival aziendale” del vino italiano firmato Banfi, tra le aziende di riferimento in Italia, leader del Brunello (22-27 luglio). | |
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| | Tra le falde dell’Etna e la valle dell’Alcantara, c’è un anfiteatro naturale tra i vigneti dove nascono i vini del vulcano, il cui proscenio è ricavato tra i terrazzamenti, e che, come quinte, ha le montagne, la lava ed i pini secolari. Non è un sogno, ma quasi, il primo “Teatro in Vigna” della Cantina Sciaranuova di Planeta, a Passopisciaro, dove va in scena lo “Sciaranuova Festival” 2025 (26 luglio-2 agosto), edizione n. 9 dedicata ai “Piani Inclinati”. Un’espressione, di questi tempi che si stenta a trovare un sentiero tra incertezze e rarissimi punti fermi, che evoca traiettorie oblique, attraverso un festival che invita a esplorare nuove prospettive con il teatro, la musica e la parola, nel paesaggio unico della cantina sul vulcano di una delle griffe artefici del “rinascimento” della Sicilia del vino, pioniera nell’aver investito in cultura per promuovere lo sviluppo dei territori in cui nascono le sue etichette, che ogni anno organizza anche “Viaggio in Sicilia”, tra le prime residenze d’artista tra i vigneti italiani con installazioni site-specif di arte contemporanea, e che, recentemente, ha riunito sull’isola una comunità di opinion leader di diversi settori del made in Italy (tra cui anche WineNews, ndr) per lanciare il “Manifesto di Noto” del vino contemporaneo. Racconta Ottavia Casagrande, direttrice artistica del festival (in un articolo a sua firma sul prestigioso “Domenicale” de “Il Sole 24 Ore”): “il grande pregio del nostro festival sta nello spingere gli spettatori fuori casa - di questi tempi, atto già di per sé sovversivo - verso territori nuovi e inesplorati, dando loro appuntamento, al tramonto, in un punto meraviglioso e selvaggio. Li raduna in un anfiteatro immerso nella natura a bere vino e assistere a uno spettacolo. Un luogo in cui tutto sembra svolgersi esattamente come accadeva nei tempi antichi, per dar vita ad un rito collettivo. Non riesco ad immaginare niente di più profondamente dionisiaco”. E il tutto mentre, sullo sfondo, nell’installazione luminosa al neon “Ettore Majorana”, opera site-specif di Claire Fontaine, si legge una frase del romanzo di Leonardo Sciascia dedicato al fisico scomparso misteriosamente nel 1938, e che trascorreva le estati proprio vicino a questo luogo: “si divertiva a versar per terra e disperdere l’acqua della scienza sotto gli occhi di coloro che ne erano assetati”. | |
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| | Obbligo per le bevande alcoliche di riportare informazioni nutrizionali e messaggi di avvertenza per la salute allineando l’etichettatura agli attuali requisiti in vigore per tabacco, alimenti e bevande analcoliche. Ed ancora, l’idea di modificare la soglia massima di gradazione alcolica al di sotto della quale una bevanda può essere definita analcolica, portandola a 0,5% vol., e una valutazione per limitare l’accesso alle bevande “No-Lo” con il divieto di vendita ai minori di 18 anni come per gli alcolici. Queste le novità dal Regno Unito, per ora solo proposte, ma che non sono di poca importanza, inserite nel “Fit for the Future: 10 Year Health Plan for England”, presentato, nei giorni scorsi al Parlamento dal Segretario di Stato per la Salute e l’Assistenza Sociale del Governo Uk, Wes Streeting. | |
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| | | C’è il paesaggio della Toscana, con le colline del Chianti Classico, i vigneti, gli olivi e i cipressi; c’è la libertà spensierata della giovinezza, ci sono il sesso e l’amore, e c’è un’attrice bellissima ed esordiente, Liv Tyler, che, con questo film, diventerà famosa; ma, soprattutto, c’è l’occhio geniale di Bernardo Bertolucci, uno dei più grandi registi italiani: “Io ballo da sola”, film iconico del 1995 che compie 30 anni, è stato protagonista di una proiezione speciale (sostenuta dal Consorzio Chianti Classico, territorio che, con le sue ville, tra la Siena del Medioevo e la Firenze del Rinascimento, è candidato all’Unesco, ndr), nella cornice unica di Piazza del Campo, a Siena. Special guest l’attore Premio Oscar Jeremy Irons e il produttore Thomas Jeremy. “Come molti inglesi, penso che la Toscana sia uno dei più bei posti dove vivere nel mondo - ha detto Irons, in un’intervista a WineNews - ci sono un bellissimo paesaggio e il clima mite, e ci sono dell’ottimo vino, dell’ottimo cibo e persino una costa. Non potrebbe esserci un posto più bello di questo, come Firenze, e specialmente Siena, che mi porto nel cuore”. Con il grande attore britannico che ha detto di amare la nostra cucina e il nostro vino, tanto che “a casa mangio cibo italiano e bevo vino italiano”, come il Chianti Classico, of course. | |
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| | | Immaginate un Bacco contemporaneo, in versione fumetto, ironico e dissacrante, nato in Francia dalla matita del fumettista Daniel Casanave e dalla “sete di conoscenza” del giornalista e sceneggiatore Benoist Simmat, che racconta “L’incredibile storia del vino. Il racconto di una civiltà lunga 10.000 anni”: ecco il volume firmato dai due celebri autori francesi, edito dal Touring Club, e che illustra come il vino è sempre stato al centro della cultura umana, attraversando guerre, rivoluzioni e proibizioni. | |
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| | Nonostante tutte le difficoltà del momento il 2025 si conferma un anno positivo per l’export ortofrutticolo italiano. Secondo i dati Istat diffusi da Fruitimprese Veneto - Associazione Imprese Ortofrutticole, nei primi quattro mesi 2025, le esportazioni sono aumentate del +13,3% in valore sullo stesso periodo 2024 (2,24 miliardi di euro), e del +7,3% in volume raggiungendo quota 1,3 milioni di tonnellate. Con il saldo commerciale che ha raggiunto 264 milioni di euro, con un incremento del +30,8%, visto che nel contempo le importazioni hanno toccato 1,9 milioni di euro (+11,3% sui primi 4 mesi 2024). Un andamento nettamente positivo per l’ortofrutta italiana, che ha quasi raggiunto le esportazioni del vino tricolore, in valore (a -0,86% nello stesso periodo, sul 2024, a 2,5 miliardi di euro, secondo i dati Istat analizzati da WineNews). | |
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| | | Dallo spopolamento dei piccoli comuni, dove nascono il 92% delle Dop-Igp e più del 70% dei vini italiani, al calo di consumi, dallo scenario geopolitico ai dazi, “bisogna affrontare le sfide che il mondo ci pone, ma a partire dalla nostra capacità di produrre cose che piacciono al mondo e da un’identità antica che non va imbalsamata, ma usata come un produttore di futuro. Mahler diceva: “tradizione non è culto delle ceneri, ma custodia del fuoco”. Questo è il nostro lavoro”: così Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola (di cui fa parte anche WineNews). | |
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