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WineNews
N. 3.084 - ore 17:00 - Lunedì 1 Febbraio 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
Zone gialle, la ristorazione prova a ripartire
Gran parte dell’Italia è tornata in zona gialla e questo si traduce anche in una potenziale boccata di ossigeno per bar e ristoranti che possono riaprire, con i limiti stabiliti dal Dpcm in vigore, le porte al pubblico. Per la precisione, come sottolinea l’analisi della Coldiretti, sono ben 293.000 i locali pronti a servire, al tavolo o al bancone, pranzi espressi, caffè, panini e calici di vino. Dovranno, invece, aspettare le attività di Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e la Provincia di Bolzano. Ma in Italia tornano aperti otto locali su dieci, con un settore che cerca di ripartire dopo perdite di fatturato del -48% (41 miliardi di euro) nel 2020.
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Primo Piano
Dalle case history internazionali alle realtà più affermate d’Italia, i Musei del vino alla riscossa
Dalle grandi case history internazionali alle realtà più affermate d’Italia, passando per progetti appena messi in cantiere, i musei e le esperienze legate al vino, guardano ad un 2021 che, si spera, così come per molte altre cose, sia di rilancio. Proprio in questi giorni, il più importante e visitato del mondo, la Cité du Vin di Bordeaux, che nel 2020 ha registrato un crollo del 63% dei visitatori, ha annunciato diverse novità, tra cui, Covid permettendo, la mostra temporanea dal 9 aprile al 29 agosto, sul tema della mitologia e del “Bere con gli dei”, incontro originale tra tre artisti urbani contemporanei e opere dell’antichità, tra cui pezzi dal Louvre e dal Museo Archeologico di Atene. In Italia aspetta di poter riaprire i battenti il più antico ed importante storico Museo del Vino, ovvero “il Museo della Cultura del Vino” di Torgiano della famiglia Lungarotti, percorso di rara bellezza lungo i millenni, “una sorta di Uffizi del vino”. Il cui valore si vede anche in questa fase in cui, con l’Umbria zona arancione, non può essere visitato: “il Museo è un attrattore per tutto il territorio, non solo per Lungarotti. Non potendo stare aperto, le ricadute sono per tutti, ma è un gran peccato, perché avremmo potuto cogliere l’opportunità di portare, ovviamente in totale sicurezza, la gente nei musei in un periodo come questo”, commenta, a WineNews, Teresa Severini. Ma se questi sono due esempi diversi ma di assoluto e riconosciuto livello, sono tanti i grandi territori del vino che, con musei già esistenti in fase di rilancio, progetti appena nati e altri ancora solo su carta, idee di insieme e iniziative private, hanno investito ed investono nella cultura del vino: dal Museo del Brunello di Opera20 che nascerà a Montalcino, nello storico Complesso di Sant’Agostino, al WiMu Barolo, il Museo del Vino di Castello Falletti, che sarà il centro delle iniziative di Barolo “Città Italiana del Vino” 2021, al “Musem, il Museo sensoriale e multimediale del Vino di Bolgheri e della Costa toscana”, al Casone Ugolino, alla Wine Experience a Priocca d’Alba, nel cuore del Roero, firmata da Mondo del Vino, ai tanti casi in Veneto: dalla Galleria Olfattiva di Zeni, a Bardolino, al “Masi Wine Discovery Museum”, a Lazise, fino al neonato “Valpolicella VR 360”, museo “virtuale” realizzato da Cantina Valpolicella Negrar.
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Il vino del Sudafrica contro il Governo
L’emergenza Covid-19 ha colpito tutti, ma qualcuno più degli altri. Probabilmente, la filiera del vino che ha subito le restrizioni più dure è quella del Sudafrica, che sta facendo i conti con il terzo bando sugli alcolici, che ne vieta completamente la vendita. L’obiettivo è quello di proteggere le strutture ospedaliere, oberate dai pazienti Covid-19, dalla gestione delle eventuali emergenze sanitarie legate all’abuso di alcol. Una misura che ha spinto il settore, che genera più di 3 miliardi di euro di fatturato e dà lavoro a 269.000 persone, al collasso, tanto che Vinpro, che riunisce 2.575 player della filiera vino del Sudafrica, ha chiamato in causa la Corte Suprema, chiedendo di porre fine alla gestione centralistica dell’emergenza. La richiesta è che siano le Province a decidere in maniera autonoma, con l’udienza fissata per il 5 febbraio.
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Focus
Il rilancio del vino di Romagna, tra arte, paesaggio e territorio
Valorizzazione delle diverse identità del vino, facendo squadra intorno ai tre pilastri che sono Sangiovese, Albana e Trebbiano, a cui affiancare chicche come la Cagnina o il Pagadebit; promozione internazionale, soprattutto nella seconda parte del 2021, quando si spera che la pandemia abbia allentato un po’ la sua morsa, ma, soprattutto, investimenti nell’incoming e nell’enoturismo, per il racconto di un territorio meno conosciuto, quello della Romagna dell’entroterra, dove il vino è elemento storico e fondate di socialità ed economia, e la vigna disegna gran parte del paesaggio tra castelli, luoghi d’arte e di cultura, in una terra che il giornalista Guido Nozzoli ha definito “un pianeta inventato dai suoi abitanti”. Riparte da qui la Romagna del vino, che si rimette in moto, con un’azione strategica rinnovata ed a lungo raggio, voluta dal Consorzio vini di Romagna, guidato da Ruenza Santandrea e dal direttore Filiberto Mazzanti, che mette insieme 114 soci, 7 cooperative, 5 imbottigliatori, 102 produttori di vino, e una filiera fatta da 5.200 vignaioli che producono uva, in un territorio in cui si produce il 62% del vino di tutta l’Emilia Romagna. Tra progetti che legano vino e turismo come “Cartoline dalla Romagna”, altri di incoming, a fine agosto, come “Vini a Arte”, e seminari nei mercati del nord Europa.
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Cronaca
Luna Rossa brinda Ferrari
Luna Rossa va in finale di Coppa Prada, in programma dal 13 al 22 febbraio, con i britannici di Ineos. Ed in caso di vittoria, avrà accesso alla celeberrima America’s Cup. Intanto, l’equipaggio italiano più famoso della vela può brindare con l’edizione limitata di Ferrari Maximum Blanc de Blancs realizzata da Cantine Ferrari, leader del Trentodoc, per celebrare la partnership con il team di Luna Rossa, di cui è “sparkling partner”. 2.021 magnum, numerate, per brindare ad una anno ricco di sfide, ed ennesimo esempio del sodalizio tra Ferrari ed il grande sport made in Italy.
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Wine & Food
Cresce la condivisione delle foto sul cibo sui social. Le più belle nella “Food Social Night”
Nonostante la pandemia, i lockdown ed i ristoranti chiusi a lungo, la mania per la condivisione sui social delle foto con il cibo al centro non si è fermata. Anzi. A selezionare le migliori è stata la “Food Social Night” n. 2, promossa da Artix e dall’Associazione Italiana Chef. 363 foto ammesse, 144.000 impressions, 123.800 visualizzazioni e oltre 28.000 voti espressi dalla giuria social i numeri dell’evento, con la giuria di esperti che ha selezionato i 30 finalisti sottoposti alla votazione social, dalla quale è uscito come la migliore @carmelamoccia (che ha raccolto 774 “pollici su”). “In un periodo di rallentamento dei rapporti sociali - dichiara Marco Panella, presidente di Artix - la Food Social Night non è un semplice contest fotografico, ma un tavolo sociale allargato dove si condividono emozioni tradotte in immagini”. Il prossimo appuntamento è per il 26 febbraio 2021.
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Consorzio Vini di Romagna
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WineNews.tv
Un successo “recente”, ma un percorso secolare: il mondo Prosecco raccontato da Diego Tomasi
Uno spaccato storico dello spumante italiano più amato nel mondo, firmato dal primo ricercatore del Crea-Ve, nell’ultimo congresso Assoenologi: dalla fine del 1800 ai giorni nostri, un percorso tra le tappe in vigna, tra le normative e sui mercati, che hanno fatto del Prosecco Doc, del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e dell’Asolo Docg i pilastri di una delle più importanti case history del vino italiano.
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