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WineNews
N. 3.038 - ore 17:00 - Lunedì 23 Novembre 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti,
opinion leader e professionisti del vino
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La News
Vivere meglio (con il vino)
“La malattia del secolo è la depressione, che affligge il 6-10% della popolazione mondiale. È una patologia collegata alle dipendenze, e anche all’abuso di alcol, sempre più diffuso tra i giovani. E in questo senso serve un piano progettuale educativo. Ci manca, in questa fase delle nostre vite, la condivisione di un buon bicchiere di vino, non certo la movida o l’apericena, un vizio che ci fa bere male e mangiare peggio. Il vino diventa elemento cardine di un discorso progettuale, che porti i giovani a mangiare, vivere e bere meglio”. A dirlo il professore Alberto Zangrillo del San Raffaele di Milano, nel congresso degli Enologi Italiani.
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Primo Piano
“Vino e Salute”, un binomio possibile tra cultura e polifenoli. Ma con giudizio
La salute è un tema caro al mondo del vino, per quanto negli anni i due mondi siano stati spesso rappresentati in modo antitetico. E, invece, sono sempre di più gli studi e i professionisti che dimostrano la possibilità di un rapporto del tutto positivo tra “Vino e Salute”, tema al centro della tavola rotonda moderata da Bruno Vespa, appuntamento clou del Congresso di Assoenologi, con il professore Giorgio Calabrese, medico specializzato in Scienza dell’Alimentazione, il professor Alberto Zangrillo del San Raffaele di Milano e Vincenzo Montemurro, cardiologo e vicepresidente della Fondazione Italiana del cuore. Il punto cardine, non può che essere il ruolo del vino, da un punto di vista prettamente scientifico, non solo nella dieta, ma nel funzionamento stesso del nostro organismo. “Il vino non è una bevanda ma un alimento liquido”, ricorda, con un concetto a lui particolarmente caro, Giorgio Calabrese. “Il polifenolo è un insieme di sostanze naturalmente presenti nell’uva, nella buccia e non solo, dalle proprietà antiossidanti, che ci difendono dai radicali liberi. L’astemio - scherza, ma non troppo, Calabrese - può essere astemio, ma sia cosciente di perdere qualcosa che serve alla qualità della vita”. Dal punto di vista strettamente scientifico, come ricorda il cardiologo Vincenzo Montemurro, “ci sono tanti studi che dimostrano l’azione cardioprotettiva del vino. I polifenoli del vino hanno la capacità di neutralizzare i radicali liberi, e il resveratrolo ha anche un’azione antiossidante. E poi, i polifenoli svolgono un’azione antiinfiammatoria, e in questo momento è importante: 30-40 grammi di alcol al giorno si inseriscono bene nella dieta quotidiana”. Ed è proprio su questo punto, sulla qualità della vita, che si incontrano punti di vista e presupposti diversi, come spiega nel suo intervento Alberto Zangrillo. “Si è studiato a lungo il funzionamento del codice genetico e del Dna, oggi invece ci si concentra sull’epigenetica, ossia su ciò che viene determinato dalle nostre abitudini e che lascia comunque un imprinting. È vero che i polifenoli - tutti nel mondo vegetale - sono elementi protettivi e sono contenuti nel vino, ma è riduttivo dire che ci sia un automatico beneficio nel consumo di vino”.
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Gdo italiana, il vino cresce ancora
Le vendite di vino nella gdo aumentano nei primi mesi del 2020 del 6,9% a valore e del 5,3% a volume sul 2019, spinte dal trimestre primaverile del lockdown e dalle chiusure dell’horeca. Buone le performance di spumanti e vini Doc, discrete quelle dei vini da tavola. Da sottolineare gli aumenti dei vini di categoria medio/alta con la crescita del 13,6% nella fascia di prezzo tra 7-10 euro e dell’8,7% tra 5-7 euro. Gli spumanti aumentano del 10,4%, nonostante il crollo nel mese di aprile. Crescono il vino comune, del 4,2% a volume, e il vino a marchio Mdd che aumenta, a valore, dell’8,7% nel comparto vino e del 10,8% nel comparto spumante. Ad aumentare del 122% sono anche le vendite online, e del 200% quelle nei grocery di piccole dimensioni. A dirlo una ricerca Iri per Vinitaly.
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Focus
Export a -4,6% nel 2020 per le cantine italiane
L’Italia del vino regge all’urto della pandemia nel 2020, almeno sul fronte delle esportazioni, dove sarà calo, ma contenuto. A dirlo le stime dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, presentate oggi a Wine2Wine by Veronafiere & Vinitaly, secondo cui per l’Italia, che, nel 2020, chiuderà il proprio export con un -4,6% a valore (6,1 miliardi di euro) sull’anno precedente, gli effetti saranno complessivamente più leggeri rispetto al trend globale (-10,5%) e ancora di più sul principale player del settore, la Francia, costretta a rinunciare al 17,9% delle proprie esportazioni. Un quadro confortante se si considera l’aumento delle quote di mercato guadagnate dal vigneto Italia; allarmante se si considera l’asimmetria di un dato generale che cela forti ribassi in diverse fasce, a partire dalle piccole imprese ad alto tasso qualitativo. In termini assoluti, la contrazione del valore delle importazioni mondiali di vino stimata (su base doganale) sarà di oltre 3 miliardi di euro rispetto al 2019, soprattutto per effetto delle mancate vendite per oltre 1,7 miliardi di euro del suo market leader, la Francia. La previsione sull’Italia si ferma, invece, a -300 milioni di euro, complice anche il boom (+15%) delle esportazioni nel primo bimestre dell’anno, che ha attenuato il passivo.
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Cronaca
Valoritalia-Crédit Agricole e il pegno rotativo
Trasformare il vino che riposa e affina in cantina in liquidità è una delle misure più apprezzate dal mondo del vino, introdotta dal Ministero delle Politiche Agricole nel luglio 2020, per dare sollievo alle imprese in una fase di estrema difficoltà. Ed ora, per dare piena operatività a questo strumento, arriva un importante accordo tra Federdoc che rappresenta i Consorzi del vino italiano, Valoritalia, società leader nelle certificazioni agroalimentari, e Crédit Agricole Italia, banca fortemente radicata sul territorio nazionale e da sempre leader nel settore agroalimentare.
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Wine & Food
38 “Tre Forchette”, in un anno difficile: ecco la Guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso
Nessun punteggio, in un anno particolare e difficile come il 2020 segnato dal Covid, ma una selezione dei migliori ristoranti d’Italia (38 “Tre Forchette”, dal Piazza Duomo a Villa Crespi, dal Da Vittorio al Dal Pescatore, dal Mudec a Cracco, dal St. Hubertus all’Osteria Francescana, da Enoteca Pinchiorri a Uliassi, da Casa Vissani a La Pergola, dal Reale al Don Alfonso 1890, da La Torre del Saracino al Duomo, da Le Calandre a Glass Hostaria, per citarne solo alcuni), e 26 premi speciali (come il Ristoratore dell’Anno andato alla Famiglia Liu a Milano, o i Menu Degustazione, per Osteria Francescana e Reale, o ancora il Miglior Pane in tavola andato a Casa Vissani di Baschi, o il premio Terra e Ambiente a La Ciau del Tornavento, all’Hostaria Dietro le Quinte e Al Pescatore di Bari, tra gli altri): ecco gli atout della guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso 2021.
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Monte Zovo
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WineNews.tv
Guardare al futuro, nonostante tutto: lo sguardo oltre Covid dei produttori italiani
Da Wine2Wine le testimonianze di produttori e manager come Ettore Nicoletto (Bertani Domains), Riccardo Pasqua (Pasqua), Lamberto Frescobaldi (Frescobaldi) Dominga Cotarella (Famiglia Cotarella), Josè Rallo (Donnafugata) e Marco Nannetti (Gruppo Cevico). Che dicono di ripartire dalla consapevolezza della forza del made in Italy, ma anche delle criticità legate al mondo del vino, ma non solo, da risolvere.
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