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WineNews
N. 3.521 - ore 17:00 - Giovedì 6 Ottobre 2022 - Tiratura: 31.183 enonauti,
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La News
L’Italia nella “Top 100 Best Buys” 2022 by WE
In una fase economica tanto complessa come quella che stiamo attraversando, il rapporto qualità/prezzo è sempre più importante nelle scelte dei consumatori, che si fanno guidare, ad esempio, dalla “Top 100 Best Buys” 2022 by “Wine Enthusiast”, che mette in fila i 100 migliori vini sotto i 15 dollari allo scaffale. Con tanta Italia, a partire dal Bardolino Chiaretto 2021 di Zenato (n. 15), seguito dalle etichette di Fiorini (32), Paltrinieri (34), Deltetto (35), Castello di Gabbiano (43), Tenuta Rapitalà (49), Produttori di Manduria (66), La Selva (69), Masottina (78), Mezzacorona (87), Santi (89) e Vigneti Zanatta (95). Al primo posto il californiano Highlands 41 2020 Black Granite Red.
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Primo Piano
Liv-ex, a settembre 2022 crescono tutti gli indici. I toscani spingono l’Italy 100 a +1,9%
Il Liv-ex Fine Wine 1000, ossia l’indice che analizza in maniera più ampia l’andamento del mercato secondario dei fine wine, e che raccoglie i sette indici regionali del Liv-ex (Bordeaux 500, Bordeaux Legends 40, Burgundy 150, Champagne 50, Rhone 100, Italy 100 e Rest of the World 60), analizzando l’attività di trading di 600 wine merchant, archivia il mese di settembre 2022 con una crescita del 2,1%, dopo un agosto essenzialmente stabile. Bene anche il Liv-ex 100, l’indice che traccia l’andamento dei prezzi dei 100 fine wine più pregiati sul mercato - di cui fanno parte anche le etichette di Bartolo Mascarello, Comm. G.B. Burlotto, Gaja, Giacomo Conterno, Masseto, Ornellaia, Poggio di Sotto, Sassicaia, Solaia, Soldera Case Basse e Tignanello - che segna un rimbalzo positivo del +1,9%, annullando ampiamente il piccolo calo di luglio (-0,3%), il primo da giugno 2020. Più contenuta la crescita del Liv-ex 50: +1,5%. A guidare il trend, in maniera ancora più sensibile di quanto visto ad agosto, è di nuovo il mercato americano, che sfrutta il dollaro forte - mai prima d’ora la sterlina era stata scambiata a 1,07 dollari, e il rapporto con l’euro è di sostanziale parità - per investire in maniera conveniente sui fine wine. Chiude in territorio ampiamente positivo l’Italy 100 che, a settembre 2022, è cresciuto del 2,4%, e da inizio anno del 9,1%, per una share di mercato che torna a sfiorare il 10% degli scambi a valore (e l’11,8% da inizio anno), dopo il crollo di agosto, quando i fine wine italiani valevano poco meno dell’8% del totale scambiato sul Liv-ex, ma comunque lontani dal 15,4% raggiunto nel 2021. Fondamentale, per l’Italy 100, il contributo delle etichette toscane, che rappresentano il 57,7% degli scambi, con i Super Tuscans a farla da padrone. Meglio fanno, da inizio anno, i fine wine di Borgogna, Champagne e Rodano: il Burgundy 150 nei primi 9 mesi del 2022 è cresciuto del 27,6%, lo Champagne 50 del 22,3% e il Rhone 100 del 10,5%. Più lenta di quella italiana la crescita di Bordeaux 500 (+6,5%) e Bordeaux Legends 40 (+7,6%). Tra le cinque etichette più performanti nel settembre 2022 c’è anche un italiano: il Tignanello 2018 della Marchesi Antinori, il cui prezzo a cassa (da 12 bottiglie) è cresciuto del +7,1% a quota 1.352 sterline.
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Basta attacchi al consumo di vino
“Il vino è il primo settore in termini di export dell’agroalimentare italiano, e nel complesso vale 12 miliardi di euro. I nostri imprenditori nel tempo hanno anche insegnato cosa c’è dietro ad una bottiglia di vino. Nell’ultimo anno c’è stato, però, un attacco a livello globale sui consumi di vino, e non sull’abuso, come sarebbe giusto fare. Noi siamo quelli che più possono insegnare sul consumo moderato e responsabile, parte della nostra cultura. È un tema su cui auspichiamo l’aiuto da parte del Governo, per evitare danni reputazionali ed economici per l’industria del settore”. Parole chiare, quelle di Micaela Pallini, presidente Federvini, dal “Made in Italy Summit” de “Il Sole 24 Ore” e “Financial Times”, in collaborazione con “Sky Tg24”, di scena oggi a Milano, nel panel “Sfide e prospettive internazionali per il settore food & wine italiano”.
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Focus
“The World’s 50 Best Bar” 2022 parla italiano
Il mondo della mixology parla sempre più italiano, e non solo perché nella “The World’s 50 Best Bar” 2022, di scena alla Cúpula de las Arenas di Barcellona, i locali del Belpaese siano saliti a 4, ma anche perché dietro al bancone dei migliori bar del mondo si parla, appunto, italiano. A partire dal gradino più alto e più basso del podio: il bartender del n. 1, il “Paradiso” di Barcellona, è Giacomo Giannotti, mentre quello del “Sips”, al n. 3, sempre nella capitale catalana, è Simone Caporale. In mezzo, alla posizione n. 2, il “Tayer + Elementary” di Londra, con il “Connaught Bar”, lo storico indirizzo londinese guidato da Agostino Perrone, in vetta alla classifica un anno fa, che scivola alla posizione n. 8. Al top tra gli italiani “Drink Kong”, il locale del Rione Monti, nel cuore di Roma, di Patrick Pistolesi, salito alla posizione n. 16 (un anno fa era alla 16). Perde invece qualche posizione il “1930” di Flavio Angiolillo e Flavio Russo, lo speakeasy milanese alla n. 35. Fa il suo debutto nella “The World’s 50 Best Bar” 2022 il “Locale Firenze”, nella splendida cornice di Palazzo Concini a Firenze, guidato dal manager Matteo Di Ienno direttamente alla posizione n. 39. Altra sorpresa è “L’Antiquario” di Napoli, fondato dal bartender Alex Frezza, alla n. 46.
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Cronaca
Cina, contrabbando da record
L’indagine penale che il 24 agosto ha portato all’arresto di 39 persone tra Shanghai, Pechino, Shenzhen e Fuzhou sta assumendo la dimensione del più grande caso di contrabbando di vino mai venuto alla luce. Al centro delle indagini della Polizia cinese, come riporta il portale “WBO”, sono finite le attività di alcuni commercianti di vino di Bordeaux con sede a Shanghai, che riguardano il contrabbando di fine wine per un valore complessivo di 51,4 milioni di dollari, per un’evasione delle tasse da 17,5 milioni di dollari.
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Wine & Food
“Coquus”: 500 anni di storia della cucina italiana, destinato a diventare un classico
Una vera e propria summa della nostra storia culinaria: con “Coquus - Antologia ragionata di 500 anni di cucina italiana” (Giunti Editore, pp. 704, prezzo di copertina 39 euro), Beniamino Vignola presenta un repertorio di ricette che nasce da un fatto paradossale. Nella ricca “babele” della cucina italiana, straordinariamente spettacolarizzata ormai da anni dalla televisione, sono solo tre i grandi ricettari storici in libreria: “Il cucchiaio d’argento” (1950), “Il talismano della felicità” (1925) e ovviamente l’Artusi (nelle mani dei professionisti più che delle casalinghe). Lo storico dell’alimentazione Massimo Montanari scrive nella prefazione: “un libro eretico, che mette la storia all’angolo e ricostruisce un linguaggio culinario che, pur cambiando di continuo, da tanti secoli accomuna gli italiani”.
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Usa, Uk, Germania, Cina: come va il vino italiano nel mondo. Che punta al +10% a fine anno
A WineNews, Denis Pantini, alla guida di Wine Monitor Nomisma. “Nelle spedizioni di vino italiano si registrano una crescita a valore ed una stazionarietà a volume, legata soprattutto ai vini fermi imbottigliati, mentre gli sparkling, in particolare il Prosecco, crescono sia a valore che a volume. Il dollaro forte e l’incremento dei prezzi fanno da traino, ma è anche vero che i vini di fascia più alta, con la ripresa del canale Horeca, sono tornati a fare bene”.
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