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WineNews
N. 3.438 - ore 17:00 - Venerdì 10 Giugno 2022 - Tiratura: 31.183 enonauti,
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La News
Réva investe nel cru Cerretta
A portare tra le colline delle Langhe Miroslav Lekes, imprenditore farmaceutico ceco con una passione smodata per il vino, è stato un film: “Under the Tuscan Sun”. Il sole, alla fine, è diventato quello del Piemonte, dove ha deciso di investire nel 2011. Réva nasce così, per diventare oggi un ecosistema di cui fanno parte un wine resort e lo stellato Fre, su una proprietà di 35 ettari, di cui 23 vitati, in cru come Ravera, Lazzarito e il mitico Cannubi. A cui adesso si aggiungono 15 ettari vitati a Roddino, per lavorare, fin da ora, terreni che hanno climi ed esposizioni ideali per il domani, e un ettaro nel pregiato cru Cerretta, nel Comune di Serralunga d’Alba.
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Germania in equilibrio, Cina in ripresa: il primo trimestre 2022 del vino italiano sui mercati
Il primo trimestre 2022, al netto del periodo di riferimento, ossia il momento peggiore vissuto dal commercio internazionale, quando la seconda ondata di restrizioni aveva fatto precipitare consumi e morale di una buona parte del mondo occidentale, segna per le spedizioni di vino italiano all’estero una crescita del +18,3% sul primo trimestre 2021, a quota 1,7 miliardi di euro. L’aspetto positivo è che i dati di tutti i Paesi considerati dall’analisi WineNews sugli ultimi dati Istat sono migliorati, con la sola, prevedibile, eccezione della Russia. Tra i mercati di riferimento per l’export del vino italiano, la Svizzera segna una crescita del +9,7% a 104 milioni di euro, la Germania, dopo la frenata di febbraio, inverte il trend (+1,1%), a arriva a 265 milioni di euro. Nei Paesi del Nord Europa la crescita è omogenea e sostenuta: si va dal +29,3% della Danimarca (45,4 milioni di euro) al +18% della Norvegia (26 milioni di euro), fino al +12% della Svezia (49,6 milioni di euro). Ancora ottimi i numeri della Gran Bretagna, che nel primo trimestre 2022 segna il +50%, a 170 milioni di euro. Arriva la frenata della Russia, limitata, almeno per ora, ad un -4,7% (24,2 milioni di euro): il vino, è bene ricordarlo, non è oggetto di sanzioni, se non nelle sue produzioni top, sopra i 300 euro a bottiglia. Oltreoceano, gli Usa si confermano saldamente il primo mercato per le spedizioni di vino italiano: +12,6%, a 403 milioni di euro. Molto bene anche il Canada, con il +38,9%, a 100 milioni di euro. Buone notizie dalla Cina, che inverte la rotta e torna in territorio positivo: +5,7%, a 29,6 milioni di euro, un trend in linea con i dati, sorprendenti, dell’economia di Pechino. Ancora bene il Giappone (+26,7%, a 44,6 milioni di euro). Secondo l’Osservatorio di Unione Italiana Vini (Uiv) sale anche il prezzo medio (+12,2%), e a trainare l’incremento è il nuovo record degli spumanti tricolori, che segnano nei primi tre mesi un +35,6%, una crescita più che doppia rispetto ai vini fermi (+14,8%). Lo sparkling fa la parte del leone con segni positivi ovunque, a partire dalle sue top piazze estere: Usa (+18%), Uk (+87%) e Germania (+20%). Ed è, ancora una volta, il Prosecco a trainare il comparto, con un autentico boom su scala planetaria: +40% a valore, +11,7% il prezzo medio.
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Guerra e inflazione non fermano i fine wine
I fine wine del mondo non hanno conosciuto crisi in pandemia, battendo record su record, e continuano decisi su questa strada anche in un’epoca in cui la guerra tra Russia e Ucraina e l’inflazione galoppante legata all’aumento di energia, logistica e costi pesano sull’economia mondiale. Almeno, a guardare i primi 5 mesi del 2022 fotografati dal Liv-Ex, piattaforma di riferimento del mercato secondario e del collezionismo. Da inizio anno, infatti, il Liv-Ex 100, indice benchmark del sistema inglese di monitoraggio ed investimento è cresciuto del 4,4%, e del 22,2% anno su anno. Ancora meglio ha fatto il Liv-Ex 1000, l’indice più ampio, a +10,3% da inizio anno e a +25,6% tra maggio 2021 e maggio 2022. E di cui fa parte il sotto indice Italy 100, cresciuto del +4,1% nel 2022, e del +16,3% anno su anno.
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Focus
La 2021 di Bordeaux sul mercato, ma il prezzo non cala
I primi rilasci avevano già tracciato la strada che i produttori di Bordeaux hanno deciso di intraprendere, e il procedere della campagna en primeur non fa che confermarlo: la stragrande maggioranza degli Châteaux (il 75%), come emerge dall’analisi WineNews sui prezzi ex-négociant annunciati negli ultimi giorni, andrà sul mercato con la 2021 agli stessi prezzi della 2020, nonostante ci si trovi di fronte ad un’annata tutt’altro che straordinaria. Le poche aziende che hanno deciso di ritoccare i listini, “deludendo” le speranze e le previsioni dei wine merchant di tutto il mondo, si dividono quasi equamente tra chi ha deciso un aumento dei prezzi (tra il 2% e il 10%), e chi un taglio (tra il -1% e il -11%). Andando nello specifico, Château Ausone 2021 è stato rilasciato a 500 euro a bottiglia (6.000 sterline a cassa per il trade internazionale), esattamente come un anno fa. Attesissimo anche Château Lafite Rothschild 2021, sul mercato en primeur a 470 euro a bottiglia, dopo un ribasso dell’1,2%. Invariato il prezzo di Château L’Evangile 2021 (180 euro a bottiglia). Stesso prezzo dello scorso anno anche per Château Pichon Longueville Comtesse de Lalande 2021: 132 euro a bottiglia (gli altri rilasci in approfondimento).
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Cronaca
Aganis, ultimo progetto dei fratelli Cecchetto
Dall’acquisizione di una realtà dismessa a Borgo Salariis a Treppo Grande (Udine), nasce Aganis il nuovo progetto di Simone, Fabio e Alessio Cecchetto, i tre fratelli alla guida, con la propria famiglia, della trevigiana Ca’ di Rajo, griffe del Raboso da 25 ettari vitati e 2 milioni di bottiglie prodotte ogni anno, e di Terre di Rai. La nuova avventura, invece, punta su Refosco e Friulano, ma anche su una nuova cantina, per un investimento complessivo di 5 milioni di euro nei prossimi 5 anni.
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Wine & Food
Il made in Italy agroalimentare, con il Parmigiano Reggiano in testa, a New York
L’agroalimentare italiano ha chiuso il 2021 con il dato record di 52 miliardi di euro di export. Una buona parte del merito di questo risultato va agli Usa, primo mercato extra Unione Europea e secondo mercato in assoluto, dove le spedizioni sono cresciute del 15% sul 2020, meta privilegiata per molte produzioni di qualità. A partire dal Parmigiano Reggiano, che in Usa, nel 2021, ha spedito 12.868 tonnellate di prodotto, il +10,4% rispetto al 2020. Numeri importanti, ma da “difendere”, puntando sulla promozione e sulla fidelizzazione dei buyer, a partire dal “Summer Fancy Food Show”, la più importante fiera Usa del food & beverage, a New York dal 12 al 14 giugno, con le iniziative di Coldiretti e Filiera Italia, insieme ad Agenzia ICE, a tutelare il made in Italy alimentare da plagi e brutte copie.
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Dalla Vigna Gustava del Conte di Cavour, le “pièces” di “Barolo en Primeur” 2022
Quando Camillo Benso Conte di Cavour, nel 1832, fu spedito dal padre a prendersi cura dei vigneti di famiglia a Grinzane, con l’aiuto dell’enologo Pier Francesco Staglieno e di Louis Oudart, dette vita ad una vera e propria rivoluzione vitivinicola. Da quel vigneto (Vigna Gustava), “adottato” dalla Fondazione CRC, oggi nascono le barriques di Barolo, prodotte con la consulenza di Donato Lanati e del suo Laboratorio Enosis Meraviglia, protagoniste di “Barolo en Primeur” 2022, asta di solidarietà “benedetta” da Antonio Galloni, CEO di Vinous, che un anno fa raccolse 600.000 euro.
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