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WineNews
N. 2.752 - ore 17:00 - Giovedì 10 Ottobre 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
15 anni di Bellavista e Teatro alla Scala
Da 15 anni le bollicine che “bagnano” la prima del Teatro alla Scala, il tempio mondiale dell’Opera, sono quelle della maison del Franciacorta Bellavista: una partnership, quella tra la famiglia Moretti ed uno dei monumenti dell’arte italiana, celebrata e rinnovata ieri sera nel foyer Toscanini, in una “corrispondenza di amorosi sensi”, citando i versi di Ugo Foscolo, che ruota intorno al fascino eterno dell’eleganza e dell’arte. Un connubio che ha esordito con il Vittorio Moretti, che nel 2015 ha ceduto il testimone ad un Brut Vintage interamente dedicato al Teatro ispirato alle prime di ogni anno, mentre nel 2018 è arrivato il Bellavista Brut Teatro alla Scala 2013.
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Primo Piano
Roma Capitale d’Italia, lo sarà anche del vino: ecco le “Roma Wine Weeks” by Gambero Rosso
Roma, che nel continuo (ed a volte ingeneroso) paragone con Milano, negli ultimi anni, esce sempre un po’ ammaccata, ha voglia di rialzare la testa, e di riscoprirsi non solo Capitale amministrativa del Belpaese, ma anche punto di riferimento per il mondo della gastronomia, come è stata per decenni, e del vino: in quest’ottica, dal 14 al 28 ottobre, debuttano le “Roma Wine Weeks” ideate dal Gambero Rosso, che porteranno nella città eterna un tourbillon di degustazioni, convegni e approfondimenti, culminanti negli ultimi tre giorni nelle presentazioni delle Guide dei vini e dei ristoranti del gruppo editoriale. E con le “Roma Wine Weeks” che partono a ruota dopo la “Milano Wine Week”, che si chiude il 13 ottobre, chiedersi se siano la risposta romana all’evento milanese viene naturale. Ma “l’accostamento sta solo nella parola “week” - ha spiegato il presidente del Gambero Rosso Paolo Cuccia a WineNews - tutte le grandi città, anche all’estero, hanno la loro Wine Week, ce l’ha Torino, ce l’ha Milano, e ora anche Roma, in joint venture con la Vendemmia di Roma e con la proposta di importanti momenti di riflessione”. L’originalità dell’iniziativa risiede, secondo Cuccia, proprio “nel mettere assieme l’aspetto della diffusione sul territorio - con oltre trecento soggetti coinvolti - con i momenti di riflessione scientifica e culturale. Molto spesso le due cose rimangono separate, noi invece abbiamo costruito un ponte tra settori e tipologie di pubblico diverse. Essenzialmente, è un ampliamento della settimana del Gambero Rosso, nell’ottica più ampia seguita alla partnership che c’è da un anno con Class di imparare a collaborare con il fashion e il lusso, passaggio che in Francia qualcuno ha già intuito e in Italia sta crescendo”. Tra gli appuntamenti da segnare in agenda, “The Best Gambero Rosso Evo” (15 ottobre), “The Best Gambero Rosso Wines” (16 ottobre), “The Best Gambero Rosso Sparkling Wines” (22 ottobre), il convegno “Vino, sostenibilità e internazionalizzazione” (25 ottobre), la presentazione della Guida Vini d’Italia 2020 allo Sheraton Rome Hotel con la premiazione delle etichette vincitrici dei Tre Bicchieri (27 ottobre) ed il gran finale con la presentazione della Guida dei Ristoranti d’Italia 2020 (28 ottobre).
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Stime vendemmiali al ribasso
“A conti fatti, avremo quest’anno meno vino in cantina di quanto ci aspettassimo. I dati a consuntivo provenienti dalle varie zone viticole italiane ci restituiscono un calo dei quantitativi di uve vendemmiate pari al 20-25% rispetto alla produzione nazionale media”. Così Ruenza Santandrea, coordinatrice settore vitivinicolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari. “Rispetto alle previsioni vendemmiali diramate circa un mese fa - riprende Santandrea - il quadro che emerge è di una raccolta, con qualità tra buona e ottima, meno abbondante di quanto inizialmente stimato, con le prime previsioni ufficiali che avevano ipotizzato una produzione di 46 milioni di ettolitri, il 16% in meno del 2018. Sulla base dei dati dalle cantine cooperative (il 58% del vino italiano), siamo su un valore inferiore, naturale conseguenza di un’annata particolarmente generosa come la 2018”.
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Focus
La Vendemmia di Montenapoleone tra Cina e Usa
Dentro al concetto di “italian lifestyle”, la presenza del vino, nelle sue declinazioni d’eccellenza, è un dato di fatto, accanto alla moda, al design e, più in generale, al luxury, che ha fatto l’Italia grande nel mondo, dagli Usa alla Cina. E proprio tra moda e vino, dieci anni fa, si è “consumato” un matrimonio all’epoca ambizioso, oggi decisamente solido: la Vendemmia di Montenapoleone, che a Milano oggi coinvolge ben 150 negozi in sette vie storiche del quadrilatero, ed altrettante griffe del vino, grazie alla regia di Montenapoleone District. Un format che nel 2017 è sbarcato a Roma, dove torna dal 14 al 20 ottobre, e adesso, come racconta a WineNews Guglielmo Miani, alla guida di Montenapoleone District, punta dritto sulla Cina. “A marzo 2020 porteremo per la prima volta la Vendemmia di Montenapoleone a Shanghai, con il duplice obiettivo di far crescere le importazioni di vino italiano nel Dragone e di portare i big spender cinesi, che amano il lifestyle italiano, nel Belpaese, ma è un format che possiamo portare potenzialmente in tutto mondo”. Tanto che allo studio, ma senza una deadline certa, c’è anche lo sbarco negli Usa, mercato fondamentale per il vino italiano, che da qualche tempo, però, fa fatica a crescere ...
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Cronaca
Il cibo e la letteratura, a Food&Book
Scrittori e autori che raccontano il cibo, chef che il cibo lo presentano e tanti foodies: è tutto pronto per Food&Book, l’edizione n. 7 del festival che, da domani al 13 ottobre, porta a Montecatini Terme (Pistoia), il focus sul legame profondo che c’è tra cibo e letteratura. A riunirsi saranno gastronomi, chef stellati e scrittori, a indagare le tradizioni culinarie, in romanzi di ogni tipo e ai fornelli. Il tutto, quest’anno, unito dal fil rouge della “Sostenibilità, salute e lotta allo spreco”.
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Wine & Food
I dazi Usa e la risposta dell’Europa al centro del Forum Coldiretti domani a Cernobbio
Sul Federal Register del Governo americano è stata pubblicata la black list definitiva dei prodotti europei che, a partire dalla mezzanotte e un minuto del 18 ottobre, saranno colpiti dai dazi voluti dall’Amministrazione Trump. Come ricorda la Coldiretti, però, non finisce qui, perché Trump ha minacciato di avvalersi della “carousel retaliation”, che consentirebbe di modificare periodicamente la lista dei dazi e la percentuale, aumentando il grado di incertezza per i Paesi della Ue. Proprio all’impatto dei dazi Usa, e alle necessarie misure di compensazione in sede europea, sarà dedicato il focus “La tavola degli americani dopo i dazi”, domani al Forum di Coldiretti di scena a Cernobbio, con i protagonisti della politica, della finanza e del mondo accademico, dalla Ministra Teresa Bellanova al filosofo Umberto Galimberti.
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WineNews.tv
Dazi Usa: il vino italiano, per ora, è salvo. Ma gli States, fondamentali, preoccupano la filiera
Secondo l’Osservatorio Nomisma-Vinitaly, nei primi 8 mesi 2019 crescita del 3% in valore, contro una media import sul +8% ed il +14% della Francia. Un trend che non lascia tranquilli i produttori del Belpaese. A WineNews Ettore Nicoletto (ad Santa Margherita Gruppo Vinicolo), Cesare Cecchi (Cecchi), Alessio Planeta (Planeta), Andrea Sartori (Sartori) Ernesto Abbona (Marchesi di Barolo), Riccardo Illy (Mastrojanni) e Matilde Poggi (Fivi-Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti).
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