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WineNews
N. 2.615 - ore 17:00 - Venerdì 15 Marzo 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
“Vivino”, il top secondo i wine lover
Migliaia di bottiglie assaggiate, milioni di recensioni, firmate dai 35 milioni di utenti di “Vivino”, hanno dato vita alla “Vivino’s 2019 Wine Style Awards”, che raccoglie, le 50 migliori etichette divise per categoria: rossi, bianchi e bollicine. Folta la presenza italiana, fatta, tra i rossi, di griffe che hanno fatto grande l’Italia del vino nel mondo, da Case Basse (Gianfranco Soldera) a Masseto, da Casanova di Neri a Quintarelli e da Dal Forno, così come tra i vini bianchi, con le etichette di Gaja, Planeta, Elena Walch e Frank Cornelissen, mentre tra le bollicine il Moscato d’Asti piazza ben 9 bottiglie tra le top 50. 
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Primo Piano
2019, riscossa per le esportazioni di vino italiano? ProWein primo banco di prova
Un momento di incontro e confronto tra i vini ed i mercati del mondo, con l’Italia al centro, anche per capire se il 2019 vedrà l’export enoico del Belpaese tornare a correre come in passato, dopo un 2018 non brillantissimo, con un crescita (a 6,2 miliardi di euro) sotto le attese, e con i vini fermi che hanno continuato a dare segnali di stanchezza, e le esportazioni “salvate dalle bollicine”: sarà anche questo ProWein, a Düsseldorf, dal 17 al 19 marzo, ormai una delle fiere mondiali di riferimento del mondo del vino, che festeggia il suo 25esimo anniversario. E se la Francia sarà Paese d’Onore, l’Italia, leader sul mercato tedesco, resta la più rappresentata, con 1.700 espositori, espressione dei tanti territori del Belpaese presenti, dal Veneto, grande protagonista (dalla Valpolicella al Soave, dal Prosecco Doc al Conegliano Valdobbiadene Docg - che in fiera festeggerà 50 anni di denominazione, celebrati con il +8,4% nelle esportazioni in Germania - al Lugana, territorio in cui hanno investito di recente tante importanti realtà venete, che ha appena eletto come presidente del Consorzio Ettore Nicoletto, ad Santa Margherita, una delle griffe dell’Italia del vino, che ha acquisito Cà Maiol), all’Alto Adige, dalla Toscana (dal Chianti Classico al Brunello di Montalcino, dal Chianti al Nobile di Montepulciano, dalla Maremma al Morellino di Scansano, passando per Bolgheri e per la Vernaccia di San Gimignano), al Piemonte (dalle Langhe, con i grandi Barolo e Barbaresco, alla Barbera, dall’Asti e all’Alta Langa, per fare degli esempi), passando per la Franciacorta, la Puglia, la Sicilia e non solo. Ma anche dei grandi raggruppamenti di cantine top, dall’Italia del Vino Consorzio all’Istituto Grandi Marchi, all’Italia Wine Signature Academy, passando per le collettive firmate dall’Ice, e per l’Italia della De.Sa, l’attivissima e professionale Associazione dei Sommelier Tedeschi. In una fiera mondiale, dove saranno sotto i riflettori anche le produzioni di Paesi come la stessa Germania, l’Austria, gli Usa, la Svizzera, la Spagna, il Portogallo, l’Australia, il Brasile, l’Argentina, il Sudafrica, la Cina, il Giappone, ma anche curiosità come la Bolivia. E non mancheranno focus su trend di portata mondiale, dal bio, con una “Organic Area”, con oltre 300 produttori da tutto il mondo.
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Valoritalia, n. 1 in Italia, punta sull’estero
In 10 anni, Valoritalia è diventata la realtà di riferimento nei controlli, con quasi la metà del vino a Denominazione certificato. Ed ora è pronta ad esportare questo know how e le sue professionalità anche all’estero. Come spiegano, a WineNews, Giuseppe Liberatore e Francesco Liantonio, dg e presiedente della società, fondata nel 2009 da Federdoc e Csqa, che, nei giorni scorsi, ha festeggiato i dieci anni di attività, alla presenza dei vertici del Ministero delle Politiche Agricole, rappresentati da Luigi Polizzi, e dell’Icqrf, con Stefano Vaccari. “L’attività di controllo che si fa in Italia è una delle migliori del mondo - spiega Liberatore - il processo di certificazione è un elemento di garanzia, che porta valore”. “Crescere fuori dall’Italia è uno degli obiettivi che ci siamo posti nei prossimi tre anni”, ha aggiunto Liantonio.
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Focus
Tra premi e grandi degustazioni, gli eventi da non perdere
Sono tanti, in fiera ed in città, gli eventi da non perdere, nei giorni di ProWein, a Dusseldorf. A partire dalla grande degustazione dei “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso, il 16 marzo, o le grandi verticali firmate della De.Sa su tre icone del vino italiano: il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore di Ferrari (17 marzo), il Sassicaia della Tenuta San Guido (18 marzo) e l’Amarone della Valpolicella di Dal Forno (19 Marzo). Tra i tanti grandi tasting “internazionali”, spicca la grande degustazione dell’annata 2016 di Bordeaux, firmato dall’Union des Grands Crus de Bordeaux, con i vini di oltre 100 Chateaux (18 marzo), insieme all’assaggio che accompagnerà la conferenza su mercato, trend e novità del Comité Champagne (17 marzo). Tanti i premi di rilievo che saranno assegnati a Dusseldorf, dagli “Excellence in wine & spirits” di Meiningers (Hotel InterContinental, il 16 marzo), al “The Winemakers’ Winemaker Award 2019”, assegnato dal The Institute of Master Of Wine e “The Drink Business” (il 17 marzo, in fiera), entrambi bagnati dalle bollicine del Trentodoc, ai “World Most Admired Wine Brands 2019”, selezionati dalla rivista inglese Drinks International (17 marzo, Steigenberger Hotel). Grande curiosità, infine, per la presentazione della Milano Wine Week (18 marzo, Hyatt Regency Hotel), con, tra gli altri, il Ministro Centinaio.
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Cronaca
Enoturismo, Italia sempre più al centro
L’Italia si conferma riferimento internazionale per l’enoturismo: l’International Wine Tourism Conference, conferenza nata in Spagna nel 2009, che va in scena ogni anno scegliendo come Paese ospitante destinazioni in ascesa per il turismo enogastronomico, nel 2020 sarà di scena in Friuli Venezia Giulia, a Trieste, dal 24 al 26 marzo 2020. Annuncio che arriva pochi giorni dopo la notizia che nel 2021 il Belpaese ospiterà la Global Conference on Wine Tourism organizzata dalla World Tourism Organisation (Unwto), l’agenzia delle Nazioni Unite.
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Wine & Food
Il vino italiano e Vinitaly puntano forte sulla Cina, “cresciuta in 5 anni 89 volte la Germania”
“Il vino italiano in Cina ha bisogno di incrementare la propria posizione, in un mercato della domanda cresciuto del 106% negli ultimi 5 anni, esattamente 89 volte più di quello tedesco. Vinitaly è il brand forte del vino italiano in Cina, un marchio riconosciuto su cui stiamo costruendo un modello tutto italiano di promozione in Asia”. Così il dg VeronaFiere Giovanni Mantovani, alla vigilia di Vinitaly China, dal 17 al 20 marzo a Chengdu, dove sotto l’ombrello di Vinitaly ci saranno oltre 200 cantine da tutte le Regioni d’Italia. D’altra parte, “il prossimo piano industriale - ha detto il presidente Veronafiere Spa, Maurizio Danese - punterà ovviamente molto sul mercato cinese. Ad esempio, attraverso la creazione in Cina di una nuova piattaforma stabile in grado di dialogare con il trade in maniera continuativa ed efficace”.
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WineNews.tv
Lo Champagne guarda al futuro, con un occhio al cambiamento climatico
Si sperimentano anche nuovi vitigni, mentre il presente è fatto da una vendemmia 2018 straordinaria, e tendenze come il monovitigno, il bio e l'innovazione, portata da giovani produttori: le parole di Helga Barroso (Comitè Champagne) Francois Gigandet (H. Blin), Jean Hervé Chiquet (Jacquesson), Laurent Champs (Vilmart), Christian Holthausen (Ar Lenoble), e un breve viaggio nel sottosuolo gessoso delle cantine di Champagne, patrimonio Unesco, con Ayala.
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Vignaioli del Morellino
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Poggio Cagnano
Cantina Orsogna
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