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N. 3.133 - ore 17:00 - Lunedì 12 Aprile 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Difficile sperarlo, ma a volte i sogni, soprattutto nello sport, si avverano. E magari, nel “Gran Premio Pirelli del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna”, di scena il 18 aprile a Imola, potrebbe essere proprio la Ferrari, nel senso “della rossa”, a battezzare l’esordio sul podio del Ferrari, inteso come il Trentodoc di casa Lunelli, icona dell’“italian style” nel calice, che inizierà ufficialmente il suo triennio come brindisi ufficiale su tutti i podi della Formula 1, il più seguito campionato motoristico al mondo. Per Matteo Lunelli, presidente di Ferrari Trento, “esordire in Italia è ulteriore motivo di orgoglio”. |
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Il fascino dei grandi territori del vino italiano, da poter toccare con mano in maniera esclusiva, incontrando i più grandi produttori del Belpaese, o “vip” che, da tempo, si sono prestati al vino, ha fatto la differenza. E così ha raccolto 1,6 milioni di dollari la “The Conscious Collection: A Virtual Fine Wine and Spirits Auction”, battuta da Zachys e supportata da Southern Glazer’s Wine & Spirits, uno dei più grandi importatori e distributori di vino in Usa, che andranno a supporto della ristorazione americana colpita dalla pandemia. Italiano il top lot in assoluto, la “Experience Il Palagio with Trudie Styler, Sting and Riccardo Cotarella”, ovvero tre giorni nella tenuta toscana di Sting e Trudie Styler, con un “Gran Wine Tasting” per 10-12 persone con i produttori ed il loro enologo Riccardo Cotarella, aggiudicato per ben 140.000 dollari. Ma è tutto “made in Italy” anche il primo lotto prettamente enoico, ovvero il “Bask in the Glories of Bolgheri”: aggiudicato per 50.000 dollari, vedrà 8 persone soggiornare per tre giorni nella Tenuta di Biserno di Lodovico Antinori, con degustazione privata dei vini, e tre cene di livello assoluto, una nella tenuta Masseto (della famiglia Frescobaldi), con degustazione con il direttore Axel Heinz, una a Guado al Tasso della Marchesi Antinori, con il tasting del celeberrimo Matarocchio, e una degustazione di due annate mitiche del Sassicaia, la 1985 e la 1988, tutte in Magnum. Tra i top lot, aggiudicato per 40.000 dollari, l’“Iconic Wines & a Trip to Tuscany with Tignanello”, tre notti per 8 persone nella splendida Tenuta Tignanello, con visita alle tenute toscane di Antinori, e diverse magnum di Tignanello e di Solaia. 36.000 dollari, invece, la quota per il “White Truffles & Barolo in Piedmont, Presented by the Ceretto Family”, per 4 persone nella tenuta Bricco Rocche a Castiglione Falletto, con caccia ai tartufi, degustazione di Barolo Bricco Rocche e di Barolo Bussia 2016, e di Barolo Cannubi 2009, ed una cena nel tristellato Piazza Duomo di Alba della famiglia Ceretto. E ancora aggiudicazioni importanti per la cena con soggiorno da Pio Cesare, nelle Langhe, o ancora per le esperienze nel segno del Brunello di Montalcino a Castelgiocondo, di Frescobaldi, e da Mastrojanni, del gruppo Illy, ma anche al Castello di Bossi, nel Chianti Classico, e per la Tignanello Collection di Antinori. |
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Con oltre 500 miliardi di valore, la filiera agroalimentare è uno dei settori che contribuisce maggiormente alla formazione del Prodotto Interno Lordo (Pil) nazionale. Grazie ad una qualità riconosciuta nel mondo, ma anche ad un sistema di controlli che, se talvolta appare ipertrofico e farraginoso, è un modello di riferimento mondiale nella sua efficacia, a tutela della salute dei consumatori e delle imprese che lavorano onestamente. Nel 2020, i controlli antifrode dell’Icqrf (Repressione Frodi) sono stati 70.992, di cui 58.824 ispettivi e 12.168 analitici. Le irregolarità hanno riguardato l’11% dei prodotti. Con 26.332 controlli, il settore del vino è il più controllato (nel complesso coinvolti 12.062 operatori, con irregolarità riscontrate nel 18,7% dei casi, per 30.752 prodotti, di cui irregolari il 10,4%, comprese le irregolarità documentali o di etichettatura). |
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Se nel 2020 il vino, nel fuori casa in Italia, ha perso il 37% del giro d’affari sul 2019 (gli spirits a -41%), tra chiusure e limitazioni imposte alla pandemia, in avvio di 2021 il quadro è ancora più tetro: nel primo trimestre 2021 si stima una perdita del -87% per il vino (sempre sul 2019, ultimo anno “normale” prima della pandemia) e del -90% per gli spirits. Dati che arrivano dall’analisi Tradelab per Federvini, illustrata nel Forum International Horeca Meeting, di scena oggi e domani, in digitale, firmato da Italgrob, la Federazione Italiana Distributori Horeca di Confindustria. “Sono dati che parlano da soli - sottolinea il presidente Federvini, Sandro Boscaini - e le perdite registrate da tutti i canali legati all’ospitalità ed alla socialità, e con il blocco dei flussi turistici, non sono compensate dalle vendite nel canale della gdo né dal canale e-commerce, sebbene in Italia abbiamo riscontrato una performance promettente: secondo i dati Wine Monitor Nomisma, l’e-commerce registra un incremento del 105% nel 2020 (sul 2019) per l’acquisto di vino. L’horeca resta, comunque, il canale privilegiato, in particolare per i prodotti di gamma più alta e, in generale, per lo sviluppo della filiera vinicola nazionale e internazionale”. |
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La Red Circle Investments, la società di investimento di Renzo Rosso, patron Diesel (e della cantina Diesel Farm, sui Colli Vicentini) cresce ancora in Masi Agricola, uno dei nomi più importanti della Valpolicella e del vino italiano, ed ora è al 7,5% del capitale, diventando il quarto socio più grande dopo la famiglia Boscaini. Che ha saldamente in mano l’azienda, con Sandro Boscaini (presidente Masi Agricola), Bruno Boscaini e Mario Boscaini che detengono ciascuno il 24,5% delle quote societarie di una delle pochissime cantine italiane quotate in Borsa, sul listino Aim. |
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“La creazione più ricca e raffinata”, come la definiscono loro stessi, di Joe e Lidia Bastianich, tempio della cucina italiana a New York, unico ristorante italiano insignito di 4 stelle dal “The New York Times”, chiude definitivamente: è la parabola del “Del Posto” per il quale la decisione è arrivata in conseguenza della pandemia. Lo riporta “The New York Times”, sottolineando come, dopo l’uscita nel 2019 di Mario Batali, l’asta nell’estate 2020 con aggiudicazioni stellari dei vini della cantina, tra le più ricche al mondo di etichette italiane sulle oltre 30.000 bottiglie, e ora anche l’incanto degli arredi previsto per domani, nel futuro c’è ancora un locale italiano, dopo che l’executive chef Melissa J. Rodriguez e il general manager Jeff Katz lo hanno rilevato con l’obbiettivo di riaprire a fine anno con un cocktail bar ed una pizzeria accanto al ristorante. |
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Non è certo tra i mercati principali per il vino italiano, ma nonostante la pandemia nel 2020 le esportazioni sono continuate a crescere, toccando i 65 milioni di euro. Paese lontano ma non esotico, culturalmente vicino all’Europa e all’Italia, in cui il vino fa già parte della vita di tutti i giorni. Dalla tappa di Sidney del Simpy Italian Great Wines della Iem, le tendenze e il rapporto tra wine lovers australiani e vino italiano nelle parole di due esperti ed opinion leader come Ned Goodwin e Gary Walsh. |
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