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N. 4.349 - ore 17:00 - Lunedì 17 Novembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Il commento sullo stato di salute del vino in Napa Valley, con i grappoli lasciati nei tralci, da parte del critico James Suckling, ha fatto molto parlare. Tra i vari commenti c’è anche quello, arrivato a WineNews, di Gianni Moriani, storico della cucina e del paesaggio agrario italiani, che si è soffermato su una crisi che segnerà “una rilevante inversione di marcia, con l’abbandono del sogno di piantare sempre più viti. Il futuro del vigneto di Napa Valley sortirà da una spinta selezione delle varietà. Ora la parola d’ordine è migliorare la qualità per dare valore al vino. Questo significa anche la fine dei vini californiani così come li abbiamo conosciuti” (in approfondimento). | |
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| | Il vino italiano si conferma grande agli occhi della critica degli Stati Uniti, il mercato più numero uno, una notizia positiva in un momento difficile per le vendite negli States. Ma, ancora una volta, la passione per l’Italia è confermata dalla presenza significativa di ben 20 vini italiani nella “Top 100” 2025 by “Wine Spectator”, l’influente classifica del magazine Usa che ha un peso importante sul mercato mondiale, e che vede in classifica molte etichette diverse, dal Nord al Sud, ma con tanta Toscana (il 50% del totale). Come nel 2024, in un 2025 che, però, ha visto trionfare la Francia con il Grand Cru Classé Margaux 2022 di Château Giscours, e con i “cugini” francesi che ci raggiungono con 20 etichette e gli Stati Uniti, inarrivabili, a quota 33. La denominazione italiana con più etichette è il Chianti Classico (5) e, dietro alla Toscana ci sono Piemonte (3), e, con uno ciascuno, Veneto, Lazio, Liguria, Sicilia, Lombardia, Trentino-Alto Adige e Campania. Ai due vini tricolori in “Top 10” già annunciati, il Barbaresco 2021 dei Produttori del Barbaresco (n. 7) e il Chianti Classico San Lorenzo Gran Selezione 2021 del Castello di Ama (n. 9), oggi, con la classifica svelata nella sua interezza, si sono aggiunti il Chianti Classico Riserva 2019 di Viticcio (n. 14), il Chianti Classico Ducale Riserva 2021 di Ruffino (n. 17), il Brunello di Montalcino 2020 di Camigliano (n. 21), Rocca di Frassinello con il Maremma Toscana Ornello 2023 (n. 23), il Chianti Classico Riserva 2020 di Carpineto (n. 25), l’Igt Centine 2022 di Banfi (n. 28), il Chianti Rufina Nipozzano Riserva 2022 di Marchesi de’ Frescobaldi (n. 31), il Chianti Classico San Donato in Poggio Il Poggio Gran Selezione 2020 di Castello di Monsanto (n. 45), il Brunello di Montalcino Vigna Paganelli Riserva 2019 de Il Poggione (n. 52), il Barolo Cannubi 2021 di Damilano (n. 55). Ed ancora, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore 2023 di BiancaVigna (n. 61), il Montiano 2021 di Famiglia Cotarella (n. 64), il Barolo 2021 di Matteo Ascheri (n. 67), il Vermentino Colli di Luni-Liguria Grey Laber 2023 di Cantine Lunae Bosoni (n. 70), l’Etna Rosato 2024 di Graci (n. 75), il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Costa del Nero 2022 di Conte Vistarino (n. 78), il Manzoni Bianco Vigneti delle Dolomiti Fontanasanta 2023 di Foradori (n. 80), e il Taurasi Gulielmus Riserva 2018 di Tenute Capaldo (n. 92). | |
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| | “Oggi il collega Martin Heydon mi ha confermato la decisione del Governo irlandese di procedere d’intesa con l’Italia e gli altri partner europei, per rivedere la normativa nazionale sull’etichettatura delle bevande alcoliche (“health warnings”), rinunciando a posizioni unilaterali che l’Italia aveva contestato. Un’altra grande vittoria a tutela del nostro sistema vitivinicolo e produttivo”. A scriverlo, sulla sua pagina Facebook, è il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, al termine del Consiglio Agrifish a Bruxelles, ed esprimendo tutta la sua soddisfazione in merito ad una delle più recenti e criticate proposte che interessa anche il vino, come quella dell’Irlanda di applicare l’etichettatura con gli “health warnings” su tutte le bevande alcoliche, la cui entrata in vigore era prevista per maggio 2026, poi rinviata al 2028. | |
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| | | Blackwood Valley, Central Western Australia, Geographe, Great Southern, Margaret River, Peel, Perth Hills, Southern Forests e Swan Valley: sono i 9 distretti vinicoli della Western Australia, la regione più occidentale del Paese, oltre 11.000 ettari di vigne, dalle colline attorno alla capitale Perth all’Oceano Pacifico, con il vino che, nel 2023-2024, ha generato un giro di affari di 900 milioni di dollari (di cui 97 il solo valore delle uve), con una produzione annuale di 40 milioni di litri, che, per il 10%, viene esportata (dati: Wines of Western Australia) ad un prezzo medio che è quasi il triplo della media nazionale del Paese, 9,19 dollari al litro contro i 3,9. E con i vitigni più coltivati che sono Sauvignon Blanc, Chardonnay e Semillon tra i bianchi, e Cabernet Sauvignon, Shiraz e Merlot tra i rossi. Ma il cui gioiello è la zona di Margaret River, con oltre 200 cantine in scenari di bellezza assoluta, e che, il 19 novembre, ospiterà i “The World’s 50 Best Vineyards Awards” 2025, con la regia di Tourism Western Australia, la classifica delle cantine più belle del pianeta (con WineNews invitata a seguire in diretta, sul posto, l’evento ndr), e che ha già rivelato le posizioni dalla 51 alla 100 con le italiane Castello Banfi, Arianna Occhipinti, Tenuta Cavalier Pepe, Marchesi di Barolo, Masi Cellars e Casanova di Neri. | |
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| | | Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2020 Il Marroneto (100 punti), Alto Adige Terlaner I Grande Cuvée 2022 Cantina Terlano (99 punti), Pomino Spumante Brut Rosé Millesimato Leonia 2020 Frescobaldi (97 punti), Vin Santo Giusto Bianco Passito Toscana 2017 San Giusto a Rentennano (97 punti), Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Extra Brut L’Extra Brut 2024 Ruggeri (92 punti) e Cannonau di Sardegna Rosato Rosada 2024 Cantine di Dolianova (92 punti): ecco i 6 “Migliori Assaggi”, ovvero il meglio della “Guida Oro I Vini di Veronelli” 2026. | |
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| | Per il secondo anno consecutivo Jannik Sinner ha vinto le Nitto Atp Finals di Torino, battendo in finale lo spagnolo Carlos Alcaraz e bissando, così, anche il brindisi di celebrazione “dulcis in fundo” con le bollicine dell’Asti Docg: stavolta, una jeroboam di Asti Spumante. Anche quest’anno, infatti, il Consorzio dell’Asti Docg è stato Official Sparkling Wine e Silver Partner del torneo, con le bollicine piemontesi presenti per tutta la competizione al Fan Village, con il Brand Ambassador Lorenzo Sonego, e brindando alla fine, ancora una volta, al successo del campione altoatesino. Il match è stato l’incontro di tennis più visto in tv in Italia di sempre: “una partnership che ci ha permesso di raggiungere un pubblico sempre più ampio, fatto di appassionati potenziali nuovi consumatori”, ha commentato il presidente del Consorzio, Stefano Ricagno. | |
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| | | 62 km: è la distanza dal Duomo di Milano, tra le bellezze d’Italia, alla Franciacorta, tra i territori del vino più in ascesa, grazie alle bollicine del Franciacorta, riferimento qualitativo della spumantistica italiana, e motore di enoturismo, grazie ad una visione unitaria e comunitaria. Lo raccontano, a WineNews, Emanuele Rabotti (Consorzio Franciacorta, Monte Rossa), Cesare Bosio, Silvano Brescianini (Barone Pizzini), Maurizio Zanella (Ca’ del Bosco), Massimo Tuzzi (Bellavista), Arturo Ziliani (Guido Berlucchi), Francesca Paladin (Castello Bonomi) e Francesca Faccoli. | |
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