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N. 3.209 - ore 17:00 - Mercoledì 28 Luglio 2021 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Un caveau con 90 wine locker, che possono ospitare fino a 42 bottiglie, e 3 wine room da 300 bottiglie, ad una una temperatura di 15 gradi e umidità al 70%, per una perfetta conservazione dei vini: ecco il “Milano Wine Vault”, il primo in Italia, pensato da WineTip, tra i più importanti wine merchant del Belpaese, per conservare al meglio vini rari e preziosi, di privati e aziende, con una gamma di servizi taylor made che vanno dalla consulenza per la valutazione delle bottiglie alla consegna e ritiro a Milano e Hinterland in poche ore, fino all’organizzazione di eventi privati (degustazioni, show cooking, cene a tema) nella sala WineTip con cucina a vista. |
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Per anni il vino e qualsiasi altro alcolico prodotto in Unione Europea è stato dispensato dall’indicare in etichetta i valori nutrizionali e gli ingredienti. Una condizione destinata a cambiare dalla fine del 2022, quando, come deciso nel 2017 dalla Commissione Europea, anche i produttori di vino dovranno indicare la lista degli ingredienti ed i valori nutrizionali nella retro etichetta. Una novità che ha rischiato di rivelarsi un bagno di sangue, in termini strettamente pratici, per le aziende del vino, che hanno visto materializzarsi lo spettro di una retro etichetta chilometrica ed illeggibile, da tradurre nella lingua di ogni Paese Ue in cui esportare le proprie bottiglie. Almeno fino a quando, in sede di discussione sulla nuova Pac (Politica Agriciola Comune), ha preso piede la proposta italiana, portata avanti dalla Uiv (Unione Italiana Vini): inserire gli ingredienti (quantità di grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale), ed altre informazioni, in un’etichetta elettronica, cui accedere attraverso un QR Code, lui sì in etichetta. Una soluzione che ha tolto dall’impasse il settore, mentre la dichiarazione nutrizionale potrà essere limitata all’indicazione del valore energetico in etichetta, espresso utilizzando il simbolo “E” per l’energia. “Il compromesso che a giugno è stato individuato dal trilogo ci soddisfa, perché sostanzialmente si sono raggiunti due traguardi”, spiega a WineNews con Paolo Castelletti, segretario generale Unione Italiana Vini (Uiv). “Da una parte, entro fine 2022, ci sarà l’obbligo dell’indicazione dei valori nutrizionali in etichetta, con un pittogramma, per evitare il tema delle traduzioni, visto che sul mercato comune si parlano tante lingue diverse. E poi l’indicazione relativa agli ingredienti che, attraverso un QR Code, saranno off label, su una piattaforma condivisa”. Come ricorda Sandro Sartor, alla guida della griffe Ruffino e vicepresidente di Unione Italiana Vini (Uiv), “il Comité Vins ha preparato e sta testando una piattaforma unica per tutti, ad un prezzo accessibile, che consente ad ogni produttore di registrarsi ed inserire i dati dei prodotti che vuole retro etichettare, da cui il sistema produce il QR Code” (gli interventi completi in approfondimento). |
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Il vino di lusso torna a correre sui mercati, trainato dallo Champagne: la conferma arriva nei numeri sulla prima metà del 2021 del colosso Lvmh, che controlla top brand come Moët & Chandon, Krug, Veuve Clicquot, Ruinart, Dom Pérignon, Château d’Yquem e Cheval Blanc, solo per nominarne alcuni (oltre al 50% di Armand de Brignac). E la cui divisione wine & spirits, nei primi 6 mesi 2021, ha messo a segno una crescita organica del 44% sullo stesso periodo del 2021, e del +12% sul 2019. Un rimbalzo forte, per un giro d'affari di 2,7 miliardi di euro, accompagnato da una crescita dei profitti del +68% sul 2020 e del +20% sul 2019, per un valore di 551 milioni di euro. A trainare la crescita sono state soprattutto le vendite di Champagne, in crescita del 10% in volume sulla prima metà del 2019, grazie soprattutto alla ripresa in Europa e Stati Uniti, così come in Cina. |
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Neanche la pandemia frena la corsa dei vini rosati che, guidati dalle produzioni della Provenza, continuano a crescere anche nel primo semestre 2021. La quota, a valore, dei vini rosati sul totale vino venduto nel mondo, passa così dal 3,8% del 2019 al 4,2% del 2020, fino al 4,4% del 2021 (negli ultimi 12 mesi al 30 giugno). Secondo l’ultimo sondaggio di “Wine Opinions”, tra chi dice di amare molto i rosati, o addirittura li definisce i suoi vini preferiti, il 51% è donna e il 49% uomo. Inoltre, gli amanti dei rosati sono più giovani della media dei wine lover: il 69% ha meno di 60 anni. Le differenze più interessanti tra i rosati lovers ed i bevitori occasionali riguardano i gusti per gli altri vini. Entrambi i gruppi mettono i vini rossi tra i loro preferiti: il 69% dei fan del rosato e il 79% dei bevitori occasionali di rosato. Solo il 50% dei rosato lovers, invece, mette i bianchi tra i propri vini preferiti, e il 41% ama anche le bollicine. Percentuali che crollano tra gli occasionali del vino rosato: solo il 29% mette i vini bianchi nella colonna dei suoi preferiti, ed appena 14% indica anche le bollicine. Nel complesso, gli appassionati di rosati propendono per i vini rosati più secchi (65%) rispetto a chi preferisce quelli più dolci (20%). |
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Signorvino, la catena di enoteche creata da Sandro Veronesi, patron di Calzedonia, oggi conta 22 punti vendita in tutta Italia, che diventeranno 25 a fine 2021, con le nuove aperture a Verona, Milano e Torino, dove farà il suo esordio un nuovo format, più funzionale, più raccolto, con la sola esposizione di vino, vicino a casa, per un servizio rapido ed efficiente che vuole rappresentare una nuova versione di enoteca, sulla scia di quelle che erano le bottiglierie di una volta, senza ristorazione, ma ancora più vicino alle esigenze del wine lover. |
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Il ruolo fondamentale delle aziende che hanno intrecciato la loro storia secolare, sia sotto il profilo produttivo sia attraverso le dinamiche sociali e culturali, con quella del nostro Paese. Ecco il tema del Premio di Laurea, promosso dall’Unione Imprese Centenarie Italiane e finanziato da Carpenè Malvolti, la storica maison di Conegliano, dove, grazie al fondatore Antonio Carpenè, negli stessi anni in cui si faceva l’Italia è nato il Prosecco, oggi le bollicine italiane più amate al mondo. Un premio rivolto agli studenti del Corso di Laurea Magistrale del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma. “Una iniziativa coerente con il nostro impegno per le nuove generazione e un tributo ad Antonio Carpenè, che già nel 1876 fondò la prima Scuola Enologica d’Italia a Conegliano”, spiega Rosanna Carpenè, quinta generazione della Carpenè Malvolti. |
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La storia della famiglia Zingarelli, tra “fagioli western” e Chianti Classico, che oggi si racconta in nel “Museo Italo-Trinità”. Un’epopea tra alcuni dei film italiani più visti di sempre ed il vino, nel segno di Italo Zingarelli, nelle parole dei figli Sandra e Sergio, di personaggi come Andy Luotto, Francesco Rutelli (presidente Anica) e Vincenzo Mollica, firma del giornalismo culturale italiano. Ed il “cameo” di Trinità, Terence Hill ... |
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