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N. 2.432 - ore 17:00 - Giovedì 28 Giugno 2018 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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I territori e le Regioni top del vino italiano, dalle Langhe al Monferrato, dalla Franciacorta a Conegliano Valdobbiadene, dalla Valpolicella all’Etna, dalle Marche alla Puglia, si incontrano a Collisioni, il Festival Agrirock che a Barolo, il 30 giugno e 1 luglio, unisce wine & food, cultura e musica. Nei calici protagonista l'Italia, con il “Progetto Vino”, sul palco scrittori come Niccolò Ammaniti e Irvine Welsh, nomidel grande schermo come Bernardo Bertolucci, Pif e Luca Argentero, ma anche volti tv come Mauro Corona e Antonella Clerici, e la grande musica, dal trio Max Pezzali-Nek-Renga (30 giugno) a Caparezza (1 luglio) e, il 2 luglio, i Depeche Mode.
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Milano vuole tornare “da bere”, e scommette forte sul vino. Con un evento che metta a sistema l’esistente, ma che allarghi ancor più i suoi orizzonti, coinvolgendo locali, media, ma anche gallerie d’arte, librerie e così via, sul modello del Fuori Salone del Mobile e della Milano Design Week, cercando di innovare il modo di comunicare il vino, puntando sui professionisti del settore, ma anche sugli appassionati e sui semplici consumatori, e provando non solo a far riempire più calici, ma anche a far crescere la conoscenza sul nettare di Bacco. È l’idea di fondo della “Milano Wine Week”, che sarà di scena con la prima edizione dal 7 al 14 ottobre 2018, e spiegata a WineNews dal suo ideatore, Federico Gordini, già firma e regista di eventi come “Bottiglie Aperte”, la “Milano Food Week” o Vi.Vi.Te, il salone del vino delle cooperative che ha debuttato nel 2017. “L’idea di un grande evento “di sistema” nasce dall’esigenza di organizzare qualcosa di grande sul vino a Milano, e questo concetto non poteva essere rappresentato da singoli eventi”. Ottobre, in effetti, sottolinea Gordini, è un periodo in cui Milano è già caratterizzata da eventi del vino, da “Bottiglie Aperte” alla presentazione di guide e libri, c’è la vendemmia di Via Montenapoleone, che da anni unisce le grandi griffe della moda mondiale in uno dei suoi luoghi più famosi nel mondo, alle cantine più prestigiose d’Italia, e così via. “Abbiamo pensato - con il Comitato Scientifico che guiderà l’evento - che fosse opportuno partire dalla messa a sistema di tutto questo, e abbiamo costruito un progetto con una serie di interlocutori importanti. Partendo da chi il vino lo fa vivere tutto l’anno, che sono i locali di somministrazione, le enoteche, i wine bar, rappresentati da Epam-Fipe, Uevla e Confcommercio”. Tra i partner, spiega Gordini, già ci sono nomi come Eataly, Signorvino, La Rinascente, “e stanno rispondendo tante cantine e tanti operatori. Vogliamo che diventi un evento capace di innovare la comunicazione del vino, e di caratura internazionale, serviranno almeno cinque anni. Milano è la città giusta per farlo, è una città che è diversa da Verona, che è la capitale fieristica e tale deve rimanere, nella nostra visione”. |
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L’operazione Gambero Rosso fa volare Class: come si legge in una nota del gruppo editoriale, l’acquisto del 67,48% di Gambero Rosso ha portato ad una vera e propria svolta del modello di business, passato dalla vendita di contenuti in edicola e abbonamenti e vendita di pubblicità, anche a ricavi per l’utilizzazione dei contenuti ai fini di erogare servizi alle aziende e agli individui. In “soldoni”, è proprio il caso di dirlo, gli effetti benefici si traducono in un sensibile miglioramento del fatturato, che al 31 dicembre 2017 sale da 66,16 milioni a 82,65 milioni di euro ed un ebitda proforma che passa da -7,97 milioni a -4,36 milioni di euro. Anche la tendenza del primo trimestre 2018 è positiva, con l’ebitda vicino ad un sostanziale pareggio. Per il 2021, invece, l’obiettivo sono i 117 milioni di euro di fatturato ed un ebitda a 19,7 milioni di euro. |
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Sostenibilità e innovazione sono le direttive su cui giocherà la sfida del cibo del futuro. Un modello su cui il made in Italy alimentare è già avanzato, ma che ha bisogno del sostegno della politica anche per vincere contro l’eterno problema della contraffazione e dell’Italian sounding. A ribadirlo, ieri dall’assemblea di Fedagripesca, personalità come Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, Paolo Barilla, alla guida di Aidepi e vicepresidente del Gruppo Barilla, il Ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, ma anche i responsabili del settore food di social come Facebook, o di giganti dell’ecommerce, come Amazon. Chiarezza nelle informazioni ai consumatori, ma con semplicità, sia in etichetta che sugli strumenti digitali, anche per combattere la contraffazione, e la sinergia vera tra imprese ed istituzioni per costruire insieme la filiera del cibo del futuro, i binari su cui muoversi, guidati dalla consapevolezza che il consumatore, oggi, vuole cibo sostenibile in ogni senso, e per realizzarlo servono investimenti concreti e mirati, da parte delle aziende, che oggi hanno un senso di responsabilità molto più elevato rispetto al passato, ma anche delle istituzioni, soprattutto a livello europeo. |
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Il vino italiano e Roma: due “brand” potentissimi del Belpaese, che ora si fondono in una vera e propria denominazione. O meglio, in un consorzio, quello della Roma Doc, appena costituito e a tutela della denominazione capitolina, riconosciuta nel 2011. Tullio Galassini è il primo presidente, oltre 235 gli ettari Doc. L’obiettivo è l’“erga omnes” entro settembre. Lavoro sulla qualità, “perché il nome Roma impone responsabilità”, e sull’enoturismo, le linee strategiche. Tra le curiosità, il deputato Renato Brunetta nel Cda.
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Destreggiarsi tra gli 821 prodotti a Indicazione Geografica riconosciuti in Italia, non è facile, e sicuramente è impossibile conoscerli tutti. Una “mappa” per non perdersi? Quella della Treccani, la storica enciclopedia custode della lingua italiana che, in collaborazione con Qualivita, ha pubblicato il “Dizionario dei prodotti Dop e Igp Italiani” online: 821 lemmi, 526 per i vini e 295 per i cibi, che definiscono le eccellenze del patrimonio enoico e gastronomico italiano, con riferimenti ai luoghi di produzione, storia e metodi particolari. Anche la Treccani, così, una vera e propria istituzione per tutela e la diffusione della cultura italiana, si spende a difesa delle eccellenze dell’agroalimentare tricolore. |
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L’Associazione Italiana Sommelier è un punto di riferimento nella formazione e nell’educazione al vino, non solo per creare nuove figure professionali, ma anche per offrire ai wine lovers gli strumenti giusti. Senza dimenticare la comunicazione, centrale in un’associazione sempre più internazionale e aperta sul mondo. A WineNews, Antonello Maietta, riconfermato presidente Ais. “Nel futuro indirizzi diversi per appassionati e futuri sommelier, ma anche tanto inglese ed espansione all’estero”. |
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