Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui
|
N. 3.464 - ore 17:00 - Lunedì 18 Luglio 2022 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
|
|
|
|
|
|
Carlo Petrini, che nel 1986 ha fondato Slow Food, facendola diventare, sotto la sua guida, uno dei movimenti che più ha influito sulla cultura agroalimentare a livello mondiale, lascia la presidenza. Il testimone passa a Edward Mukiibi, agronomo, classe 1986, dal 2014 vicepresidente della Chioccola. Nato in Uganda da una famiglia di agricoltori, Mukiibi ha sempre voluto proseguire l’attività dei suoi genitori. La nomina a presidente di Slow Food è il riconoscimento a un lavoro lungo anni, nel solco della sostenibilità, e simbolo della capacità e della volontà di dar forma al futuro dell’agricoltura rigenerativa. |
|
|
|
|
Il Congresso Internazionale n. 8 di Slow Food, si scena a Bra con 50 delegati da 5 Continenti, sancisce uno storico momento di cambiamento e rigenerazione, che inizia con il passaggio dalla forma associativa a quella di Fondazione. “Emerge in maniera sempre più forte e chiara il ruolo del cibo come responsabile principale del disastro ambientale. Il nostro movimento, impegnato da trent’anni a garantire l’accesso al cibo buono, pulito e giusto per tutte e tutti - ha detto Carlo Petrini - deve avere il coraggio di assumere un ruolo politico di primo piano nel frenare questa deriva dai risvolti catastrofici. Abbiamo bisogno di una governance che lasci spazio alle nuove generazioni, dobbiamo avere la capacità di coniugare il nuovo con la storia, di avere coscienza che il percorso fatto fino a oggi ha permesso il conseguimento di obiettivi che sembravano irraggiungibili, permettendoci di essere ciò che siamo. Il mondo di oggi è però profondamente diverso da quello degli inizi del nostro movimento: c’è quindi bisogno di farci affiancare e indirizzare dalla creatività e dall’intuizione di soggetti nuovi capaci di interpretare il presente, per poi delineare la traiettoria che consentirà il raggiungimento di traguardi futuri”. La nuova leadership di Slow Food, assunta da Edward Mukiibi, origina proprio da queste premesse. “È il momento giusto per ricostruire, rafforzare e rinnovare. Anche le più piccole azioni messe in campo dalle nostre comunità sono portatrici di una speranza concreta e generano un impatto positivo sulle nostre vite, perché siamo una famiglia globale: ciò che riguarda uno di noi riguarda tutti, indipendentemente dalle differenze geografiche, sociali e culturali. Come Slow Food, è importante essere coscienti del fatto che una piccola azione intrapresa a livello locale può avere un impatto enorme altrove - sottolinea Edward Mukiibi -vorrei esortare ciascuno di noi a lavorare con lo stesso spirito di resilienza dimostrato durante la pandemia, con lo stesso senso di appartenenza e solidarietà, al fine di coinvolgere sempre più persone nelle nostre attività. Lo scopo rimane lo stesso: dar vita a un sistema alimentare che garantisca cibo buono, pulito e giusto a tutti. È questo il nostro ruolo comune, abbracciamolo con convinzione”. |
|
|
|
|
Stasera, a Londra, la “The World’s 50 Best Restaurants” 2022, edizione n. 20, svelerà il top della ristorazione mondiale, con gli chef ed i ristoratori giudicati da più di mille esperti internazionali da 27 Paesi del mondo, che compongono la The World’s 50 Best Restaurants Academy. WineNews seguirà e racconterà la cerimonia (dalle 19:30) e la nuova classifica, che nel 2018 ha portato sul tetto del mondo l’Osteria Francescana di Massimo Bottura, oggi nel ristretto club dei “Best of The Best”, di cui fanno parte templi dell’alta cucina mondiale come The Fat Duck, El Bulli, El Celler de Can Roca, The French Laundry, Eleven Madison Park ed il Noma di Copenaghen. Un anno fa, quattro tavole italiane tra le prime 30: Lido 84 (15), Piazza Duomo (18), Le Calandre (26) e il Reale (29). |
|
|
|
|
|
Ridurre la complessità del momento storico che stiamo vivendo in una manciata di numeri può sembrare un’eresia. Eppure, da ogni dato Istat relativo alle spedizioni di vino nel primo quadrimestre 2022, emerge lo stato di salute o le difficoltà delle maggiori economie del mondo, in un quadro comunque positivo per l’export del vino italiano, che, ad aprile 2022, raggiunge i 2,32 miliardi di euro, per una crescita sullo stesso periodo 2021 del +12,6%. Non è un caso il calo della Cina, dove pesano i lockdown di Shanghai e di altre importanti città commerciali del Paese. Allo stesso modo, si fa più evidente la frenata degli acquisti da parte della Russia: il vino non è oggetto di sanzioni (ad eccezioni delle bottiglie che costano più di 300 euro), ma la situazione economica inizia a farsi dura. Continuano a correre, invece, Usa e Canada, con i primi che, in prospettiva, grazie alla parità tra Dollaro ed Euro, sono destinati a crescere ancora. In netto recupero la Gran Bretagna, con la Germania che conferma i risultati del 2021. In generale, la crescita è inferiore a quella registrata a marzo, del resto, più andremo avanti nel corso dell’anno e più il periodo di riferimento sarà “normale”: un anno fa, da maggio in poi, si tornava alla normalità (in approfondimento i dati di tutti i principali mercati del vino italiano). |
|
|
|
|
|
Con un balzo del +21% nei primi 5 mesi 2022, è record storico per le esportazioni alimentari made in Italy, anche se a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina, con i rincari energetici che stanno colpendo i consumi a livello globale. Emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat sul commercio estero relativi ai primi 5 mesi 2022. La Germania resta il principale mercato di sbocco, in aumento del 15%, davanti agli Stati Uniti (+20%), mentre la Francia si piazza al terzo posto e mette a segno una crescita del 21%. |
|
|
|
|
Da ben 25 anni, è un appuntamento fisso per i cultori del genere e per i “novelli” appassionati: “Jazz & Wine in Montalcino 2022”, il più importante Festival “aziendale” del mondo del vino italiano, e tra i più longevi nel panorama jazz internazionale, promosso da Banfi, una delle cantine leader del Brunello di Montalcino e del vino italiano, torna a Montalcino, da domani al 24 luglio. Nell’antico Castello Banfi e nella trecentesca Fortezza, cornice d’eccezione e altro elemento distintivo del Festival, accompagnati da un calice di vino, a salire sul palco saranno big del calibro di Richard Galliano, Ron Carter, John Patitucci, Paula e Jaques Morelenbaum, Mario Biondi e - in prima assoluta - l’Orchestra Nazionale Alexanderplatz. |
|
|
|
|
|
Il Monferrato tra cultura del vino e storia popolare e contadina, raccontato da Laurana Lajolo, figlia del giornalista Davide Lajolo. Nelle parole di Claudio Dacasto (Dacasto Duilio), Fabrizio Mobrici (presidente Consorzio Barbera Asti e Monferrato), Stefano Chiarlo (Michele Chiarlo), Gianni Bertolino e Daniele Chiappone (vice presidenti Produttori Nizza), i progetti per il futuro del Nizza Docg. Con i ricordi della prima donna sommelier d’Italia, Laura Pesce, e gli abbinamenti di Maurilio Garola, chef stellato de “La Ciau del Tornavento” di Treiso. |
|
|
|
|