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N. 4.105 - ore 17:00 - Giovedì 5 Dicembre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | A Milano Sant’Ambrogio (7 dicembre) fa rima con la “Prima della Scala”: in scena “La Forza del Destino” di Verdi, nei calici della cena di gala il Franciacorta di Bellavista, nei 20 anni di collaborazione con il prestigioso Teatro alla Scala (e in assaggio in anteprima nella storica Enoteca Longo di Legnano). Sempre a Milano, la mostra “Quello che vedete non è né cibo, né arte” alla Galleria Gaburro, con opere di grandi artisti come Daniel Spoerri. mentre tra calici di Alta Langa e Barolo, si chiude la “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba” nelle Langhe. Solo alcuni dei tantissimi eventi nell’agenda WineNews (in approfondimento). | |
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| | Se nel 1924 il totale del vigneto mondiale superava i 6 milioni di ettari, nel 2023 si è andati oltre 7 milioni, meno comunque del “boom” verificatosi a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento quando furono superati i 10 milioni (il 1978 è stato l’anno “top”). Da quel momento è iniziato il declino, in termini quantitativi, del vigneto europeo che si è dimezzato scendendo (nel 2023) sotto i 4 milioni di ettari. Oscillazione è il termine che può essere utilizzato anche per la produzione di vino, che era inferiore ai 200 milioni di ettolitri nel 1924, e si è attestata a quasi 250 milioni di ettolitri nel 2023, dopo il picco di 385 milioni nel 1979 (di questi oltre 300 milioni si producevano nel Vecchio Continente, sceso, nel 2023, a poco più 150 milioni di ettolitri). Osservando il grafico della produzione mondiale di vino 1924-2023, Nord America, Sud America e Oceania sono cresciuti considerevolmente, e lo stesso si può dire dell’Asia, che, però, nell’ultimo decennio è in forte calo. Un secolo che ha quindi visto nascere nuovi Paesi produttori e caratterizzato dal fenomeno delle esportazioni. L’Europa è sempre stata leader per quanto riguarda i consumi di vino, ma se nel 1924 questi superavano i 150 milioni di ettolitri, nel 2023 sono andati sotto questa soglia. A livello mondiale la stima è superiore ai 230 milioni di ettolitri, e se in Nord America un secolo fa erano praticamente a “zero”, lo scorso anno hanno toccato i 40 milioni di ettolitri. Nei consumi l’Europa ha perso, in parte, il proprio peso pur essendo saldamente in testa: nel decennio 1924-1933 questi provenivano per il 90,9% dal Vecchio Continente, nel decennio 2014-2023 sono scesi al 60,1%. Cresce il Nord America arrivato al 16,8%, bene anche l’Asia (9,7%), e tutti gli altri continenti sono comunque con il segno positivo rispetto ad un secolo fa. Ma il trend generale appare in calo: a livello mondiale nel 1974-1983 si erano raggiunti consumi per 292 milioni di ettolitri, nel 2014-2023 il dato parla di 237 milioni di ettolitri. Sono solo alcuni dei dati che abbracciano l’analisi retrospettiva delle tendenze mondiali nel vino pubblicata dall’Oiv, l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, annunciati nell’anno del centenario (1924-2024), e che saranno al centro di una pubblicazione speciale, in uscita nel 2025. | |
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| | Tra gli 8.000 e i 10.000 in Piemonte, 6.000 in Trentino, 10.000 in Basilicata e 12.000 in Calabria. In tutto il Paese i lavoratori irregolari in agricoltura sono 200.000, e operano sotto sfruttamento e in nero in un settore che vale 73,5 miliardi di euro. È il quadro generale dell’ultimo Rapporto Agromafie e Caporalato dell’Osservatorio Placido Rizzotto per Flai Cgil. Nel 2023 su 3.529 controlli, 2.090 hanno rilevato irregolarità (59,2%). Ma le ispezioni, secondo i promotori dello studio, sono ancora troppo poche. L’indagine rivela che solamente dopo la morte dell’operaio agricolo Satnam Singh, nel giugno 2024, sono state ispezionate 1.377 aziende agricole: poco meno della metà di quelle compiute in tutto il 2023. Nel complesso del settore agroalimentare italiano, reati e illeciti amministrativi sono aumentati del 9,1% sul 2022. | |
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| | | Le difficoltà del mercato del vino sono innegabili. Ma questa fase di crisi più o meno profonda, prima o poi, passerà, magari già dalla seconda metà del 2025, prevedono e sperano alcuni, portando come ogni momento di difficoltà, dei cambiamenti, ma anche degli stimoli nel ripensare l’approccio al mercato e alla produzione di vino, la gestione aziendale e non solo. Sperando, ovviamente, che si risolvano quanto prima problemi “esterni” al settore come le guerre, la crisi economica e non solo. Emerge dalle parole delle cantine, intervistate da WineNews (video nei prossimi giorni), aderenti al Consorzio “Italia del Vino”, una compagine di 25 realtà di primo piano del settore (Angelini Estates, Banfi, Bisol, Ca’ Maiol, Collis Heritage, Di Majo Norante, Diesel Farm, Drei Donà, Duca di Salaparuta, Ferrari Fratelli Lunelli, Gruppo Italiano Vini, Gruppo Mezzacorona, Le Monde, Librandi Antonio e Nicodemo, Lunae Bosoni, Marchesi di Barolo, Medici Ermete & Figli, Mesa, Santa Margherita Gruppo Vinicolo, Tenimenti Leone, Terre de La Custodia, Terredora di Paolo, Torrevento, Zaccagnini e Zonin1821), che mettono insieme un fatturato superiore a 1,5 miliardi di euro. E che, sotto la guida di Robertà Corrà, lanciano nuovi progetti, come l’“Italia del Vino Wine Business School”, e studi approfonditi su mercati emergenti. | |
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| | | Ogni italiano spreca in media più di 35 chili di cibo all’anno. Non tutti sanno, però, che per produrre frutta, verdura, carne, latte e pane poi buttati via, vengono sfruttati e consumati 1,982 milioni di ettari di superficie agricola: una distesa di suolo equivalente all’intera Lituania o alla superficie combinata di Emilia-Romagna e Piemonte. Sono i dati dell’Osservatorio Waste Watcher International, elaborati dall’Università di Bologna, nella “Spreco Zero” (illustrata da Altan), presentati nella Giornata Mondiale del Suolo che si celebra oggi, 5 dicembre. | |
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| | Il trend continua a essere positivo. La Marca del Distributore (Mdd) cresce in valore del +2,7%, per 22 miliardi di euro di ricavi complessivi e raggiungendo 30 punti di quota (+0,1 punti sul 2023). Aumento confermato anche nei volumi che segnano un +3,9%. Sono i dati analizzati da Circana dei primi 9 mesi 2024 sull’andamento dei prodotti private label, l’ultima indagine prima di “Marca” by BolognaFiere, edizione n. 21 (15-16 gennaio 2025 a Bologna), l’unico evento in Italia dedicato ai prodotti food e non food della Marca del Distributore, promosso in collaborazione con Adm, Associazione Distribuzione Moderna, e indicatore di mercato e punto di riferimento per l’intero settore. Registrati incrementi nel reparto carni (+0,7 punti), nella cura della casa (+0,6 punti), e nei reparti drogheria alimentare e petcare (+0,5 punti ciascuno). | |
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| | | Le riflessioni di Paolo Castelletti, segretario generale Unione Italiana Vini ( Uiv). “Dobbiamo limare aspetti come la gestione degli spazi di produzione e degli scarti di produzione. Rimanendo in ambito “Ocm Vino” abbiamo consentito ai produttori di poter conservare il valore aggiunto, ma sono produzioni alternative al vino, come noi lo amiamo e lo conosciamo”. Ma tanti altri sono i dossier aperti, in Europa ed in Italia. “C’è il tema della sovrapproduzione, tra chi vuole estirpare e chi chiede la distillazione, ma attenzione a non guardare troppo al breve termine”.
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