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N. 3.544 - ore 17:00 - Mercoledì 9 Novembre 2022 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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C’è ancora gloria per l’Italia del vino nella “Top 100” by “Wine Spectator”, con una delle sue etichette più iconiche al n. 5: il Tignanello 2019, Super Tuscan della Marchesi Antinori, nato come un vino non convenzionale, precursore del suo tempo (la prima annata fu la 1971), capace di rappresentare un punto di svolta in quello straordinario movimento conosciuto come “Rinascimento” del vino italiano. Nato da un’idea di Niccolò e Piero Antinori, con il contributo dell’enologo Giacomo Tachis, oggi è una pietra miliare dell’enologia italiana. Alla posizione n. 6 un simbolo della viticoltura Usa: Robert Mondavi (continua in approfondimento). |
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Le parole del futuro della cucina italiana? “Sincerità, amore e rinunce”. E i giovani che “sono tanti anni che spingono forte e questo è uno stimolo anche per noi a dar loro, con la nostra esperienza, suggerimenti belli. Io guardo in “casa mia” e vedo i miei ragazzi tra i quali ci sono già quattro Stelle, ma che hanno bisogno delle nostre parole e del nostro sostegno, soprattutto sugli errori che abbiamo fatto prima di loro. E mi ascoltano, perché vogliono ancora migliorare. Oggi uno di loro in platea mi ha detto: io non uscirò più dalla cucina. E non ha ancora una stella, e di fronte ad una voglia così di crescere io devo essere al suo fianco. Danno tanta forza anche a me per restare al livello che ho raggiunto. Nel “toto-scommesse” la terza Stella ce la davano da anni, e oggi l’abbiamo quagliata come si dice a Napoli. E penso che per la cucina italiana sia un momento davvero felice, basta vedere cosa stanno facendo i miei colleghi che, ormai, vengono chiamati in tutto il mondo e arrivano Stelle anche dal Giappone alla Russia, passando per Dubai. Un segnale fortissimo”. Lo ha detto, a WineNews, Antonino Cannovacciuolo, che, con il suo Villa Crespi a Orta San Giulio, fa salire a 12 i ristoranti “3 Stelle” della cucina italiana, incoronati dalla Guida Michelin Italia 2023. Michelin che, ci ha detto Massimo Bottura, il tristellato chef dell’Osteria Francesca di Modena, che negli anni scorsi ha portato l’Italia ai vertici del mondo, “ha consegnato la cucina italiana ai giovani”. Per Enrico Bartolini, che la Guida 2023 ha confermato come lo chef più stellato d’Italia, a quota 12, la parola-chiave è “piacevolezza, perché abbiamo visto tanti ragazzi premiati con la “Stella Verde” per l’attenzione alla sostenibilità, che è fatta di democrazia e spirito di squadra”. Secondo il tristellato chef de La Pergola del Rome Cavalieri, Heinz Beck, “è grazie ai giovani che abbiamo davanti un grandissimo e bellissimo futuro”. Concorda Norbert Niederkofler, del tristellato St. Hubertus di San Cassiano, mentre per Nadia Santini (Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio) “la parola del futuro è fierezza, per i nostri prodotti e per i nostri agricoltori ed artigiani”. E per Enrico Crippa, il tristellato chef del Piazza Duomo di Alba, “bisogna andare avanti così, perché non si è mai mangiato bene in Italia come in questo momento”. |
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Una Mappa delle Contrade dell’Etna, che definisce ed identifica con chiarezza e precisione, dopo un lungo e minuzioso lavoro, le 133 Contrade presenti all’interno del territorio di produzione dell’Etna, che consente così di fotografare il territorio etneo attraverso lo sfaccettato mosaico delle Contrade che cingono l’area vitivinicola ai piedi del vulcano, da Nord a Sud. È la zonazione l’ulteriore passo avanti, nel solco della qualità, di un territorio ormai al vertice della viticoltura italiana e mondiale, dove più di 130 cantine oggi valorizzano al massimo i 1.300 ettari di vigneti di Nerello Mascalese e Carricante, da Nord-Est verso Sud-Ovest, nei diversi versanti, in un anfiteatro che va dai 400-500 metri fino a 1.000 metri senza soluzione di continuità (in approfondimento). |
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È un’altra pioggia di stelle, quella che cade sulla Franciacorta, che ha ospitato la “star revelation” dell’edizione 2023 della Guida Michelin Italia. Con una grande novità: il Villa Crespi di Orta San Giulio, guidato dallo chef Antonino Cannavacciuolo, che fa salire a 12 il numero dei tristellati, ossia il gotha della cucina mondiale. Nel complesso, sale a 385 il numero dei ristoranti stellati: 335 una stella, 38 due stelle e ovviamente 12 tre stelle. Sempre più rilevante, nella guida francese, è diventata la sostenibilità, tema declinato dalle “Stella Verde”, andata quest’anno a ben 19 nuovi indirizzi, con il totale che raggiunge così quota 48 locali “Stella Verde”. Confermatissimi gli altri 11 tre stelle Michelin: Enrico Bartolini al Mudec di Milano di Enrico Bartolini, Uliassi a Senigallia di Mauro Uliassi, St. Hubertus di Norbert Niederkofler a San Cassiano, Piazza Duomo di Alba di Enrico Crippa, Da Vittorio a Brusaporto dei fratelli Cerea, Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio della famiglia Santini, Reale a Castel di Sangro di Niko Romito, Enoteca Pinchiorri a Firenze di Giorgio Pinchiorri e Annie Féolde, Osteria Francescana di Modena di Massimo Bottura, La Pergola del Rome Cavalieri di Heinz Beck e Le Calandre di Rubano dei fratelli Alajmo (le nuove stelle e i numeri della “Guida Michelin Italia 2023” in approfondimento). |
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Il binomio tra Guida Michelin e Franciacorta funziona, e la presentazione della Rossa 2023 dedicata alla ristorazione del Belpaese, di scena ieri sera, ne è la conferma. Per Silvano Brescianini, presidente del Consorzio Franciacorta, “è l’occasione per dare un segnale di vicinanza alla grande ristorazione italiana e regalare una vetrina al nostro territorio. Quando le cose vanno bene la speranza è che possano durare anche oltre la fine dei tre anni dell’accordo (l’ultimo nel 2023, ndr)...”. |
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Cresce il prezzo medio, tengono i volumi, e prosegue la corsa del Brunello di Montalcino sui mercati. Come raccontano i dati dell’Osservatorio Prezzi del Brunello sul venduto nei primi 9 mesi 2022, la crescita tendenziale a settembre segna a valore un +21,5%, con un balzo del prezzo medio a 27 euro a bottiglia (+14%), per una proiezione sui 12 mesi di un giro d’affari complessivo di 250 milioni di euro. Intanto, “Benvenuto Brunello” (11-21 novembre) porterà giornalisti, buyer e professionisti del vino a scoprire le nuove annate e ad animare un vero e proprio “Benvenuto Brunello Off” nelle cantine del territorio, con appuntamenti come la verticale organizzata da Col d’Orcia (1968-2018), e la presentazione, in anteprima mondiale, del Brunello di Montalcino Giovanni Neri 2018 di Casanova di Neri, unico Brunello al vertice della “Top 100” di Wine Spectator. |
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Chef tra i più stimati in Italia, diventato famoso anche tra il grande pubblico grazie a Masterchef e al piccolo schermo, autore di tanti libri di cucina e gastronomia, non ha mai perso il contatto ed il rapporto diretto con la cucina, spazio delle emozioni più grandi. Come quelle che l’hanno investito al momento dell’annuncio della terza stella, in Franciacorta, dove lo abbiamo incontrato proprio dopo la presentazione della “rossa”. |
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