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N. 3.017 - ore 17:00 - Martedì 27 Ottobre 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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In attesa di conoscere i ristori promessi dal Governo, monta la protesta contro il Dpcm che impone la chiusura alle 18 per bar e ristoranti: oltre alle tante posizioni già riportate ieri da WineNews, e in attesa della manifestazione della Fipe, domani, nelle piazze del Belpaese, sono arrivate, tra le altre, la lettera dello chef n. 1 d’Italia, Massimo Bottura, a Conte (apertura fino alle 23, ristori in base alle perdite, sgravi fiscali e iva al 4% le proposte), e l’appello dei Vignaioli Indipendenti Fivi. Mentre le stime Ismea sui consumi alimentari fuori casa parlano di un -48% sul 2019, con una perdita di 41 miliardi di euro (nell’approfondimento). |
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In un quadro di mercato e di tensione sociale complicatissimo, almeno la vigna regala qualche sorriso ai produttori di vino italiano, con una vendemmia 2020 “ottima nella qualità e misurata nella quantità”, con una produzione complessiva di vino e mosto di 46,6 milioni di ettolitri (-2% sul 2019, e dato leggermente inferiore alle stime Oiv, diffuse oggi): è il responso definitivo sulla raccolta nel Belpaese firmata da Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini (Uiv), che saluta così un “verdetto della natura favorevole sulla congiuntura economica mondiale, che consegna una raccolta molto promettente anche per il futuro commerciale del principale produttore mondiale di vino al mondo”. Un dato, quello della vendemmia 2020, “dovuto a minori rese sia in campo che in cantina, ma che vede crescere l’asticella della qualità, con uno standard che grazie al meteo si è elevato di settimana in settimana, con punte di eccellenza in quasi tutto il Paese anche dopo le piogge di fine settembre”. La geografia della raccolta, perfetta anche dal punto di vista dello stato fitosanitario delle uve, segna la contrazione maggiore per le regioni del Centro e Sud Italia, a partire dalla Toscana (-21%) fino alla Sicilia (-20%), all’Umbria e al Lazio (-10%). In controtendenza la Sardegna (+20%). In equilibrio il Veneto (+1%), che con 11 milioni di quintali di vino previsti mantiene il primato produttivo nazionale, seguito dalla Puglia, in calo dell’8% e dall’Emilia Romagna (+10%). In crescita, in un contesto generale che si posiziona sotto la media quantitativa dell’ultimo quinquennio, anche importanti regioni produttive come Abruzzo (+6%), Trentino Alto Adige (+5%), Lombardia (+10%) e Marche (+5%), mentre cala del -9% il Friuli Venezia Giulia. “Data anche la situazione pandemica sono certo che l’ottima qualità saprà essere il valore aggiunto di questa vendemmia. Il senso di preoccupazione che viviamo non deve intaccare il sentimento di speranza e la voglia di superare questo drammatico momento”, ha detto il presidente Assoenologi, Riccardo Cotarella. “Il contesto è senz’altro difficile, ma c’è la consapevolezza che, appena ci saranno le condizioni, il settore sarà in grado di ripartire come ha sempre fatto negli ultimi anni. Al Governo chiediamo cautela e attenzione nel gestire le misure di emergenza sanitaria”, ha aggiunto il presidente Uiv Ernesto Abbona. |
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“La nostra attività diventa digitale al 100% per le iniziative Wine2Wine Exhibition, OperaWine, Wine2Wine Business Forum e B/Open, in programma dal 21 al 24 novembre. Resta invariato il calendario estero, che prevede in presenza Wine To Asia a Shenzhen il 20 e 21 novembre e Vinitaly Russia a Mosca e a San Pietroburgo in modalità ibrida”. Ad annunciarlo il dg Veronafiere Spa Giovanni Mantovani, dopo che il Dpcm del 24 ottobre ha rivoluzionato, ancora una volta, lo scenario, vanificando anche gli sforzi enormi del comparto per adeguarsi alle normative anti Covid. “La decisione presa dal Governo, ancora una volta dall’oggi al domani, piomba come un macigno su un settore già molto penalizzato (fatturato a -70%, ndr) - evidenzia Maurizio Danese, presidente Veronafiere - ed è un fatto molto grave” |
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La produzione di vino, nel mondo, nel 2020, è sostanzialmente in linea con il 2019, con una produzione di mosti e succhi intorno ai 258 milioni di ettolitri, +1% sullo scorso anno. A dirlo le prime stime Oiv - Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, presentate oggi in video-conferenza dal direttore generale Pau Roca. Bene l’emisfero Nord, soprattutto in Ue, con una produzione di 159 milioni di ettolitri, +5%, soprattutto grazie al +11% della Spagna (sui 37,5 milioni di ettolitri) e al +4% della Francia (43,9 milioni di ettolitri). Dati più consolidati, invece, quelli dell’emisfero Sud, con una produzione giù -8%, per un totale di 49 milioni di ettolitri. Ovviamente, soffre il commercio, con dati in calo per quasi tutti i principali mercati, sia nelle importazioni che nelle esportazioni di vino. “La situazione è complessa ma il mondo del vino ha sempre reagito e lo farà ancora”, ha detto Pau Roca. Che a domanda di WineNews su cosa può fare l’Oiv perchè i Governi del mondo considerino davvero la viticoltura un’attività essenziale, risponde: “per molti dei nostri Paesi la produzione di vino, e di uva, è un’attività essenziale, come il resto dell’agricoltura. Gran parte della produzione mondiale di uva non è trasformata in vino, ma diventa cibo. Noi cerchiamo di trasmettere questa idea a tutti, perchè ci crediamo”. |
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Nell’Italia in cui le cronache quotidiane sono dominate da quello che accade nelle città, c’è un mondo intero racchiuso nella “provincia”, scrigno di ricchezze paesaggistiche e culturali spesso poco conosciute, culla della gran parte del nostro patrimonio enogastronomico, serbatoio infinito di storie da scoprire. Ed ora, a raccontarle al grande pubblico, da sabato 31 ottobre, a partire dalle ore 17,10 su Rai 2, e dalla Sila, “la terra dei padri”, in Calabra, sarà Federico Quaranta, con “Il Provinciale”, titolo emblematico di un viaggio settimanale attraverso il Paese. |
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Il futuro prossimo e quello a lungo termine, in ogni ambito, passano dalla sostenibilità, nella sua declinazione ambientale, sociale ed economica, unità alla solidarietà, perchè solo insieme si può superare questa fase critica della storia del mondo. È il messaggio emerso dalla premiazione, on line, del Premio Masi n. 39, andato alla ricercatrice e virologa italiana di fama internazionale Ilaria Capua, all’alpinista dalle straordinarie imprese, strenuo difensore della montagna Reinhold Messner (che è anche produttore di vino, in Alto Adige, con la cantina Unterortl-Castel Juval), all’imprenditore pioniere della sostenibilità ambientale Andrea Rigoni della Rigoni di Asiago, a Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e ad una realtà che negli anni ha divulgato la cultura del vino di qualità attraverso i suoi calici, come Riedel Glass.
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A WineNews, da Identità Golose, chiusa ieri a Milano, Davide Rampello, che per “Striscia la Notizia” cura la rubrica “Paesi, paesaggi ...” dedicata alle eccellenze agroalimentari d’Italia. “La responsabilità implica innanzitutto una profonda coscienza di sé stessi. Per il mondo del vino e dell'ospitalità si traduce nella coscienza di essere imprenditori. Chiunque lavori nei ristoranti, trattorie, bar, cantine fa parte dello stesso mondo, è finita la parcellizzazione, ci vuole uno sguardo dall’alto sui nostri territori”. |
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