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N. 3.852 - ore 17:00 - Martedì 12 Dicembre 2023 - Tiratura: 31.224 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Aumentare le tasse sugli alcolici per migliorare la vita delle persone. Torna alla carica l’Organizzazione Mondale della Sanità (Oms), che in questi giorni ha invitato, ancora una volta, gli Stati del mondo ad aumentare le tasse su tutte le bevande alcoliche e zuccherate, al netto che si parli di consumo o di abuso, per disincentivare i consumi e al contempo raccogliere più fondi da destinare alla sanità. E lo ha fatto pubblicando anche dei dati (in approfondimento) che mostrano come, a livello globale, ci sia “una bassa aliquota fiscale applicata ad alcol e bevande zuccherate”, le cosiddette “sugary sweetened beverages” (Ssb). | |
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| | A parità di volumi esportati, ovvero 1,5 miliardi di litri, continuano a calare i valori esportati, che si fermano a 5,6 miliardi di euro, con una perdita del -1,9%: è il bilancio, ancora negativo, delle esportazioni di vino italiano nei primi 9 mesi 2023 (sullo stesso periodo 2022), che emerge dai dati aggiornati, oggi, dall’Istat, analizzati da WineNews. Dati che virano nettamente in peggio, rispetto ai timidi segnali registrati sui dati aggiornati ad agosto 2023, che sembravano migliorare, seppur di poco, rispetto al periodo immediatamente precedente. Guardando ai singoli Paesi, e partendo come sempre dai più vicini all’Italia, in Europa le buone notizie vengono dai mercati più importanti come la Germania, che fa +3,7% in valore, a 865,6 milioni di euro, ed il Regno Unito, a +3,5%, per 602 milioni di euro. Continua a crescere anche la Francia, che supera i 234 milioni di euro, con un robusto +13,8%, così come fanno i Paesi Bassi, a +4,5% per 171,7 milioni di euro, la Svezia, a +1% per 149,9 milioni di euro, l’Austria, a +4,4% per 101 milioni di euro, e la Russia, che con il +13% supera di poco i 106 milioni di euro. E qui, nel panel dei Paesi analizzati, che mettono insieme 4,7 miliardi di euro di esportazioni, oltre l’80% dell’export di vino italiano in valore, finiscono i segni positivi. Perchè se in Europa perdono qualcosa la Svizzera, a -1,4% (298 milioni di euro) ed il Belgio, a -3% (166,1 milioni di euro), e marcano nettamente in negativo Danimarca (-11% a 104 milioni di euro) e Norvegia (-8,8%, a 74,9 milioni di euro), le cose peggiorano, addirittura, uscendo dai confini continentali. Gli Usa, che restano comunque e di gran lunga il primo mercato del vino italiano in valore, accusano un -9,9% che fa fermare il conto a 1,3 miliardi di euro, e fa ancora peggio il Canada, giù del -17,4%, a 286,6 milioni di euro. E il trend non cambia da Oriente: il Giappone, che resta la spina dorsale delle esportazioni enoiche tricolore in Asia, fa -11,2%, a 140,4 milioni di euro. Trend in linea con la (ben più grande) Cina, ancora in calo del -11,5%, a 69,7 milioni di euro. E se perde il -2,8% anche Hong Kong, che fin qui aveva tenuto, pur pesando per appena 19,2 milioni di euro, la Corea del Sud, che nel recente passato aveva mostrato grandi segnali di crescita, ma che ora crolla del -34,5%, a 37,8 milioni di euro. | |
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| | É l’Italia la destinazione per eccellenza di chi desidera esperienze esclusive: entro il 2025 sarà proprio il segmento luxury a crescere più di ogni altro, grazie ad una clientela internazionale, esigente e high-spender, attirata non solo dalle nostre ricchezze culturali ed artistiche, ma anche enogastronomiche. In piena espansione, il turismo di lusso italiano intercetta il ritorno dei viaggiatori nel 2023, beneficiando del potere finanziario di chi risente meno degli altri delle incertezze geopolitiche e macroeconomiche: è questo uno dei risultati dello studio Enit (Ente nazionale italiano per il turismo) realizzato da Unioncamere, con il supporto tecnico di Isnart (ottobre 2023). Oltre il 20% dei turisti stranieri sceglie le nostre destinazioni attratti dallo “stile di vita italiano”, che associa al Paese un’immagine di esclusività. | |
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| | | Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, che definisce l’agroalimentare come “veicolo di pace”, e che ricorda come “la Costituzione della Repubblica Italiana è l’unica del suo tempo a dedicare un articolo espressamente al settore primario e alle condizioni necessarie per promuoverne lo sviluppo” (il suo intervento integrale, e non solo, in approfondimento). Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che, citando Cicerone, parla di agricoltura come “la più degna delle arti”, ed “un connubio straordinario capace di trasformare le produzioni primarie di questa Nazione in eccellenze assolute a livello anche internazionale”. Il Presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che sottolinea come si stia chiudendo un 2023 che deve farci riflettere: cambiamenti climatici e conflitti ci fanno capire che l’agricoltura è un settore strategico e che, come Italia, dobbiamo raggiungere il 100% della capacità produttiva”. Sintesi estrema dei messaggi, arrivati oggi, dall’assemblea dell’organizzazione più importante delle imprese agricole italiane, a Roma, che ha riunito sotto la sua bandiere le massime cariche dello Stato, a testimonianza, l’ennesima, del valore economico, politico e comunicativo che il settore, che, solo alla produzione, vale oltre 220 miliardi di euro. | |
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| | | Per i brand made in Italy sempre più l’“unione fa la forza” per il futuro dell’Italia. Una forza fatta dei territori, anima del Paese e delle produzioni, e dai giovani, che ne saranno la mente, e che spingono le aziende a guardare oltre i propri confini e settori. È così per le famiglie Scudieri, leader nell’automotive, e Cotarella, leader nel vino e nell’ospitalità, che con le loro Fondazioni daranno vita a progetti per i territori, come Caivano, per i ragazzi dell’Istituto Francesco Morano e della “preside-coraggio” Eugenia Carfora, presentandoli, domani, a Napoli. | |
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| | Da Olio Mimì, premiata come azienda dell’anno, all’azienda agricola Tommaso Masciantonio che produce il miglior olio extravergine dell’oliva; dall’agricola biologica Titone, azienda green, a Passo della Palomba e Masoni Becciu, leader tra le emergenti. Ed ancora, i premi azienda del cuore e migliore olio extravergine di oliva da agricoltura biologica per Fonte di Foiano e Fattoria Ramerino, senza dimenticare il migliore olio extravergine di oliva monovarietale fruttato medio per Frantoio di Riva. E ancora, tra i premiati, il celebre Frantoio Gaudenzi, l’azienda agricola Decimi, Dievole (una delle aziende simbolo del Chianti Classico (del business man argentino Alejandro Bulgheroni) e Le Tre Colonne. Ecco i “The Best” italiani di Flos Olei 2024, edizione n. 15 della più importante guida dedicata all’extravergine, curata da Marco Oreggia e Laura Marinelli. | |
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| | | Le sue parole nell’evento di fine anno di Unione Italiana Vini, di ritorno dal Consiglio Agrifish a Bruxelles, e nell’assemblea di Confagricoltura. “Lavoriamo per dare certezze alle imprese, e per supportare la loro crescita. Dall’Europa servono risposte certe, sull’etichettatura per il vino e sul tema ingredienti e Qr code abbiamo richiesto una risposta urgente sull’interpretazione della norma. Lavoriamo per avere più risorse. E su molti temi Paesi come la Francia, ma non solo, ci seguono”.
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