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N. 4.046 - ore 17:00 - Giovedì 12 Settembre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Seppur in un quadro internazionale complicato, le esportazioni di vino italiano, al giro di boa della prima metà 2024, restano positive (+3,1% a valore per 3,8 miliardi di euro e +2,5% in quantità a 1,06 miliardi di litri), ci sono Regioni che trainano la crescita, altre che frenano anche in modo significativa, dai dati Istat analizzati da WineNews. Il Veneto resta la locomotiva, con 1,4 miliardi di euro, più di un terzo delle esportazioni tricolore, a +5,7%. Bene anche la seconda forza dell’export, la Toscana, con 593,9 milioni (+3,5%). Piccola battuta d’arresto per il Piemonte, a -2,2% per 565,7 milioni. Crescono, tra le big, anche Emilia Romagna, Abruzzo e Puglia. | |
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| | Il futuro di un territorio del vino si vede anche da quanto i giovani ci investono. E in quello dell’Etna Doc, diamante del vino siciliano e territorio di 1.500 ettari (il 60% bio, e con impianti di fatto bloccati per i prossimi anni, e che potranno aumentare solo di 50 ettari l’anno) in 20 Comuni, 4 versanti, 133 Contrade e 445 aziende, aumentano le imprese condotte da under 41, arrivate a quota 20% (8% le giovani conduttrici), il doppio di quella nazionale (10%). Un’accelerazione evidente negli anni 2020-2023, con un incremento del 55% per un totale di 89 imprese. Trend significativo, come la crescita complessiva di nuove aziende (+16%). Sul vulcano, inoltre, negli ultimi 10 anni la superficie vitata è cresciuta del 70%, le bottiglie prodotte sono quadruplicate, e l’enoturismo è un nuovo asset di alta fascia, praticato per i 2/3 da stranieri, americani in primis. Dati del Consorzio Etna Doc (che rappresenta il 90% del potenziale produttivo complessivo, e riunisce 220 aziende per una produzione media annua di 6 milioni di bottiglie, il 60% esportata, a partire dagli Usa (dove i vini Etna Doc guadagnano quote di mercato), in Canada, Svizzera e Uk - che, da oggi al 14 settembre, a Castiglione di Sicilia, manda in scena gli “Etna Days”. “Grazie al vino dell’Etna, oggi, i ragazzi del territorio non sentono più l’esigenza di andare via, perché si crea un’economia nuova ed importante”, ci ha detto il presidente del Consorzio Francesco Cambria. “Il vino qui è un calmieratore sociale sempre più decisivo”, ha aggiunto il direttore Maurizio Lunetta. E l’ascesa della Doc Etna nella critica sta garantendo la sostenibilità economica delle imprese (50 milioni di euro il fatturato franco cantina, 150.000 euro il valore del vigneto ad ettaro, 5 volte più della media regionale) e del territorio. Per l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, la domanda enoturistica (200.000 presenze, con il 60% delle imprese che lo pratica) restituisce un valore aggiunto di 123 milioni di euro l’anno, e per ogni bottiglia consumata sull’Etna si genera un indotto di 82 euro, 10 volte più del valore del vino alla produzione. Una case history che, per Luigi Moio, presidente Oiv, fa riflettere su come riprendere “la trasmissione generazionale di cosa significhi consumare vino, che si è interrotta, facendo vivere al settore un momento difficile”. | |
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| | C’è spazio anche per l’agricoltura e la sicurezza alimentare nel documento di Mario Draghi presentato il 9 settembre in Commissione Ue, “Il futuro della competitività Europea”, visionato da WineNews. L’ex numero uno della Banca Centrale Europea ed ex Presidente del Consiglio suggerisce una revisione dello stanziamento per la Pac, che attualmente vale il 30,9% del bilancio Ue: le risorse - dice il rapporto - vanno allocate meglio, sono troppo frammentate rispetto alle priorità strategiche e l’accesso ai fondi è troppo complesso e burocratico. Tra le priorità c’è anche la decarbonizzazione, ma con una eccessiva deindustrializzazione la sicurezza economica dell’Europa potrebbe essere compromessa, ad esempio tramite una minore sicurezza alimentare dovuta alla mancanza di fertilizzanti e pesticidi. Con ripercussioni sul “Green Deal” stesso. | |
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| | | Le bollicine di uno dei territori più prestigiosi dell’Italia del vino sono il fil rouge che lega gli eventi e le location del “Festival Franciacorta in Cantina” (13-15 settembre), edizione n. 25, uno degli appuntamenti più attesi dagli appassionati, che si snoda tra cantine, castelli, monasteri e dimore storiche, tra tasting e mostre d’arte, visite guidate e concerti, show cooking e incontri con chef famosi: saranno 70 le cantine che apriranno le loro porte - da Bellavista a Ca’ del Bosco, da Castello Bonomi a Montenisa, da Contadi Castaldi a Mosnel, da Castelveder a Lo Sparviere, da La Montina a Ricci Curbastro, da Uberti ad Antica Fratta, da Camillucci a Mirabella, e molte altre - con degustazioni, verticali, approfondimenti ed incontri con i produttori. Non mancheranno momenti di riflessione (con il convegno “Festival Franciacorta compie 25 anni”, in cui addetti dei lavori ed esperti faranno il punto su come l’evento può evolversi nei prossimi anni). Il “Festival Franciacorta in Cantina”, voluto dal Consorzio, una delle organizzazioni di imprese del vino tra le più valide e attive - promotore di grandi eventi anche al di fuori del settore, dalla Mille Miglia alla Guida Michelin (in Italia e negli Usa), dagli Emmy Awards alla Milano Fashion Week - è un’occasione unica per trascorrere un weekend in un territorio dal grande fascino. | |
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| | | Riccardo Illy, imprenditore triestino della storica famiglia del caffè e alla guida del Polo del Gusto, in riconoscimento del suo apporto all’eccellenza e alla rinomanza globale del marchio; Donatella Cinelli Colombini, fondatrice del Movimento Turismo del Vino, per la sua opera di produttrice, promotrice e divulgatrice e per la spinta all’enoturismo; l’Opera Don Calabria, che si esprime con iniziative sociali e umanitarie, sanitarie e pastorali: sono i vincitori del Premio Masi n. 43, promosso da Masi Agricola, guidata dal Sandro Boscaini. | |
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| | Là dove pregava la Monaca di Monza oggi c’è una cantina, ma non per la produzione: è il luogo dove vengono conservate le migliori bottiglie di uno dei più importanti distributori di vino italiani, il gruppo Meregalli, e dove verrà ospitato il prossimo “100vini x Visconti43” (evento riservato agli addetti ai lavori): una selezione di referenze e interessanti novità raccontate direttamente dai produttori, di scena il 16 settembre, con la possibilità di degustare i vini del catalogo Visconti43. La sede storica di Meregalli si trova infatti proprio tra le mura che ospitavano il Convento della Monaca di Monza, divenuta famosa grazie ad Alessandro Manzoni e al suo capolavoro “I Promessi Sposi”. Nel 1962 Isidoro Meregalli la acquistò come chiesa sconsacrata (nel frattempo era diventata un’abitazione) per poi trasformarsi di nuovo in cantina. | |
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| | | Le nuove strategie per il cibo e l’agricoltura del futuro non passano solo dall’Unione Europea, ma anche da vertici di massimo livello, come il G7 Agricoltura e WineNews ha chiesto a Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia, quali temi avrebbe portato all’incontro. L’obiettivo è una “bio-logica” a tutela delle risorse naturali utili a tutti, dalla fertilità del suolo, alla risorsa idrica e la biodiversità, piuttosto che dei profitti (tra le 10 proposte del decalogo che la Chiocciola ha lanciato, oggi, per i leader mondiali). | |
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