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WineNews
N. 3.054 - ore 17:00 - Mercoledì 16 Dicembre 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
Conti in rosso, futuro nero
Tra giugno e ottobre 2020, il 26% delle imprese della ristorazione ha accusato un crollo di oltre il -50% del fatturato. La media, invece, dice -35,9%. Ed a preoccupare ancora di più sono le prospettive nerissime per il futuro: il 34% delle imprese ipotizza fatturati più che dimezzati nel periodo Dicembre 2020 - Febbraio 2021. A dirlo la Fipe/Confcommercio. E ancora peggio va al catering, settore da 2,5 miliardi di euro, di cui 480 milioni che girano solo a dicembre, quest’anno totalmente azzerati. Queste le dure certezze, mentre il settore, come tutti, aspetta ancora di sapere come e se potrà lavorare nelle festività di fine anno.
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Primo Piano
Wine Lister saluta il 2020 misurando le performance delle griffe enoiche, con tanta Italia al top
Più che salutarlo, questo 2020 verrebbe voglia di spazzarlo via senza rimpianti. Eppure, anche nelle difficoltà, il mondo del vino ha continuato a guardare avanti, grazie ad aziende e produttori capaci di non mollare, e che il portale Wine Lister ha voluto celebrare con sette diverse classifiche che hanno misurato le performance delle griffe enoiche in altrettante categorie, limitatamente ai grandi vini dai migliori territori del mondo, quindi Borgogna, Bordeaux, Piemonte, Toscana, Alsazia, Germania, Spagna e Nuovo Mondo. Prima di tutto, quella dedicata alla “Quality Consistency”, ossia, prendendo in considerazione le ultime venti annate, i vini al top per qualità media che hanno subito le minori deviazioni in termini di punteggi, con tre italiani: il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno alla posizione n. 6, il Barolo Brunate di Elio Altare alla n. 18 e il Sangiovese Soldera - Case Basse, uno dei vini simbolo di Montalcino, alla n. 19. Tra i “Biggest Movers”, i vini che hanno scalato il maggior numero di posizioni nella classifica delle ricerche online, ci sono il Brunello di Montalcino de Il Poggione e il Barolo di Bartolo Mascarello. Le “Hidden Gems” sono i vini sottovalutati, fuori dai radar, poco popolari online, ma che piacciono alla critica, come il Barolo Arborina di Renato Corino, il Barbaresco Riserva di Sottimano e l’Anfiteatro Vecchie Terre di Montefili. Tra i “Value Picks”, i vini che vantano il miglior rapporto qualità/prezzo, il Barbaresco Valeirano de La Spinetta (Rivetti) e il Barbaresco Tulin di Pelissero. I “Buzz Brands” sono invece i vini sulla cresta dell’onda: ricercati, presenti nelle liste dei vini, bramati, vere proprie icone enoiche, come il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, insieme a Masseto, Sassicaia di Tenuta San Guido e Tignanello di Antinori. Pensando al portafogli, tra gli “Investment Staples” ecco il Barbaresco di Gaja, il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, il Solaia di Antinori e il Sassicaia di Tenuta San Guido. Infine, largo alla fantasia, con una selezione dei 21 vini da portare nel 2021, tra cui il Barbaresco Sorì Tildìn 2004 di Gaja, il Barolo Brunate 2010 di Giuseppe Rinaldi, il Brunello di Montalcino 2007 de La Cerbaiona e il Sangiovese 2008 Case Basse – Soldera.
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Pegno rotativo sul vino, un nuovo step
Ancora un accordo nazionale per l’attivazione del pegno rotativo, che trasforma il vino che riposa in cantina in liquidità finanziaria per i produttori, che questa volta ha come orizzonte tanti dei territori più importanti del vino italiano (Barolo, Barbaresco, Franciacorta, Amarone della Valpolicella, Castel del Monte, Brunello di Montalcino, Bolgheri, Chianti Classico e Nobile di Montepulciano). A firmarlo, ancora una volta, Valoritalia e Federdoc, insieme ad Intesa Sanpaolo, a cui fa riferimento il 16% del settore agroalimentare italiano. Nello specifico, Valoritalia attesterà la presenza fisica del vino in cantina anche in relazione di quanto riportato nei Registri Telematici da parte delle aziende produttrici delle denominazioni, verificandone la conformità con quanto previsto dal disciplinare di produzione e informando la banca con specifici report.
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Focus
Il Prosecco Docg resiste al Covid
Associato alla qualità, alla sostenibilità, all’identità delle Colline Unesco da cui nasce, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg resiste alla pandemia, tenendo sui mercati del mondo, pur in sofferenza, crescendo più di tutti gli altri spumanti nella grande distribuzione organizzata, con il territorio storico da cui è nato il fenomeno Prosecco e le sue colline, per dirla con le parole del sociologo Aldo Bonomi, sono “laboratorio del futuro” di quella che sarà la “smart land” (nell’approfondimento), paradigma di quel “margine che si fa centro”, in senso territoriale, che sarà una delle chiavi del post Pandemia. Dati, spunti e riflessioni emersi nel “Rapporto Economico” 2020 del Cirve sulla denominazione, voluto dal Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, guidato da Innocente Nardi. I numeri parlano chiaro: dopo un 2019 da record (92 milioni di bottiglie vendute e un giro d’affari di 524 milioni di euro), a fine novembre 2020, prendendo come indicatore il numero di bottiglie certificate a fine novembre 2020, il calo complessivo è stato appena del -2%”. E nella gdo italiana, secondo Iri, il Prosecco Docg è cresciuto del 15% in valore e del 16,8% in volume nei primi 11 mesi dell’anno. Ancora di più degli anni precedenti.
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Cronaca
Export, l’agroalimentare tiene ancora
Ancora un segno positivo, se pur lieve, per il settore agroalimentare italiano (+1%) che nei primi 10 mesi del 2020 va in controtendenza sull’andamento generale, a -12%: dai dati Istat sul commercio con l’estero, solo i prodotti farmaceutici (+5,4%) fanno meglio dell’agroalimentare, mentre crollano settori simbolo del made in Italy come il tessile (-20,8%) e i mezzi di trasporto (-16,4%). Nonostante il calo di alcuni comparti, come il vino, dunque, il settore continua a segnare un trend positivo, almeno nell’export. A sottolinearlo la Coldiretti.
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Wine & Food
Il mondo del vino e del cibo portano la solidarietà sotto l’albero di Natale 

Solidarietà, nuova socialità e territorio: il wine & food si mobilità a Natale, anche in pandemia. Con tante iniziative. Come quella dei produttori di Torrevilla, in Oltrepò, che nei loro store fisici e on line venderanno anche eccellenze di artigiani del territorio, destinando il ricavato in beneficenza. O come l’etichetta di artista del “Derthona Timorasso Zerba Antica” di Cantine Volpi, che finanzierà il Piccolo Cottolengo di Tortona. La cantina Il Colle, San Pietro di Feletto, recapiterà a casa di 350 famiglie del Veneto generi di prima necessità, attraverso la Croce Rossa. C’è chi pensa al territorio, rinnovando il proprio impegno a sostegno del Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano, come Montelvini di Asolo. E chi interpreta la nuova socialità in etichetta, come l’abruzzese Tollo, con il progetto Unsocials creative wines, insieme all’agenzia creativa di Parma Unsocials.

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ColangeloMessaggio
Monte Zovo
Mbe Fieramente
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Cecchi Prima
WineNews.tv
Se la pandemia impatta sulla realtà economica e commerciale dei grandi territori del vino
Enzo Risso, direttore scientifico Ipsos: “Siamo in una fase di continuità con la prima ondata della pandemia: questa seconda ondata, però, ha messo a soqquadro quanto avevamo acquisito. Crescono le tensioni sociali, crescono le forme di rabbia, crescono le preoccupazioni e cresce allo stesso tempo il bisogno di cura, di gentilezza, di tutela, di identità, di unicità e di recuperare un equilibrio e un’armonia. Il Prosecco Superiore può essere parte di questo processo, accompagnando il 2021 verso una auspicata uscita dal quadro pandemico”.
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