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N. 3.088 - ore 17:00 - Venerdì 5 Febbraio 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Dopo aver conquistato il mondo, Fantini, il gruppo fondato e guidato da Valentino Sciotti, dalle radici abruzzesi ma che abbraccia tutto il Meridione d’Italia, diventato “la locomotiva” tra le aziende esportatrici del Sud Italia, con quasi 25 milioni di bottiglie che finiscono in 80 Paesi in tutto il mondo, guarda oltreconfine per crescere ancora. Col nuovo anno, infatti, è entrata a far parte di Fantini Group una nuova cantina, Finca Fella, realtà vitivinicola spagnola in una delle regioni più vocate, ma anche meno conosciute, la Castilla-La Mancha. Vigneti vecchissimi, con impianti ad alberello di oltre 100 anni, che crescono in un altopiano a 900 metri sul mare. |
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Spinto dalle chiusure alla ristorazione imposte dalla pandemia e dalla voglia degli appassionati di vino di non rinunciare ad un buon calice neanche tra le mura domestiche, il boom dell’e-commerce di vino in Italia è stato uno dei fenomeni accelerati dal Covid. Un fenomeno ancora contenuto nei valori assoluti (le stime di Nomisma parlano di un giro d’affari complessivo intorno ai 200 milioni di euro), ma importante per diversi aspetti. Innanzitutto, rappresenta un canale importante per tante piccole cantine focalizzate sulla ristorazione, e che, per strategia, struttura e dimensioni non vogliono o non riescono ad accedere alla Gdo, che, soprattutto per le cantine più grandi e storicamente presenti nella distribuzione moderna, è stato il vero argine alla crisi. Secondo, perché sempre i più portali di e-commerce di vino sono anche strumenti di comunicazione, capaci di connettere produttori che vogliono farsi conoscere e consumatori che cercano novità, e anche di formazione, con diverse proposte di corsi di degustazione, di cultura sul vino e di abbinamento al cibo. Terzo, perché secondo tutte le analisi e le testimonianze dei big player, tanti che si sono affacciati per la prima volta all’acquisto di vino via web, stanno continuando a farlo, e questo sarà sempre più importante, con l’Italia sulla buona strada per recuperare il gap che la separa dagli altri Paesi, con diversi casi, dagli Usa alla Regno Unito, in cui le vendite di vino on line valgono oltre il 10% del totale, con picchi come la Cina, dove le stime oscillano tra il 20% ed il 30%. E che questo settore avrà un futuro importante, lo dicono anche gli investimenti calamitati da alcune delle realtà più importanti del settore, ed i loro fatturati 2020, come rivelano i dati, raccolti da WineNews, su big player come Tannico, Vino.com, Callmewine.com ed Xtrawine, i cosidetti “pure player”, che mettono insieme un fatturato di 82 milioni di euro nel 2020, con una crescita superiore al +80% sul 2019, oltre alla peculiare esperienza di Winelivery, che punta soprattutto sulle consegne rapide nelle principali città, e che è arrivata a 7,5 milioni di euro, con un boom del +600%. Senza dimenticare Vivino, la app di recensioni e vendita di vino più utilizzata al mondo, che ha appena raccolto altri 155 milioni di dollari di finanziamento. |
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New York è la città che non dorme mai, come cantava Frank Sinatra, e in una città che non dorme mai si mangia sempre e ovunque. Dai chioschi ambulanti degli hot dog ai ristoranti stellati Michelin, nel 2019 la città contava 23.650 indirizzi in cui fermarsi per una ciambella o per un menu da sette portate, in crescita del 44% dal 2009. Un panorama stravolto dalla pandemia di Covid-19, che da marzo 2020 ha costretto alla chiusura o al ridimensionamento bar e ristoranti, alle prese con lockdown, distanziamento sociale e misure sanitarie che hanno impattato sulla vita di tutti i giorni. Nel febbraio del 2020, quando la pandemia si affacciava in Italia, per poi colpire l’intera Europa, a New York la ristorazione dava lavoro a 315.000 persone. Ad aprile, quando il Covid-19 ha raggiunto gli Stati Uniti, l’occupazione nel settore è crollata a 91.000 posti di lavoro. |
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Nella cultura Cristiana, il vino ha un ruolo centrale: è indissolubilmente legato alla vita di Gesù Cristo, e attraversa la storia narrata nell’Antico Testamento. Israele è infatti una terra di vigneti e di vino, dove la vite è espressione dell’abbondanza e della prosperità. E ancora, il primo segno di Gesù narrato nel Vangelo di Giovanni è legato alle Nozze di Cana, in cui Gesù, per mostrare la propria presenza alla gente, trasforma l’acqua in vino. Che, insieme al pane, nel Cattolicesimo diventa simbolo stesso della presenza di Cristo. Ecco perché quello che succederà nei prossimi mesi a Castel Gandolfo, nel cuore della Città del Vaticano, è la chiusura di un cerchio. Secondo rumors, raccolti da WineNews, in primavera verranno messe a dimora le barbatelle che, tra qualche anno, daranno vita a due ettari di vigna. Non si conoscono le varietà, ma si sa chi c’è alla guida del progetto: Riccardo Cotarella, presidente degli enologi italiani. La produzione, la prima nella Città del Vaticano, difficilmente andrà in commercio: con la “benedizione” di Papa Francesco, che immaginiamo a conoscenza del progetto, sarà un vino simbolico, per il consumo interno e per farne dono e condivisione. Ossia, per restituirlo al suo ruolo originario e più alto, dell’unica “bevanda” in grado di avvicinare l’uomo a Dio. |
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”Wine & Siena”, in versione digital, per pensare al vino che verrà, con il convegno “Come la pandemia cambierà gli ambienti urbani, le produzioni ed i nostri consumi”, il 7 febbraio, a cui parteciperà Rino Rappuoli, Professore di Biologia Molecolare all’Università degli Studi di Siena e “padre” degli anticorpi monoclonali, che WineNews ha incontrato nel 2017, quando regalò un vero e proprio endorsement al nettare di Bacco: “sì al vino, ma a patto di bere responsabilmente”. |
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Non sarà come avere a casa Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli in persona, non ci sarà l’adrenalina della “mistery box” o l’ansia di un “pressure test”, ma l’effetto realistico entusiasmerà i fan di MasterChef Italia, che potranno simulare tra i propri fornelli l’ambientazione del talent show culinario firmato Sky. Il merito è di Deliveroo, piattaforma leader nell’online food delivery, che ha lanciato un concorso a premi, dal titolo “Vinci Masterchef con Deliveroo”: in palio 10 kit speciali con un grembiule, un cappello da chef e un timer da cucina, per ricreare a casa l’atmosfera del talent show più seguito d’Italia. Si partecipa ordinando su Deliveroo, e i dieci più bravi potranno sentirsi dei veri MasterChef tra i fornelli di casa, unendo così i trend che sono letteralmente esplosi durante la pandemia: il delivery e la cucina domestica. |
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Il futuro di un territorio di viticoltura eroica e “obbligato” alla qualità, secondo il presidente del Consorzio Vini Valtellina, Aldo Rainoldi: “siamo un territorio piccolo, da 3,5 milioni di bottiglie l’anno, è una viticoltura di montagna, e non possiamo che continuare a lavorare sulla qualità in vigna e cantina, ma crediamo in un futuro dove accoglienza e turismo legati all’enogastronomia saranno ancora più importanti”. |
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