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WineNews
N. 3.849 - ore 17:00 - Mercoledì 6 Dicembre 2023 - Tiratura: 31.211 enonauti,
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La News
“Best Wine Critic of the World”: Gardini n. 1 ...
C’è l’italiano Luca Gardini al primo posto della classifica - seppur provvisoria e ancora soggetta a possibili ribaltoni - del concorso per il titolo di “The Best Wine Critic of the World” promosso da Tastingbook: con 10.491 voti (al momento in cui scriviamo, ndr), Luca Gardini svetta in testa alla top list, seguito da Markus Del Monego, Jancis Robinson, Lisa Perrotti-Brown, Jeannie Cho Lee, Jeb Dunnuck, Michel Bettane, James Suckling, Neal Martin e Antonio Galloni. Ma le votazioni sono aperte fino al 31 gennaio 2024, quando verrà eletto il critico più affidabile e influente al mondo, tra i 39 finalisti in gara quest’anno.

Approfondimento su WineNews.it
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Primo Piano
Vino italiano, nel 2023 il primo calo complessivo di fatturato dal 2020. Ed il futuro non è roseo
Tensioni internazionali, inflazione, potere di acquisto messo alla prova un po’ ovunque nel mondo, ma anche cambiamenti nello stile di vita, che vedono, a tutte le latitudini, ridurre i consumi di bevande alcoliche, e quindi anche di vino, soprattutto tra i giovani, con uno scenario che, nel complesso, sia nel breve che nel medio termine, per il nettare di Bacco, non è così favorevole. Sintesi estrema di un 2023 che, in questi giorni, vede le aziende iniziare a tirare i bilanci. E, secondo le cantine italiane, riunite in Italia del Vino Consorzio, che mette insieme 25 realtà di primissimo piano come Angelini Wines & Estates, Banfi, Bisol 1542, Ca Maiol, Cantina Mesa, Cantine Lunae, Casa Vinicola Sartori, Di Majo Norante, Diesel Farm, Duca di Salaparuta, Ferrari Fratelli Lunelli, Gruppo Italiano Vini, Librandi Antonio e Nicodemo, Marchesi di Barolo, Medici Ermete & Figli, Nosio Spa, Ronchi di Manzano & C., Santa Margherita Gruppo Vinicolo, Tenimenti Leone, Tenuta La Palazza, Terre de La Custodia, Terredora di Paolo, Torrevento, Zaccagnini e Zonin1821, a cui si sono aggiunte di recente Diesel Farm di Renzo Rosso e Arianna Alessi, Tenimenti Leone del Gruppo Calzedonia e della Famiglia Veronesi, e Nosio spa del Gruppo Mezzacorona. Imprese che mettono insieme un fatturato aggregato di 1,5 miliardi di euro, rappresentano il 15% dell’export nazionale di vino, riunite ieri a Roma (dove WineNews ha raccolto interviste e commenti con alcuni protagonisti, in video nei prossimi giorni). “Si assiste ad una riduzione dei consumi di vino in tutto il mondo, Italia compresa. Nel 2023 il fatturato dell’industria vinicola italiana - spiega una nota di Italia del Vino Consorzio, guidato da Roberta Corrà - italiana è atteso al primo calo dal 2020: i conti chiuderanno in passivo del -2,9%, a 13,3 miliardi di euro, di cui 7,65 sul lato export (-2,2%) e 5,61 sul versante del mercato nazionale (-4%). Calo che si registra dopo un biennio di crescita (+26% nel 2021 post-Covid e +6,6% nel 2022, su cui hanno fortemente impattato i costi di energia e materie oltre che la dinamica inflazionistica)”. E trend di mercato e dati demografici dicono una cosa chiara: il mondo che consuma vino in futuro non costruirà più la sua crescita sul volume, ma molto più probabilmente sul valore espresso dalle bottiglie di vino.
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“LeQuotabili” 2023 del vino per Pambianco
La Compagnia de’ Frescobaldi al n. 1, con vendite nel 2022 per 153 milioni di euro ed un ebitda del 60%, ed un “rating” di 83,9 punti, davanti, di un solo decimale, a Antinori, con 323 milioni di euro ed un ebitda del 47%, e poi ancora Santa Margherita, con uno score di 82,1, vendite per 260 milioni di euro ed una redditività del 35%, il Gruppo Lunelli, con 72,1 punti, 153 milioni di euro di vendite ed un ebitda del 19%, ed infine Argea, con 70,9 punti, 455 milioni di euro di vendite ed un margine del 15%: ecco la “top 5” del vino de “LeQuotabili” 2023, secondo Pambianco (che, tra le small cap, inserisce anche Vietti, Gruppo ColleMassari e Marchesi Mazzei), che ogni anno seleziona le realtà con i fondamentali migliori che le rendono adatte alla quotazione in borsa. Al n. 1 assoluto il gruppo Calzedonia di Sandro Veronesi (di cui fa parte anche l’enocatena Signorvino).
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Focus
A San Salvatore 1988 e Petrolo i “Green Emblem Award” 2023
San Salvatore 1988, cantina pioniera del vino (ma non solo) e della sostenibilità a Paestum, in Campania, nata dal sogno di Giuseppe Pagano, e Petrolo, chicca enoica della Toscana, guidata da Luca Sanjust e faro della Doc Valdarno di Sopra, che ambisce da tempo a diventare la prima denominazione d’Italia “bio” per disciplinare: sono le due cantine italiane, premiate con il “Robert Parker Green Emblem Award” 2023 di “The Wine Advocate”, che quest’anno conta 11 new entry, compresa “l’italiana” Bodega Chacra, azienda creata in Patagonia, in Argentina, dall’italiano Piero Incisa della Rocchetta (nipote di Mario Incisa della Rocchetta, creatore del Sassicaia, ndr). Con San Salvatore 1988 e Petrolo che si aggiungono, dunque, alle altre cantine italiane premiate negli anni scorsi: Alois Lageder, Tasca d’Almerita, Arianna Occhipinti, Avignonesi, Salcheto e E.Pira e Figli - Chiara Boschis. “I premi 2023 - commenta, a WineNews, Monica Larner - oltre che alle aziende, sono soprattutto per due persone, Peppino Pagano e Luca Sanjust, ambasciatori dei loro territori, il Cilento ed il Valdarno, e della sostenibilità. E che guardano anche all’evoluzione di un concetto di sostenibilità che va oltre il bio, verso il sociale. Due persone forti che lavorano molto guardando anche alle ricadute sul tessuto sociale dei loro territori”.
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Cronaca
Winelivery, dal digitale agli store fisici 
Dal digitale allo store fisico: Winelivery, realtà specializzata nella consegna di vino in tempi rapidi, guidata da Francesco Magro, ceo & founder, ha annunciato una significativa raccolta di capitali di 3,5 milioni di euro. Per accelerare l’espansione dell’azienda con il nuovo format di “Bar & Enoteca”, ed aprire oltre 80 punti vendita, ma anche per che finanziare l’acquisizione di una media company sinergica alle attività del gruppo. Obiettivo? Raggiungere quota 18 milioni di fatturato nel 2027.
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Wine & Food
Vino: Isa - Istituto Atesino di Sviluppo entra nel capitale di Ethica Wines (di F&F Fine Wines)
Pur con le sue difficoltà, il vino italiano resta la stella di punta dell’agroalimentare made in Italy, e sul suo futuro c’è chi continua a scommettere. Come Isa - Istituto Atesino di Sviluppo Spa, holding di partecipazioni con oltre 90 anni di storia e un attivo consolidato di 300 milioni di euro, che è entrata con una quota di minoranza (da quanto apprende WineNews non molto al di sotto del 50%) nel capitale di F&F Fine Wines, una delle realtà più promettenti nel mercato dell’importazione di vini italiani in Usa, Canada e Asia-Pacific con Ethica Wines, guidata dal Ceo Francesco Ganz, (che lavora con marchi che vanno da Bellavista a Borgogno, da Cafaggio a La-Vis, da Carpineto a Cusumano, da Nino Franco a Vespa Vignaioli per Passione, per citarne alcuni). Ethica Wines ha chiuso il bilancio 2022 con un fatturato di oltre 82 milioni di dollari, con la previsione di toccare i 100 nel 2024.
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Castello del Terriccio
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Tenuta Sette Ponti
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Signorvino: l’apertura a Parigi, per conquistare i francesi. Ma l’obiettivo è il mondo
Dal nuovo store inaugurato dall’enocatena del gruppo Calzedonia, le riflessioni e le strategie di Federico Veronesi e Luca Pizzighella. Con l’apertura parigina che segna il vero inizio della crescita all’estero di Signorvino, che già sogna gli Stati Uniti, senza dimenticare l’espansione in Italia, soprattutto guardando al Centro-Sud, con l’obiettivo di arrivare nel giro di un paio d’anni a 50 punti vendita, partendo dai più di 30 di oggi.
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