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WineNews
N. 4.243 - ore 17:00 - Giovedì 19 Giugno 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti,
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Arriva in Italia “Champagne E-Learning”
Tra i più grandi amanti dello Champagne ci siamo noi italiani: l’Italia è, infatti, il quinto mercato mondiale delle bollicine francesi, con 8,4 milioni di bottiglie vendute e un fatturato che supera 235 milioni di euro nel 2024 (su un totale globale di oltre 271 milioni di bottiglie per un fatturato di 5,8 miliardi di euro). Tanto che sbarca anche nel Belpaese “Champagne E-Learning”, nuovo corso gratuito di formazione online sullo Champagne promosso dal Comité Champagne, da oggi disponibile anche in italiano, e che, articolato su tre livelli di apprendimento e ricco di contenuti interattivi, consente di ricevere una certificazione delle competenze.
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Primo Piano
La ristorazione nel mondo vale 3.271 miliardi di dollari, e crescerà. Aspettando la “50 Best”
Gli occhi dei gourmand e della ristorazione mondiale sono rivolti a Torino, dove stasera (dalle ore 20), sarà svelata la “The World’s 50 Best Restaurants” 2025, la classifica dei migliori ristoranti del mondo, con l’Italia che spera in risultati importanti (ad oggi nelle posizioni da 100 a 51 figura un solo ristorante tricolore, Al Gatto Verde di Modena, il ristorante stellato del progetto Casa Maria Luigia di Massimo Bottura - fuori gara e nella Hall of Fame con la sua Osteria Francescana di Modena, al n. 1 nel 2016 e nel 2018 - con la chef Jessica Rosval ai fornelli). Un’élite assoluta, vertice di una grande piramide, quella della ristorazione mondiale, che secondo il “Foodservice Market Report” 2025 della società di ricerca e consulenza “Cognitive Market Research” muoverà, alla fine del 2025 in corso, qualcosa come 3.271 miliardi di dollari, un valore enorme, destinato a crescere ancora fino al 2033, ad un tasso poco inferiore al 3% all’anno, per arrivare, secondo le stime, ad oltre 4.142 miliardi nei prossimi 8 anni. Nel complesso, gli Stati Uniti sono il principale mercato mondiale, con un valore stimato nel 2025 pari a 1.023 miliardi di dollari, che si prevede arriveranno a 1.232, mentre i Italia, il food service, “fatturerà” 71 miliardi di dollari a fine 2025, secondo il report, per salire ad oltre 90 nel 2033 (altri dati in approfondimento). Intanto, però, oggi gli occhi sono puntati sull’Italia e sul Piemonte, grande protagonista, con le sue eccellenze, i suoi grandi vini (Piemonte Land sarà il partner, mentre gli chef premiati riceveranno una bottiglia di Barolo dell’anno di nascita, un barattolo di Nutella personalizzato e un kit da cucina firmato dal grande artista piemontese Ugo Nespolo), sperando di vedere l’Italia migliorare il risultato 2024 (con il Lido 84 dello chef Riccardo Camanini a Gardone Riviera n. 14, il Reale dello chef Niko Romito a Castel di Sangro n. 19, il Piazza Duomo dello chef Enrico Crippa ad Alba con la famiglia Ceretto n. 39, e Uliassi dello chef Mauro Uliassi a Senigallia n. 50), e con il “Closing Party” di domani, 20 giugno, che vedrà per protagonista un’eccellenza del made in Italy come il Parmigiano Reggiano per la prima volta nel ruolo di “Official Cheese Partner” di quella che è una vera e propria “expo” del fine dining mondiale.
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L’Asprinio di Aversa “del riscatto”
“Di-vino e Di-verso”: si chiamano così le 500 bottiglie di Asprinio di Aversa le cui etichette e scatole in legno sono state realizzate dai bambini nello spettro autistico dell’associazione Kairos e che saranno presentate il 21 giugno al Teatro della Legalità di Casal di Principe. A produrle la Cantina Vitematta, che dispone di terreni confiscati alla criminalità organizzata per poterli riutilizzare per fini sociali: a lavoro, dunque, nelle vigne sono andati gli adulti della cooperativa Eureka, alla quale sono stati affidati per motivi penali o psichici, affiancati da vignaioli esperti. I proventi della vendita delle bottiglie serviranno anche a finanziare le attività di Eureka stessa, per un’iniziativa che tutela anche l’Alberata Aversana, con la produzione dell’Asprinio di Aversa, antichissimo e quasi sconosciuto vitigno campano.
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Focus
Il Consiglio Europeo “approva” il “Pacchetto Vino Ue”
In Europa arriva un altro passo avanti verso l’approvazione del “Pacchetto Vino” presentato nei mesi scorsi dal Commissario all’Agricoltura Christophe Hansen, e che ha trovato ampi consensi nella filiera italiana, a sostegno di un settore ritenuto importantissimo, a livello economico, ambientale, ma anche identitario e culturale, dell’Unione Europea. Che ha ottenuto il via libera dal Consiglio Europeo, oggi, seppur con qualche suggerimento di modifica e qualche piccola “limatura” (in approfondimento). “Le misure sosterranno il settore vitivinicolo riducendo l’eccesso di offerta, migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici, semplificando l’etichettatura, estendendo la flessibilità di impianto e stimolando le economie rurali attraverso l’enoturismo”. Secondo il Consiglio, e così come è nello spirito del “Pacchetto Vino”, le nuove misure aiuteranno il settore ad adattarsi ai mutevoli modelli di consumo, a gestire il potenziale di produzione e a cogliere le nuove opportunità di mercato. Inoltre, le norme aggiornate garantiranno che il settore vitivinicolo dell’Ue continui a sostenere le zone rurali, creando lavoro ed economia”. Di fatto, ora, manca il pronunciamento del Parlamento Ue, e poi inizierà concretamente l’iter che, nelle intenzioni di Hansen, dovrebbe arrivare a compimento già nel prossimo autunno.
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Cronaca
Gli studenti dell’Uc Davis sono vignaioli
Le uve provengono da Oakville Station, un vigneto nella Napa Valley, e dai dintorni del campus nella contea di Yolo ed i vini da cui nascono costano dai 30 ai 40 dollari. Una produzione che segna una svolta storica, perché, dopo anni di attesa, per la prima volta, gli studenti del corso di produzione vinicola dell’Uc Davis, prestigiosa università della California e tra i riferimenti mondiali della ricerca e della sperimentazione in viticoltura ed enologia, hanno avuto l’opportunità di condividere il vino che producono, dopo che una legge statale ha aperto la strada alla vendita di vino.
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Wine & Food
A Carlo Petrini il Dottorato Honoris Causa in Scienze Umanistiche all’Università di Messina
“Abbiamo bisogno di un nuovo umanesimo che ripensi al rapporto tra umano e naturale, in cui la memoria non è solo sguardo sul nostro passato, ma strumento principe che ri-pensa e ri-modella il futuro”: parole di Carlo Petrini, fondatore Slow Food e presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che, il 30 giugno, nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Messina riceverà il Dottorato di Ricerca Honoris Causa in Scienze Umanistiche e terrà la Lectio Doctoralis su “Il rapporto tra uomo e natura al centro di un nuovo umanesimo”. In una terra, la Sicilia, “a cui ho sempre voluto un gran bene, ricca di storia e cultura: nei suoi saperi e sapori tradizionali è possibile trovare importanti chiavi di lettura per il nostro tempo. E la generosità che mi è stata riservata è un tratto distintivo della cultura siciliana”, ha detto Petrini.
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Vite, Tea e genetica: lo stato dell’arte sulle tecnologie da cui passa il futuro del vino
Focus su nuovi cloni di uve note e sulla resistenza alle malattie, come spiega il direttore del Crea-Viticoltura, Riccardo Velasco: “abbiamo tante piante pronte in vitro che aspettano di essere piantate in campo appena ci saranno le autorizzazione. La cosa interessante è che sono nuovi cloni di varietà già note, di cui si conosce il comportamento, a differenza delle varietà ottenute da incroci che vanno valutate poi anche dal punto di vista del risultato del vino”.
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