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N. 4.177 - ore 17:00 - Mercoledì 19 Marzo 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | In attesa di capire se davvero, e come, i dazi di Trump colpiranno il vino, la diplomazia cerca una soluzione. Il presidente e il segretario generale Unione Italiana Vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi e Paolo Castelletti, hanno incontrato, ieri, alla Farnesina il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Abbiamo chiesto al Ministro degli Esteri Antonio Tajani - ha detto Frescobaldi - di escludere vino e alcolici dalla disputa commerciale legata ai dazi su acciaio e alluminio, richiesta che il Ministro si è impegnato a rappresentare domani a Bruxelles in sede di incontro con il Commissario al Commercio, Maros Sefcovic”. | |
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| | “Consigliamo vivamente alle aziende americane di FERMARE TUTTE LE SPEDIZIONI DI VINO, LIQUORI E BIRRA DALL’UNIONE EUROPEA. L’attuale rischio di dazi è troppo alto”. Lo scrive, nero su bianco, con tanto di caratteri maiuscoli, come ad urlarlo, la Us Wine Trade Alliance (Uswta) che, si legge sul suo sito, “rappresenta tutti i livelli del commercio del vino negli Stati Uniti nella lotta contro le tariffe sul vino”. In una lettera ai suoi membri, pubblicata on line, dove ribadisce che, sebbene ancora non ci siano provvedimenti ufficiali, il rischio che arrivino è reale e con eventuali gravi conseguenze, e che il vino, di fatto, rischia di essere una vittima sacrificale in una guerra commerciale in cui non c’entra nulla. “Come sapete, il presidente Trump ha minacciato tariffe del 200% su tutti gli alcolici provenienti dall’Unione Europea, in risposta alle tariffe Ue pianificate sul bourbon statunitense e su altri prodotti. L’annuncio dell’Unione Europea vedrebbe l’entrata in vigore delle tariffe il 1 aprile. Riteniamo possibile che gli Stati Uniti possano reagire immediatamente con i dazi il 2 aprile, utilizzando una sezione del diritto commerciale mai utilizzata prima”, spiega al Uswta. Che aggiunge: “stiamo lavorando diligentemente per garantire che qualsiasi emanazione tariffaria abbia un’eccezione per le merci sull’acqua, ma la realtà piatta è che, in questo momento, non c’è alcuna garanzia di un’eccezione per le merci in transito al momento dell’emanazione di una tariffa. L’interruzione che ciò causerebbe non ci sfugge, e non prendiamo alla leggera questa raccomandazione. Per essere chiari, non è stato ancora pubblicato alcun avviso di registro federale su questo tema, ed è possibile che gli Stati Uniti o l’Unione Europea possano allontanarsi dall’attuale ritorsione, ma, in questo momento, c’è il rischio che le merci possano essere tassate se arrivano negli Stati Uniti dopo l’inizio di aprile. Non si tratta di una lotta di cui siamo responsabili, ma è una lotta in cui ci troviamo comunque. Stiamo parlando con il personale dell’Agenzia e con i membri del Congresso ogni giorno e vi daremo ulteriori informazioni non appena le avremo”. | |
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| | Una fiera più rivolta alla Germania (che è il secondo mercato in valore ed il primo in volume per l’Italia), come alle origini, e più al Nord ed Est Europa che al mondo, come magari successo, invece, nel recente passato, e quindi, comunque, non trascurabile, la ProWein. Sicuramente meno affollata di buyer, soprattutto da Nord America ed Asia, ed espositori, sugli anni pre-Covid, anche per la concorrenza internazionale di Wine Paris. Ma, comunque, una fiera da continuare a presidiare, magari razionalizzando spazi ed investimenti, e puntando sempre di più sulle sinergie tra gruppi di imprese o sui Consorzi (e, comunque, anche se ormai dovrebbe essere l’ovvio, preparandola bene prima con appuntamenti ed iniziative, ndr). È il sentiment che emerge dai 250 incontri fatti da WineNews al ProWein 2025, a Dusseldorf, nei giorni scorsi. | |
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| | | Ancora una volta, come avviene da secoli, Pompei scrive un nuovo capitolo nella storia della viticoltura e del vino mondiali. Il 21 marzo, nello scenario del Vigneto della Casa della Nave Europa, il Parco Archeologico più famoso e visitato al mondo presenta il partenariato pubblico-privato per l’avvio tra gli scavi di un’azienda vitivinicola con ciclo produttivo completo, in una forma speciale per la gestione, valorizzazione dei vigneti nel sito e per la produzione di vino, per i quali ha selezionato il Gruppo Tenute Capaldo, ed in particolare le cantine Feudi di San Gregorio e Basilisco, autentiche “custodi” della storia enoica dell’Irpinia e della Campania e del Vulture in Basilicata. Ad illustrare il progetto saranno il direttore del Parco Gabriel Zuchtrieghel ed il presidente di Feudi di San Gregorio Antonio Capaldo. Un progetto affascinante, tra agricoltura e cultura, con il sogno di far rinascere il “vino pompeiano” nell’antica città sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., Patrimonio dell’Unesco, che recentemente, ha regalato al mondo la riscoperta dell’affresco di Dioniso nella megalografia del I secolo a.C. raffigurante il corteo del dio del vino, e che continua a raccontare il fascino di un rito antichissimo come quello della tavola come simbolo di massima convivialità, in cui il vino è da sempre protagonista. | |
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| | | La cultura gastronomica la si può far conoscere in tanti modi, anche ad un pubblico di giovanissimi, magari con mezzo evergreen come è il fumetto. In Italia, uno dei più famosi è lo storico “Topolino” e, il numero in uscita oggi include una storia speciale (presentata ieri a Palazzo Lombardia), di quelle da “leccarsi i baffi”: è “Zio Paperone e la Memoria Ghiottona” ed è dedicata alla Lombardia, regione che, insieme ai suoi vini pregiati, dal Franciacorta all’Oltrepò Pavese alla Valtellina, abbraccia tante specialità e tradizioni legate al cibo.
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| | Un evento all’insegna della sicilianità per celebrare i 100 anni dalla nascita di Andrea Camilleri, figura di spicco della cultura nazionale e della letteratura contemporanea: oggi, 19 marzo, a Parigi, va in scena “A cena con Montalbano”, serata promossa dall’Accademia Italiana della Cucina (Aic), associazione attiva nel tutelare la cultura della civiltà della tavola. Al centro le eccellenze della gastronomia siciliana e i vini by Duca di Salaparuta e Florio, tra le cantine-simbolo dell’isola, capaci di incarnare da sempre la sua anima coraggiosa e resiliente. “Celebriamo un autore geniale, un simbolo dell’identità siciliana - sottolinea Roberto Magnisi, direttore di Florio e Duca di Salaparuta - questo appuntamento non è una semplice cena, è un’opportunità di racconto che diamo a noi stessi fuori dai nostri confini, dove il buon cibo e il buon vino diventano il linguaggio più autentico”. | |
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| | | Le riflessioni degli imprenditori del vino italiano da ProWein 2025, con il mercato che vive l’ennesimo momento di profonda confusione e cambiamento: parlano Marco Caprai (Caprai), Marianna Velenosi (Velenosi), Alessio Planeta (Planeta), Marzia Varvaglione (Varvaglione Vini), Giampaolo Bassetti (Caviro), Ornella Venica (Venica & Venica), Francesco Liantonio (Torrevento), Antonio Rallo (Donnafugata), Antonio Michael Zaccheo (Carpineto), Sandro Bottega (Bottega), Nazia Zenato (Zenato), Matteo Lunelli (Ferrari), Maria Teresa Ceci (Ceci) e Francesco Zonin (Zonin 1821). | |
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