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N. 3.971 - ore 17:00 - Mercoledì 29 Maggio 2024 - Tiratura: 31.235 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Non è stato un periodo facile per i consumi di vino in Giappone, così come in tutto l’Oriente. A dirlo sono i numeri con il Giappone che, nel 2023, ha manifestato una flessione nelle importazioni sia a valore che a volume. Ma non mancano i segnali positivi: quasi un esportatore di vino su due prevede, infatti, un aumento del volume delle esportazioni nel 2024, vino bianco in primis, seguito da vino rosso e spumante. I vini naturali, rosati, “no alcool” ed a bassa gradazione sono considerati ancora “di nicchia”. A dirlo è un sondaggio di ProWein effettuato tra le aziende vitivinicole internazionali che già esportano in Giappone o che intendono farlo. | |
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| | Il Consorzio del Chianti Classico, il più antico d’Italia, ha celebrato il centenario, ripercorrendo un glorioso passato e, allo stesso tempo, guardando al futuro indicando la strada da seguire, quella della sostenibilità: un indirizzo messo nero su bianco dal “Manifesto di Sostenibilità del Chianti Classico”, illustrato dalla direttrice del Consorzio, Carlotta Gori, dal Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, a Firenze, nei giorni scorsi. Un progetto con tre perni che si chiamano ambiente, persone e cultura, e, tutto questo, mentre il sogno del riconoscimento Unesco al territorio resta vivo. “Gli obiettivi del nostro “Manifesto” sono semplici da enunciare e sono due: ridurre l’impatto ambientale tramite una gestione del territorio, delle superfici produttive e dei boschi che ne preservi le caratteristiche, le potenzialità, il paesaggio e la biodiversità. E allora la cura delle vigne, della permeabilità dei terreni, della ricchezza dei microrganismi nei suoli, la fertilità, le piante sane, il rispetto per la natura e per gli animali, la biodiversità come fonte di vita, la responsabilità ecologica e sociale”. Il secondo obiettivo è “valorizzare la crescita e l’affermazione delle risorse sociali e culturali del territorio. Il nostro territorio e le aziende che da sempre lo animano, stanno da decenni dando un contributo fondamentale al raggiungimento di questi obbiettivi ed all’attuazione pratica di questa visione. Sono queste le solide basi su cui oggi possiamo costruire un progetto nuovo ed esclusivo. Qualche numero: il 52% della superficie vitata è biologica e moltissime sono le aziende in conversione; il 62% della superficie è boschiva e per l’80% si tratta di boschi permanenti; le aziende nel territorio di produzione del Chianti Classico sono prevalentemente piccole o medio piccole, fenomeno che dimostra la scarsa propensione ad uno sfruttamento intensivo del territorio”. La direttrice del Consorzio ha illustrato alcuni dettagli del documento programmatico, finalizzato alla certificazione del Chianti Classico Sostenibile, sviluppato in 57 requisiti e quindi “regole d’indirizzo tra le quali i viticoltori potranno scegliere quelle che maggiormente si adattano alle loro caratteristiche, identità, programmi. Chiediamo loro di rispettarne almeno la metà e poi, nei tempi stabiliti, di aggiungerne altre per far crescere tutto il territorio”. | |
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| | I mercati più importanti del vino italiano, che pur tra mille difficoltà mostrano segnali di risveglio, dagli Usa alla Germania, dal Regno Unito alla Cina, senza dimenticare il fondamentale mercato dell’Italia; storie di integrazione e di viticoltura “eroica”, come quella della Cantina Cremisan, tra Israele e Palestina, di attualità, come il focus sull’inquadramento normativo dei vini dealcolati, e non solo: ecco gli argomenti al centro del Congresso Assoenologi n. 77, a Cagliari il 30 e il 31 maggio, con la regia del presidente Riccardo Cotarella, e tanti nomi importanti di politica, impresa, mercato e della critica italiana ed internazionale. Come il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, il “re del cachemire” e produttore di vino e olio a Solomeo, Brunello Cucinelli, il wine critic Antonio Galloni, di “Vinous”, e molti altri (in approfondimento). | |
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| | | Il mondo della scienza e della medicina non ha mai trovato una sintesi univoca sull’argomento: bere un bicchiere di vino durante i pasti può avere dei benefici per la salute, o meglio evitare? Anche su WineNews, nel corso degli anni, abbiamo riportato pareri di vari esperti che hanno affrontato l’argomento in modi diversi. Il “derby” tra “favorevoli” ad un consumo moderato, che può essere un toccasana per i problemi cardiovascolari, ed i “contrari”, convinti che l’unica via giusta è quella di non bere affatto, è destinato a proseguire. Ma se il “risultato giusto” stesse nel mezzo? In Spagna è partito uno studio interessante, che durerà 5 anni, coinvolgendo 500 medici e 10.000 pazienti volontari, che vede come protagonista Miguel Ángel Martínez, professore di Medicina Preventiva e Sanità Pubblica all’Università di Navarra, associato di Nutrizione ad Harvard e ricercatore principale degli studi Predimed e Predimed plus, sulla Dieta Mediterranea. Martínez, riporta il sito iberico Cadena Ser, è riuscito a convincere il Consiglio Europeo della Ricerca (Cer) a finanziare con 2,5 milioni di euro il progetto Unati (University of Navarra Alumni Trialist Initiative), con il quale intende dimostrare che, per le persone di 50 anni, bere una quantità moderata di vino ad ogni pasto è salutare almeno quanto non farlo ... | |
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| | | In Italia, nel primo trimestre 2024, sono aumentati i ristoranti rispetto agli ultimi tre mesi 2023: i nuovi sono 1.211, contro 896 (+35%). Parallelamente però, nello stesso periodo, sono aumentate le chiusure: 1.291, a fine 2023 erano state 1.172. “Nonostante ciò - sottolinea TheFork, che ha realizzato la ricerca - è migliorato il saldo tra attività iscritte e cessate. La perdita per questi primi mesi 2024 si attesta a -80, un recupero sul periodo ottobre-dicembre 2023, dove la differenza era stata -276”. | |
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| | “Ripartiamo dai valori, dal più alto senso di appartenenza alla nostra storia per continuare il nostro impegno a favore delle imprese agricole. Siamo alla vigilia delle elezioni europee: un’occasione per riportare l’agricoltura al centro dell’Ue. Guardiamo avanti, non fermiamoci qui: insieme costruiamo il modello agricolo che ci porta nel futuro attraverso il dialogo aperto, l’ascolto, l’attenzione al territorio”. Così Massimiliano Giansanti, rieletto all’unanimità alla presidenza Confagricoltura. In giunta eletti anche diversi esponenti del mondo vinicolo, come Lamberto Frescobaldi, alla guida del Gruppo Frescobaldi e già presidente di Unione Italiana Vini (Uiv), Giordano Emo Capodilista, produttore veneto ed ex presidente Consorzio Vini Colli Euganei Doc, e, ancora, Luca Brondelli di Brondello (Tenuta Guazzaura a Serralunga d’Alba) e Alberto Statti (Cantina Statti, in Calabria). | |
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| | | Da “Sicilia en Primeur”, nel ricordo di Diego Planeta, Giacomo Rallo e Lucio Tasca, i pensieri e le parole sul domani del mosaico enoico siciliano. Con Mariangela Cambria (Assovini Sicilia), Antonio Rallo (Doc Sicilia - Donnafugata), Alberto Cusumano (Cusumano), Michele Faro (Pietradolce), Francesco Cambria (Etna Doc - Cottanera), Alessio Planeta (Planeta), Alberto Tasca (Tasca d’Almerita) e Carmelo Bonetta (Baglio del Cristo di Campobello).
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