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N. 3.244 - ore 17:00 - Mercoledì 15 Settembre 2021 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Carlo Cracco si rimette in viaggio, attraverso sei tappe in sei mete del Belpaese per scoprirne le bellezze culinarie. Cracco, una stella Michelin a Milano ed un passato da giudice di Masterchef, non sarà solo, ad accompagnarlo ci saranno Diego Abatantuono, Fabio De Luigi, Pierfrancesco Favino, Sabrina Ferilli, Luciana Littizzetto e Valerio Mastandrea. Ognuno di loro sarà protagonista di un episodio di “Dinner Club” - il cooking travelogue di Amazon Original in onda su Prime Video in Italia e in più di 240 Paesi nel mondo dal 24 settembre 2021 - in cui porterà in tavola quanto avranno scoperto e imparato lungo il viaggio. |
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La crescita del vino bianco, sul mercato globale dei consumi, è impetuosa, e non si arresterà almeno per il prossimo decennio, come racconta il report “White Wine Market” firmato dalla società di analisi “Fact Market Research”, le cui previsioni sostengono che, da qui al 2031, il mercato mondiale del vino bianco è atteso ad una crescita media annua del 5%, fino a superare quota 60 miliardi di dollari a valore, dai 46 previsti per il 2022. Del resto, anche dal 2016 al 2020 la crescita è stata prodigiosa, superando i 35 miliardi di euro: solo la pandemia ne ha frenato la corsa, ripresa immediatamente in questo 2021. Tanti i motivi del successo dei vini bianchi, a partire da una grande semplicità di approccio e di consumo, fino ad un rapporto qualità/prezzo che non si riscontra in nessun altra tipologia di vino. È così che, senza distinzione di età e di genere, il vino bianco sta lentamente conquistando i wine lovers di tutto il mondo, dall’Europa (dove nel 2031 la quota dei bianchi supererà il 50% del totale dei consumi di vino) agli Stati Uniti, fino all’Asia (che nel 2031 varrà il 35% del mercato globale dei consumi di vino bianco nel mondo), con Giappone, Vietnam e Cina mete sempre più interessanti. E se a fare i grandi numeri sono una manciata di denominazioni internazionali (il fatturato dello Chardonnay nel 2022 toccherà i 6 miliardi di dollari, e nel 2031 il Riesling rappresenterà 1/5 dei consumi), le prospettive per le produzioni italiane, legate perlopiù a varietà autoctone, sono comunque in linea con le previsioni del report “White Wine Market”, come raccontano a WineNews i rappresentanti delle più importanti denominazioni bianchiste d’Italia, da Ettore Nicoletto, presidente del Consorzio del Lugana, ad Andreas Kofler, presidente del Consorzio Vini Alto Adige, da Sandro Gini, alla guida del Consorzio del Soave, ad Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, il Consorzio che raccoglie tutte le denominazioni della Regione, dal Verdicchio al Bianchello del Metauro, da Maurizio Montobbio, alla guida del Consorzio del Gavi, ad Albino Armani, presidente del Consorzio delle Venezie Doc, da Francesco Mazzei, alla guida del Consorzio della Maremma, a Irina Guicciardini Strozzi, presidentessa del Consorzio della Vernaccia di San Gimignano. |
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Il 2021 è l’anno dell’Italia alla guida del G20, il foro internazionale che riunisce le principali economie del mondo che, il 17 e 18 settembre a Firenze, ospiterà la riunione dei Ministri dell’Agricoltura, con un Open Forum sull’Agricoltura Sostenibile, di scena domani. L’accento cade sulla sostenibilità dei sistemi agricoli e alimentari, con al centro la tutela della biodiversità e degli ecosistemi, gli investimenti responsabili, il commercio, la valorizzazione del ruolo delle persone all’interno del sistema produttivo, le pratiche agricole rispettose dell’ambiente e che assicurino la tutela delle risorse naturali per una transizione verso modelli agricoli e alimentari sostenibili. Nei giorni scorsi, Firenze ha ospitato la filiera del vino, che ha declinato la sostenibilità con le lenti dell’enoturismo. |
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Pur in tempi difficili e incerti come quelli che stiamo vivendo, le aziende solide, patrimonializzate e redditizie, continuano ad investire nei territori più importanti del vino italiano. Come ha fatto uno dei nomi più prestigiosi e storici del vino italiano, la Marchesi de’ Frescobaldi, con il gruppo guidato da Lamberto Frescobaldi (e seconda realtà del Belpaese enoico per redditività secondo Mediobanca) che ha messo radici in terra di Vino Nobile di Montepulciano, con l’acquisizione della Tenuta Corte alla Flora, realtà di 90 ettari di terreno, di cui 35 vitati, dell’imprenditore romano Sergio Cragnotti, celebre anche per la sua presidenza della Lazio. Un investimento che arricchisce il caleidoscopio di Frescobaldi, che mette insieme quasi 1.500 ettari di vigneto, nei territori top della Toscana (con Castello di Nipozzano e Castello di Pomino nel Chianti Rufina, Rèmole a Sieci, Tenuta Castiglioni a Montespertoli, Perano a Gaiole in Chianti, nel Chianti Classico, Tenuta Ammiraglia in Maremma e Castelgiocondo a Montalcino), a cui si aggiungono miti assoluti del vino mondiale, come Masseto e Ornellaia a Bolgheri, su tutte, o ancora Luce a Montalcino, senza dimenticare Attems, in Friuli Venezia Giulia (dove di recente avrebbe acquisito anche altri ettari di vigneto, così come a Bolgheri, ndr). |
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La siciliana Natura Iblea Paniere Bio di Ragusa, la storica cantina Barone Ricasoli, in Chianti Classico, realtà avanzata nella valorizzazione del mix tra lavoratori italiani e stranier, ancora l’azienda Peverelli di Como, la cantina pugliese “Produttori di Manduria”, l’azienda Baggini di Pavia: ecco i migliori dei migliori del “Welfare Index Pmi 2021”, promosso da Generali Italia, con la partecipazione tra le altre, di Confagricoltura. Che racconta di un welfare aziendale cresciuto in agricoltura, anche in tempo di Covid. |
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Ripartite le fiere in Italia con Cibus ed il Sana di Bologna, ed in vista della “Vinitaly Special Edition” a Verona il 17-19 ottobre, anche le grandi fiere internazionali del vino scaldano in motori in vista della ripartenza. Come la ProWein di Düsseldorf, in calendario dal 27 al 29 marzo 2022, che anche i virtù delle nuove normative varate ad agosto in Germania, ha accelerato i preparativi. La ProWein 2022, spiega una nota della fiera tedesca, sarà ampliata di tre padiglioni, per allargare gli spazi tra gli stand. In base alle nuove norme, sarà più semplice anche organizzare le degustazioni, che a certe condizioni saranno possibili anche dentro ai singoli stand. La speranza, ovviamente, è di un quadro ancora migliore di oggi, nei prossimi mesi. Sul fronte dei contagi, ovviamente, e dei viaggi internazionali, fondamentali per il successo dei grandi eventi fieristici ... |
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Il giornalista inglese: “ci sono tanti casi di eccellenza che hanno lavorato negli anni con progetti e professionalità, come Toscana, apripista, ma anche Veneto, Puglia, Alto Adige, Friuli, Sardegna. Sicilia e Abruzzo sono terre da scoprire e riscoprire. Ma in tante realtà e tante aziende serve maggiore professionalità sul fronte dell’accoglienza in cantina. Per valorizzare una risorsa unica dell’Italia, che è un paese con con cibo e bellezza affascina i turisti di tutto il mondo”.
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