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N. 4.138 - ore 17:00 - Lunedì 27 Gennaio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Se serviva un’ulteriore dimostrazione di quanto il settore no e low alcol rappresenti ormai una scommessa prioritaria per il mondo del vino, Familia Torres, tra i più grandi produttori spagnoli, ha annunciato che investirà 6 milioni di euro, nei prossimi due anni, per la costruzione e a la messa in funzione di una nuova cantina a Pacs del Penedès, interamente dedicata alla produzione di vini dealcolati. Per il 2025, Torres punta a ottenere un aumento del 20% del valore in questo segmento. Il gruppo spagnolo, pioniere dei vini analcolici in Spagna e oggi leader mondiale della categoria, si muove dunque per consolidare la sua leadership. | |
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| | Le preoccupazioni sono legate soprattutto alle difficoltà economiche, al calo della domanda di vino, alle leggi sugli alcolici, ma anche alla crescita delle bevande alternative al vino, con un sentiment complessivo che, a fine 2024, è il peggiore dal 2022. Eppure, in un quadro complessivo negativo, che vedrà le vendite di vini premium nel mercato Usa calare tra il -1% ed il -3% in volume, e del -1% in valore, qualche segnale positivo emerge, leggendo tra i dati del “2025 State of the US Wine Industry Report” curato da Rob McMillan per la Silicon Valley Bank, divisione della First Citizens Bank. “Il segmento dei vini premium ha dimostrato ancora una volta resilienza con piccoli cali delle vendite a una cifra, nel complesso. Con la diminuzione del volume del consumo totale di vino, l’offerta di vino viene sostenuta in tutti i canali di produzione e vendita. Sebbene sia impegnativo per gli operatori del settore, il contesto di mercato è pronto a creare alcuni dei prezzi delle bottiglie più accessibili degli ultimi 30 anni, un’epoca d’oro per i consumatori di vino in cerca di valore”, spiega il report. “L’industria del vino sta subendo un cambiamento significativo. Abbiamo previsto un cambiamento generazionale per molti anni, e i dati del rapporto 2025 confermano che l’industria del vino sta ora vivendo questa realtà. Diversi segmenti del settore guariranno in tempi diversi, ma possiamo aspettarci un calo continuo per un po’ di tempo prima di raggiungere una crescita piatta”, commenta McMillan. Tra i macro trend, emerge che i vini a basso o nullo contenuto alcolico, il vino bianco da blend (+3,9%) ed il Prosecco (+2,7%) hanno registrato una crescita positiva, con il vino bianco che ha superato le vendite di vino rosso per la prima volta in molti anni, negli States. Secondo il rapporto, i cambiamenti varietali dal rosso al bianco potrebbero essere un indicatore anticipato che è in corso una rotazione verso i consumatori più giovani. Più in generale, i consumatori più giovani stanno sempre più astenendosi dal vino del tutto o scegliendo alternative, tutte tendenze che si prevede persisteranno nel 2025 e oltre. Aspettando le decisioni del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sui dazi che più volte ha promesso in campagna elettorale, prima di tornare alla Casa Bianca. | |
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| | Raccontare al mondo arabo, ed agli arabi che non bevono alcol (ma magari berranno vino dealcolato), la bellezza del “giardino italiano della biodiversità vitivinicola”, in molti casi Patrimonio Unesco: succede a Jeddah, nel Villaggio Italia voluto dal Ministero della Difesa e inaugurato nei giorni scorsi dal Ministro Guido Crosetto, per accompagnare gli scali della “nave più bella del mondo”, l’Amerigo Vespucci, nel suo tour mondiale per promuovere il made in Italy, e a bordo della quale, nella sua visita in Arabia Saudita, è salita anche la Premier Giorgia Meloni. E dove, da oggi al 29 gennaio, a narrare il valore del Vigneto Italia, sono Veronafiere e Italian Trade Agency (Ita), anche attraverso un video firmato WineNews sui territori vinicoli come massimi esempi del rapporto virtuoso tra uomo e natura, alla base del riconoscimento Unesco. | |
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| | | Un viaggio da sogno tra vino, cucina e bellezze della Sicilia - 5 giorni, con volo andata/ritorno Usa-Italia - tra Villa Tasca a Palermo, con cena ospiti della famiglia Tasca, tour privato della città e pranzo al ristorante Buatta Cucina Popolana, la Tenuta Regaleali con tour dei vigneti, degustazioni, cene e lezione di cucina siciliana, Villa Igiea, 5 stelle lusso a Palermo, l’isola di Mozia con pranzo e degustazione, cena al ristorante stellato Gagini dello chef Mauricio Zillo sempre a Palermo e, last but not least, una selezione di vini rari della cantina. Ecco “The Sicilian Legacy of Tasca d’Almerita”, la “wine experience” per due coppie ospiti di Tasca d’Almerita, aggiudicata in asta alla cifra record di 550.000 dollari al “Naples Winter Wine Festival” 2025, a Naples in Florida, che ha raccolto 34 milioni di dollari (e quasi 302 dalla nascita dell’evento nel 2001 ad oggi) per la Naples Children & Education Foundation (Nncef). Protagoniste, tra i 51 lotti della “Auction” 2025, nei giorni scorsi, oltre 25 tra le cantine più prestigiose al mondo, tra cui Antinori, Gaja, Altesino, Caparzo e Borgo Scopeto, e con il debutto di Tasca d’Almerita, tra le artefici del “rinascimento” del vino siciliano. “È stato un successo che sdogana la Sicilia tra i grandi territori del vino del mondo. E per tutto il vino italiano”, ha detto, a WineNews, Alberto Tasca. | |
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| | | Un progetto internazionale che punta ad ottenere il riconoscimento Unesco per le viti coltivate a piede franco, cioè quelle che crescono con radici proprie, senza innesto su viti americane. Un’iniziativa ambiziosa che unisce storia, tradizioni, biodiversità e valorizzazione enologica. É l’obiettivo di un incontro andato in scena nei giorni scorsi a Napoli, con produttori, ricercatori, enologi e sommelier provenienti da diversi Paesi e regioni italiane, organizzato dal Comitato Italiano per la Tutela del Piede Franco, presieduto da Silvano Ceolin. | |
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| | I visitatori accolti sono stati 415.300, il 4% in più delle stime, a cui vanno aggiunte anche le 5.500 persone che hanno partecipato con eventi aziendali o di gruppo. Sono gli enoturisti che arrivano da tutto il mondo per visitare la Cité du Vin, il “tempio” del vino di Bordeaux. Numeri che tornano ai livelli del periodo precedente alla pandemia e che hanno permesso di raggiungere anche un altro traguardo: dall’anno dell’apertura, il 2016, ad oggi, infatti, il numero totale degli enoturisti accolti ha superato quota 3,1 milioni. Un risultato reso possibile grazie ai tanti visitatori dei mesi di maggio, settembre e ottobre, oltre all’eccellente stagione estiva (94.000 ingressi tra luglio e agosto). Gli stranieri rappresentano oltre la metà degli arrivi (53%): i più numerosi sono spagnoli, americani e britannici, seguiti da tedeschi e italiani. | |
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| | | A lanciarlo, da Grandi Langhe, i Consorzi di Barolo e Barbaresco, e del Roero, insieme a Piemonte Land, con il supporto delle Regione. Le riflessioni di Francesco Monchiero, presidente di Piemonte Land, l’associazione che riunisce tutti Consorzi del vino del Piemonte, Sergio Germano, presidente del Consorzio di Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, Massimo Damonte, presidente del Consorzio del Roero, e dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Paolo Bongioanni.
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