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WineNews
N. 4.097 - ore 17:00 - Lunedì 25 Novembre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti,
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La News
Terrazzamenti e cambiamento climatico
Patrimonio Unesco, i muretti a secco dei vigneti terrazzati hanno un’importante funzione di difesa dai dissesti idrogeologici, in particolare nel contrastare gli eventi meteo estremi dovuti al cambiamento climatico. Il censimento 2016 del Cnr li ha quantificati in 140.000 km in Italia, ma pare siano mezzo milione, e la loro manutenzione è fondamentale. Ne sono consapevoli in Valpolicella, dove se sono solo 50 anni che si è sviluppata una viticoltura intensiva, secoli di sistemazioni agronomiche e idrauliche hanno reso le colline coltivabili e “ricamate” da “marogne” per 222 km. Se ne è parlato in un convegno voluto dal Consorzio dei Vini Valpolicella. 
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Primo Piano
Vino in enoteca: grandi rossi e Champagne protagonisti, ma molti prevedono vendite in calo
Poco più della metà delle enoteche italiane, nell’estate 2024, ha registrato una flessione delle vendite sul 2023. E poco meno di una su due prevede affari in calo, seppur di poco, in vista di fine anno, momento da sempre fondamentale per il business del vino. Per moltissimi, come sempre, sarà il momento più importante per le grandi denominazioni dei vini rossi italiani, seguiti dalle bollicine, Champagne in testa, ma anche dai Metodo Classico del Belpaese e non solo. E la grande maggioranza concorda sul fatto che i più giovani siano meno propensi a consumare bevande alcoliche in genere rispetto alle generazioni precedenti. Lo dice un’indagine di Vinarius, l’Associazione delle Enoteche Italiane, guidata da Andrea Terraneo, che conta 120 associati in tutta Italia, per un fatturato complessivo di 50 milioni di euro. Il confronto tra le vendite estive 2023 e 2024 rivela un contesto sfidante: il 54,5% degli enotecari segnala, infatti, una diminuzione del fatturato, seppure lieve in percentuale, mentre solo il 9,1% ha registrato un miglioramento. Con percentuali identiche se si guarda ai vini bianchi così come alle bollicine, a conferma di una stagione estiva influenzata da fattori economici e climatici che hanno limitato le vendite. Guardando al prossimo futuro, ancora, sebbene le previsioni per la stagione natalizia riflettano ancora qualche incertezza, con il 45,5% degli intervistati che prevede un calo, è importante notare che una parte significativa degli enotecari, pari al 27,3%, si mostra ottimista rispetto ad un possibile incremento, segno che il mercato può riservare sorprese positive. Guardando alle prossime festività, le potenzialità di crescita per categorie di prodotto sono chiare: si evidenzia un netto predominio delle grandi denominazioni dei vini rossi, indicato come prodotto con la maggiore crescita prevista (45,5%), seguito dallo Champagne (36,4%) e, a distanza, Metodo Classico italiani (9,1%) e vini dolci o passiti (9,1%). Anche il tema della propensione al consumo è stato sottoposto ad analisi, in particolare sotto osservazione è stato messo il target delle nuove generazioni (18-25 anni), che mostrano una minore propensione al consumo di alcol rispetto ai loro predecessori (63,6%).
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Wine Paris cresce, l’Italia raddoppia
Parigi, una delle grandi capitali mondiali, si conferma sempre più piazza internazionale del mercato del vino. Su cui tutti i più importanti Paesi produttori puntano per fare business. Lo conferma la crescita di “Wine Paris”. Che tornerà con l’edizione n. 6, dal 10 al 12 febbraio 2025, trasformando la capitale francese nell’epicentro mondiale del vino e degli alcolici. “Dopo tre anni di forte crescita, l’evento continua a registrare un aumento, con oltre 4.600 espositori provenienti da 50 Paesi produttori e 50.000 visitatori da 140 Paesi”, sottolinea l’organizzatore, Vinexposium. E se la Francia, ovviamente, sarà il Paese più presente (con espositori in crescita del 7%), l’Italia segue a ruota e raddoppia la sua superficie espositiva, con 30 partecipazioni collettive regionali ed un padiglione dedicato, ancora più grande del 2024.
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Focus
Giovani Usa sempre più salutisti: le donne scelgono il vino
Il contesto dei consumi delle bevande alcoliche negli States, vino incluso, appare particolarmente cambiato recentemente, trainato dalle preferenze, mutate, da parte delle nuove generazioni. I giovani, rispetto ad adulti e anziani, sono infatti più propensi ad affermare che l’alcol presenta rischi per la salute tanto che, da parte loro, il consumo è diminuito significativamente negli ultimi anni. Quando bevono, i giovani americani hanno maggiori probabilità di scegliere birra o liquori piuttosto che il vino, anche se questa è la bevanda preferita dagli anziani, ma anche dalle donne, dai laureati e dai consumatori con un reddito più elevato. È la fotografia di un sondaggio di Gallup, da anni un punto di riferimento nel misurare il rapporto tra gli americani e le bevande alcoliche. Tra coloro che bevono alcolici, il 61% riferisce di averlo fatto entro l’ultima settimana, di questi il 28% nelle ultime 24 ore e il 33% da due a sette giorni fa. Il 38% sostiene che l’ultimo drink risale a più di una settimana fa. In media, i bevitori statunitensi dicono di aver bevuto quattro drink nell’ultima settimana, dato che corrisponde alla media tendenziale dal 1996. Il consumo di alcol autodichiarato dai giovani adulti ha recentemente registrato una tendenza al ribasso, un netto cambiamento rispetto ai primi anni Duemila quando era invece al proprio apice.
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Cronaca
La Borgogna torna a crescere
La Borgogna, territorio mito del vino di Francia e del mondo, cresce, seppur in un contesto complicatissimo di mercato, che sta mettendo alla prova tutti i grandi territori francesi, Bordeaux in testa, e non solo. Le esportazioni, nei primi 7 mesi 2024 sullo stesso periodo 2023, sono cresciute del +4,6% in volume (54,2 milioni di bottiglie, in netta maggioranza di vini bianchi) e del 3,7% in valore, per 926 milioni di euro, superando la soglia di 900 milioni in 7 mesi per la prima volta negli ultimi 10 anni, comunica il Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne - Bivb.
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Wine & Food
Asta Finarte tra icone di Francia e gioielli italiani, come Giacomo Conterno e Biondi-Santi
Sei bottiglie di Domaine de la Romanée Conti, La Tache 1992, autentico mito del vino francese, con base d’asta di 15.000 euro, ed altri big del Domaine come il cofanetto di Drc Echezaux 2014 e Drc Corton 2016 (con base d’asta di 4.800 euro) per un podio tutto francese, completato da una bordoloese di Musigny Roumier 1998, gioiello della Borgogna con base d’asta a 3.800 euro. Sono i “top lot” dei vini protagonisti dell’asta by Finarte, di scena il 26 e il 27 novembre a Milano, anche con autentici gioielli italiani, come il cofanetto da tre bottiglie del celeberrimo Barolo Monfortino Riserva 2015 di Giacomo Conterno (base d’asta di 2.700 euro), nome tra i più prestigiosi della denominazione, e il leggendario ed iconico Brunello di Montalcino Tenuta Greppo Riserva 1955 di Biondi-Santi (con certificato di ricolmatura 2001) con base d’asta a 1.300 euro.
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Consorzio Vini di Romagna
WineNews.tv
Cotarella: “anche nelle vendemmie più complesse la mano del professionista fa la differenza”
“Il cambiamento climatico? Non dimentichiamoci che, tra il 1995 e il 2000, ci ha permesso di rivoluzionare la qualità del vino italiano. Ma per adeguare la viticoltura al clima che cambia serve la professionalità: solo così si possono registrare punte eccezionali anche in annate complesse come quella del 2024”. Lo ha detto, a WineNews, Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi e degli Enologi del mondo, fondatore dell’azienda di famiglia, con il fratello Renzo, oggi guidata dalle figlie Dominga, Enrica e Marta. E che abbiamo incontrato al “Merano WineFestival” 2024.
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