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N. 4.015 - ore 17:00 - Martedì 30 Luglio 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | A Bordeaux, tra gli ettari di vigna in produzione e quelli da estirpare, ci sono anche vigneti incolti, abbandonati, e dove la trascuratezza e l’insorgenza di muffe sta creando più di una preoccupazioni in un territorio del vino già in grande difficoltà. Ma, così come avviene in Italia, lasciare terreni all’abbandono, con il rischio che sviluppino patologie infestanti anche per gli altri, è un reato, e ora la Prefettura della Gironda, dopo diverse segnalazioni, ha intensificato l’attività di controllo, con i primi casi segnalati al Tribunale di Libourne e di Bordeaux, con sanzioni che possono arrivare fino a 5.000 euro per ettaro per chi sgarra. | |
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| | Con il ritiro di Joe Biden e l’ormai scontata discesa in campo di Kamala Harris come avversaria diretta di Donald Trump nella corsa verso la Casa Bianca, riparte con nuovo slancio la battaglia delle presidenziali Usa, e il 5 novembre gli americani sceglieranno il loro futuro presidente. Ma quali potrebbero essere, per l’agroalimentare italiano, le possibili conseguenze dell’elezione di Trump o Harris, tenuto conto che gli Stati Uniti sono il nostro principale importatore nel mondo? Andrew Spannaus, giornalista e analista politico americano, autore del podcast “That’s America” su “Radio 24”, ha provato a delineare uno scenario in base ai programmi di politiche commerciali dei due candidati. “Nel corso della sua presidenza Donald Trump ha sfidato il sistema della globalizzazione e del free trade - spiega Spannaus - è molto probabile che prosegua questa linea protezionista anche in futuro: basti pensare che il suo consigliere per il commercio, Robert Lighthizer, sostiene che gli Usa non devono avere un deficit commerciale. Invece Kamala Harris non si è ancora espressa sul tema di eventuali dazi: ritengo che continuerà nella direzione avviata da Biden, con lo stesso gruppo di lavoro, in un’ottica di collaborazione con l’Ue, seppur nell’interesse degli Stati Uniti”. In ogni caso, sottolinea Spannaus, “gli americani non smetteranno mai di desiderare, acquistare e mangiare cibo e vino made in Italy”. Ad oggi l’export di vino italiano negli Usa mantiene il segno positivo: gli Usa, da sempre primo mercato enoico per l’Italia, mantengono la propria leadership con 626 milioni di euro (+6% sul dato allo stesso periodo 2023), davanti a Germania e Regno Unito. Buoni risultati facilitati anche dall’assenza di dazi sul vino italiano negli Usa: un settore che non è mai stato colpito dalle “gabelle” americane, a differenza di altri comparti del made in Italy, come formaggi, salumi e spirits. La “guerra dei dazi” ha preso il via nel corso dell’amministrazione Trump, come strumento di ritorsione nell’ambito di due querelle strategiche nei rapporti politico-economici tra Usa e Unione Europea, su acciaio e alluminio e sul settore aeronautico. Una guerra commerciale “congelata” grazie a Biden, che nel 2021ha sospeso i dazi, con un accordo siglato con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, valido per 5 anni. | |
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| | Che il vino non viva un momento formidabile è oggettivo. Ma per aziende che soffrono, anche negli stessi territori, altre continuano a crescere. Le difficoltà, però, sono diffuse, sostiene Lamberto Frescobaldi, presidente di Unione Italiana Vini (Uiv), che, a “Il Sole 24 Ore” del 26 luglio 2024, aveva dichiarato che “le cantine scoppiano per il vino persino dopo un’annata scarsa come quella 2023”. E che a WineNews ha spiegato: “ci sono territori d’Italia in cui il fenomeno è più accentuato, e i prezzi degli sfusi sono “depressi”. Ma, ovunque, c’è un rallentamento, al di là di quanto un territorio è “famoso”. I consumi sono in grande calo, se il mercato non funziona dobbiamo essere bravi a regolare le produzioni e, sicuramente, ridurre le rese è una soluzione per contrastare i prezzi bassi”. Ma per questa vendemmia, spiega Frescobaldi (in approfondimento) è già tardi. | |
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| | | Nell’enoturismo la parola chiave è “esperienza” con proposte che cercano di venire incontro ad un pubblico trasversale per età e gusti. Lo dimostra anche la classifica di Divinea, impresa tecnologica specializzata in prodotti e servizi digitali per le aziende vitivinicole, con la top-ten delle prenotazioni in vigna che evidenza una “sentenza” ormai ben nota, ovvero che in cantina oltre il vino c’è di più, e che degustare non basta. Il turista che va per cantine vuole vivere quella che gli esperti di marketing chiamano appunto “experience”, e possibilmente in armonia con il territorio circostante. Al primo posto del ranking c’è Poggio Amorelli nel Chianti Classico, davanti a Gambino Vini, e Castello Tricerchi. E poi Bosca, realtà di spicco dell’Asti Docg, con le “cattedrali di Canelli”, con la top ten che include anche Astemia Pentita, Marchesi di Ravarino, Pietraserena, Zaccagnini, Rubino, Capellini. Esperienze da vivere in lungo e largo per il Belpaese anche se ci sono zone, come Toscana, con un appeal decisamente forte, tra Chianti Classico, Montalcino e San Gimignano, così come il Piemonte, presente con il fascino, con le Langhe e non solo. Il filo conduttore emerso dalla top-ten è un perfetto connubio tra valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale, produzione di qualità e capacità dialogare con un pubblico specifico. | |
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| | | Annalisa Zorzettig (Zorzettig) dal Friuli Venezia Giulia, Valentina Abbona (Marchesi di Barolo) e Federica Boffa (Pio Cesare) dalle Langhe, Verdiana Rimbotti Antinori (Marchesi Antinori) e Carlotta Fittipaldi Menarini (Donne Fittipaldi) dalla Toscana, tra Chianti Classico, Bolgheri e non solo, Josè Rallo (Donnafugata) dalla Sicilia e Marina Masciarelli Cvetic (Masciarelli Tenute Agricole) dall'Abruzzo: sono le sette imprenditrici del vino inserite nella classifica delle “100 donne di successo” 2024 di Forbes Italia. | |
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| | In attesa di vederlo protagonista sul grande schermo, rinnovando la liaison tra il mondo del vino e quello del cinema - che ha, a tutti gli effetti, di un filone “enogastronomico” fatto di straordinarie apparizioni in cui cibo e vino diventano metafora della vita e del senso profondo delle relazioni umane - il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg brinda alle star che sfileranno sul red carpet della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica - La Biennale di Venezia n. 81 (28 agosto-7 settembre), bollicina ufficiale del Festival del cinema più antico al mondo, con la bottiglia con l’etichetta “Riprese collinari” realizzata per l’evento. “Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg è un simbolo indiscusso di made in Italy”, afferma Franco Adami, presidente del Consorzio. | |
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| | | Le riflessioni di Mauro Agnoletti, titolare della Cattedra Unesco sui Paesaggi del Patrimonio Agricolo dell’Università di Firenze, e di Sandro Camilli, Presidente Ais, che hanno firmato un protocollo sperimentale che, nel giro di tre anni, tenterà di portare il valore del Paesaggio nelle schede di valutazione e degustazione di un vino “per valorizzare un elemento di grande competitività del vino italiano, di cui si parla molto ma che non viene utilizzato pienamente”.
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