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WineNews
N. 2.746 - ore 17:00 - Mercoledì 2 Ottobre 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
Fondi di investimento in vigna
Investire in fine wine è, da tempo, uno degli asset alternativi più redditizi in assoluto. Ma ora c’è chi alza l’asticella, e propone di investire direttamente nei vigneti più prestigiosi del mondo, dalla Borgogna a Bordeaux, dall’Italia alla Napa Valley e non solo. E così il gruppo Wsf Sicav, battente bandiera maltese, ha aperto alla raccolta di investimenti per il “Vineyard & Terroir Fund”. L’obiettivo a lungo termine è di arrivare ad un “Target Assets Under Management” di 50 milioni di euro, e un round di raccolta con investimenti minimi da 200.000 euro (per raccogliere almeno 2 milioni di euro) è aperto fino al 1 aprile 2020.
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Primo Piano
Quantità in calo, ma sulla qualità la 2019 è un’annata eccezionale per gli spumanti d’Italia
Un po’ in calo in quantità, quasi ovunque, ma altrettanto diffusamente, in qualità, il millesimo 2019, per i territori della spumantistica italiana, sembra uno di quelli memorabili. Sentiment solido e diffuso, dalla Franciacorta al Trentodoc, dalle colline Unesco del Conegliano e Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg alla più grande Doc del Prosecco, così come dall’Alta Langa all’Asti, secondo cantine e Consorzi, sentiti da WineNews, che parlano, in qualche caso, di una delle annate migliori di sempre. Valutazione tutta da provare alla prova del calice, come sempre, ma che emerge con le uve per le basi spumante, ormai tutte in cantine e, in qualche caso, con le prime analisi già a confermare le sensazioni organolettiche. In Franciacorta il calo produttivo si aggira sul 25-30%, ma se per Arturo Ziliani, responsabile della produzione di Berlucchi “sulla qualità, credo che sia un’annata da considerare tra le migliori degli ultimi 20 anni”, per Stefano Capelli, enologo di Cà del Bosco, “in 34 vendemmie è la è la prima volta che vinifico uve così espressive, c’è una qualità eccezionale, straordinaria. È un’annata da grandi millesimati e riserve”. In terra di Trentodoc, invece, il calo sarà del 10-15%, ma sulla qualità “siamo molto soddisfatti, e pensiamo che ci sia una grande potenziale anche per l’invecchiamento”, spiega Matteo Lunelli, alla guida di Ferrar. A cui fa eco Francesco Giovannini, dg Gruppo Mezzacorona: “abbiamo basi spumante di qualità è eccezionale, direi un’annata propensa per millesimati e riserve”. Tre le Colline Unesco del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, Primo Franco, alla guida della Nino Franco, parla di “vendemmia piccola in quantità, ma di qualità eccezionale”, giudizio condiviso da Franco Adami, alla guida di Adami, e da Elvira Bortolomiol, leader della cantina di famiglia, mentre per il Prosecco Doc, spiega il direttore del Consorzio Luca Giavi, in cantina ci sono “buone uve, con buone acidità e profili aromatici che daranno vini più caratterizzati che mai”. Quantità in calo, ma ottime uve in cantina e, in prospettiva, ottimi vini, anche per l’Asti Docg, come spiega il produttore e presidente del Consorzio Romano Dogliotti, così come in Alta Langa, secondo Giulio Bava, guida del Consorzio Alta Langa e della storica cantina Cocchi.
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Wto, ok a 7,5 miliardi di dazi Usa alla Ue
Il Wto ha emesso la propria, attesissima, sentenza: gli Usa potranno rivalersi sull’Unione Europea, nella querelle tra Boeing ed Airbus, imponendo ai Paesi della Ue dazi per 7,5 miliardi di dollari (7,496 miliardi, per estrema precisione, come si può leggere sul sito dell’organizzazione mondiale per il commercio). Adesso, la palla passa al presidente Trump, che dovrà decidere su quali prodotti far calare la scure, con l’agroalimentare italiano che non può far altro che incrociare le dita e sperare nel buon esito dell’incontro tra il Segretario di Stato Usa Mike Pompeo ed il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte di scena ieri a Roma. Coldiretti, Confagricoltura e Cia, le principali organizzazioni agricole, così, da una parte fanno la conta dei danni probabili, dall’altra sperano in un “supplemento” di trattative, in un quadro, però, quanto mai frammentato e complesso.
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Focus
Brunello di Montalcino: Altesino cresce nel “cru” Montosoli
Il vigneto, a Montalcino, non dorme mai. E arriva l’ennesimo affare tra i filari. Protagonista la produttrice Elisabetta Gnudi Angelini, che, con un investimento di 2,4 milioni di euro, ha acquisito, all’asta al Tribunale di Siena, superando diversi pretendenti, 1,6 ettari di Brunello di Montalcino nel cru storico Montosoli, che si aggiungono così al suo già importante vigneto. Che, solo a Montalcino, ora, supera i 150 ettari vitati (di cui 62 a Brunello e 25 a Rosso), con proprietà di assoluto prestigio come Caparzo e Altesino. “Siamo molto felici: Altesino ha “inventato” i cru a Montalcino - commenta la Gnudi a WineNews - è stata la prima azienda a crederci nel 1975, e per me poter aggiungere questo ettaro e mezzo ai 5 che Altesino aveva già a Montosoli era molto importante”. Un territorio, quello del Brunello, dove nonostante un valore dei vigneti stimato sul milione di euro ad ettaro, gli scambi sono tutt’altro che rallentati. Come testimonia l’affare tra Biondi Santi (del gruppo Epi della Famiglia Descours), che sta per acquisire 6 ettari a Brunello da Alejando Bulgheroni, o le acquisizioni, anche di piccole frazioni di terra e di vigna, che hanno coinvolto, in questi ultimi mesi, realtà come Gaja, Antinori e Casanova di Neri, che sono andate ad incrementare la loro presenza nel territorio del Brunello.
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Cronaca
Olio italiano, produzione in rimonta nel 2019
Con 330.000 tonnellate di olio previste e un aumento del 175%, la stagione olivicola italiana quest’anno si prenderà la sua rivincita, dopo i disastrosi numeri del 2018. E per l’indagine di Cia, Italia Olivicola e Aifo, a guidare la ripresa del Belpaese ci sarebbe proprio la Puglia che, nonostante il Salento ancora in ginocchio per la Xylella, vedrà la produzione aumentare del +175% sul 2018, seguita da Calabria (+116%) e Sicilia (+38%). Maglia nera per Lombardia e Veneto, entrambe a -65% sul 2018. 
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Wine & Food
Sostenibilità e tecnologia, gli atout di wine2wine, business forum firmato Vinitaly

Il tema centrale del wine2wine 2019, il business forum firmato Vinitaly, a Verona, il 25 e 26 novembre, sarà la sostenibilità sociale, ma grande attenzione, come sempre, verrà data ai mercati, con focus su Paesi lontani, come Canada e Giappone, ed emergenti, come India e Macao, ed all’innovazione, con il tema delle nuove tecnologie al servizio del vino, dalla realtà aumentata alla tecnologia blockchain alle app dedicate al mondo di Bacco. Tra i momenti più attesi, l’annuncio dei 100 produttori protagonisti di OperaWine 2020, il prologo firmato Wine Spectator al Vinitaly (di scena in Gran Guardia il 18 aprile 2020), svelati da Bruce Sanderson, senior editor del magazine Usa. Tra i protagonisti, il fondatore di Vivino Heini Zachariassen, Gaia Gaja, la Master of Wine Regine Lee, Alessio Planeta, Stevie Kim, Attilio Scienza, Lamberto Frescobaldi, Dominga Cotarella e tanti altri …

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WineNews.tv
Il vino italiano nei mercati d’Asia e del mondo: parla la Master of Wine Jeannie Cho Lee
Tra le voci più influenti del mercato enoico di Cina e dintorni, a WineNews parla del posizionamento dei vini italiani e sulla loro possibile crescita. “C’è spazio per tutte le fasce di prezzo di vino, ma si devono scegliere i target giusti, e raccontare storie autentiche, in ogni caso. Il futuro è nei vitigni autoctoni italiano, che devono però essere raccontanti e spiegati bene. Ma l’offerta italiana è molto frammentata”.
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