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N. 3.706 - ore 17:00 - Martedì 16 Maggio 2023 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Nonostante il primato sui mercati esteri, il vino francese attraversa un momento complesso, con la base produttiva che sta affrontando una crisi di sovrapproduzione diventata ormai strutturale. Produrre meno è una soluzione, incapace però di offrire prospettive future, né di rispondere alle sfide di un mercato in rapido cambiamento. Ne è convinto il Ministro dell’Agricoltura di Francia, Marc Fesneau, che ha spronato i viticoltori a riflettere sul posizionamento dei propri vini, tornando a “lottare per venderli”. E puntando sulle Olimpiadi di Parigi 2024, “un trampolino per il vino francese, con 2 miliardi di persone che guarderanno al nostro Paese”. |
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Buono nel complesso, ma con ampie possibilità di crescita: se da un lato, ci sono territori che si confermato al top in quanto a notorietà e capacità di attrazione turistica, come Langhe, Chianti Classico e Valpolicella, ce ne sono altri che possono ambire ad un incoming maggiore di wine tourism, in particolare le aree del Sagrantino di Montefalco, Vermentino di Gallura e Primitivo di Manduria. Ecco, in sintesi, lo stato dell’arte dell’enoturismo in Italia secondo la ricerca, che WineNews è in grado di anticipare, di Risposte Turismo (società di ricerca e consulenza a servizio della macro-industria turistica), volta ad indagare il sentiment di un campione di operatori di tutto il mondo, prendendo in esame i territori di 12 Docg, da Nord a Sud del Belpaese, per indagarne il potenziale turistico nei confronti degli stranieri. Ad essere intervistati oltre 30 tour operator e travel agent internazionali con una buona esperienza e specializzazione nel wine tourism, in rappresentanza di 13 Paesi stranieri (52% europei, 39% americani e 9% resto del mondo). Per il 45% di loro, l’Italia sta performando meglio dei suoi competitor internazionali nel campo dell’enoturismo. Gli esperti hanno espresso il proprio giudizio su 12 Docg italiane, tra note e meno note (un campione delle 72 complessive): Franciacorta e Lago d’Iseo (Franciacorta Docg), Colli Orientali del Friuli (Colli Orientali del Friuli Picolit), sito Unesco Colline del Prosecco (Conegliano Valdobbiadone Prosecco), Veronese e lago di Garda (Amarone della Valpolicella), Langhe (Barolo), Toscana tra Firenze e Siena (Chianti Classico), Colline dell’Umbria (Montefalco Sagrantino), territorio tra il Gran Sasso e l’Adriatico (Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo), Campania e Beneventano (Aglianico del Taburno), Puglia ionica (Primitivo di Manduria Dolce Naturale), Nord Sardegna (Vermentino di Gallura) e Sicilia meridionale alle spalle dell’Etna (Cerasuolo di Vittoria). Le aree su cui occorrerebbe intervenire per attrarre maggiori flussi sono, da un lato, il potenziamento della promozione dell’offerta già esistente; dall’altro, il miglioramento dell’organizzazione dell’accoglienza e dell’esperienza degli enoturisti, affiancando alla visita in cantina altre attività capaci di creare uno storytelling. |
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Ad una settimana dalla scadenza dei termini per l’inoltro di commenti sulla normativa sull’etichettatura di vini e spiriti proposta dall’Irlanda in sede Wto, che ha visto otto Paesi presentare le proprie osservazioni, che saranno approfondite in giugno al tavolo sul Technical Barriers to Trade, Federvini e Unione Italiana Vini (Uiv) sono pronte ad inviare un esposto formale alla Commissione Europea, sostenendo l’incompatibilità con il diritto comunitario della normativa. Sposando la linea dettata dal Ceev, le norme irlandesi entrerebbero in conflitto con la disciplina Ue in materia di presentazione e di corretta informazione al consumatore, e rappresentano un impedimento sproporzionato ed ingiustificato alla libera circolazione delle merci all’interno del territorio comunitario. |
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Duemani, l’azienda fondata nel 2000 da Elena Celli e Luca D’Attoma, enologo di fama internazionale e consulente di griffe come Tua Rita, Poggio al Tesoro, San Polo, Tolaini, Tenute Lunelli e Monte delle Vigne, che conta 12 ettari vitati nella Costa Toscana (7,5 ettari a Riparbella, impiantati nel 2001, e 4,5 a Castellina Marittima), allevati in biodinamica, e da cui si ottengono 60.000 bottiglie da varietà internazionali (Cabernet Franc, Syrah, Alicante, Grenache e Merlot), distribuiti per il 66% all’estero e per la restante parte in Italia, passa al 100% nelle mani di Tenute del Leone Alato, per una cifra compresa tra i 6 e gli 8 milioni di euro, secondo le stime WineNews. Per il ramo vinicolo, oggi indipendente, di Genagricola, la più estesa azienda agricola italiana, con 13.000 ettari coltivati, proprietà di uno dei più importanti gruppi assicurativi, Generali, l’acquisizione di Duemani sarebbe solo il primo passo in Toscana, da tempo nelle strategie di crescita di Tenute del Leone Alato. “Duemani è un importante nuovo tassello nella strategia di ampliamento delle tenute di proprietà”, ha commentato l’amministratore delegato di Leone Alato, Igor Boccardo. Luca D’Attoma, che resterà in azienda in veste di enologo consulente, considera il cambiamento come “una grande opportunità di crescita” (continua in approfondimento). |
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Protagonista con le sue “apparizioni” in tante pellicole famose, il vino italiano rinnova il legame con il grande cinema in uno degli eventi culturali più importanti al mondo: il “Festival di Cannes” n. 76 dove, da oggi al 27 maggio, gli attori ed i registi più attesi sulla Croisette brinderanno con i vini della storica Casa Sartori, dal Soave al Chianti Classico, al Rosato Veronese, nei calici come fornitore ufficiale del Padiglione Americano del Cinema al Palais des Festivals et des Congrès e del galà della Better World Fundation. |
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Tutto inizia da un invito ricevuto dalla protagonista, Clara, alle prese con una serie di catastrofi, sentimentale ed economica, ad una festa di fine vendemmia organizzata da un produttore di Franciacorta in una villa tra i vigneti “dove le strade si arrotolano su se stesse”. Ma, poi, calice dopo calice di Franciacorta, succederà una magia. È l’incipit di “Magia in Franciacorta”, racconto di Camilla Baresani che ha scelto la Franciacorta, sua terra di origine, come espressione territoriale del concetto di “magia”, pubblicato su “K”, la rivista letteraria di “Linkiesta”. E che, nei giorni scorsi, ad Erbusco, ha ispirato un talk show con la scrittrice, l’attore Neri Marcorè, e Christian Rocca, direttore del quotidiano digitale, tra vino, letteratura, cinema, musica, teatro, ma anche ironia, voluto dal Consorzio e dalla Strada del Franciacorta. |
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Un incontro tra amici del vino e della grande gastronomia, ovviamente “a tavola”, nella cornice del Porto Cervo Wine & Food Festival, dove si sono dati appuntamento le griffe enoiche del Belpaese e le realtà più interessanti del mondo del food. Dando vita ad abbinamenti arditi, come il Turriga di Argiolas con la tartare di Fassona piemontese, uova di quaglia e perlage di tartufo, o più rassicuranti, come il Costa di Rose di Umberto Cesari con il gambero rosso di Mazara del Vallo. E lo “special guest” Vermentino con il Bellota. |
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