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N. 4.063 - ore 17:00 - Lunedì 7 Ottobre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Cosa c’è dentro alla bottiglia non significa, sempre, che è più importante di quello che c’è fuori. Un particolare che sembra emergere con più forza dalle donne, come dimostra uno studio sperimentale condotto dai ricercatori della Washington State University che ha scoperto come le donne sono più propense ad acquistare vino con etichette con indicazioni di genere femminile. Due esperimenti online e un test sul campo, che hanno coinvolto 462 risposte valide da parte delle consumatrici Usa, rivelano questa particolarità. E il livello di conoscenza nel vino dei partecipanti ha moderato le loro aspettative di gusto, non le intenzioni di acquisto. | |
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| | Le piccole aziende agricole sono un tesoro che rischia a poco a poco di svanire. Secondo il report di Greenpeace Eu, gli agricoltori europei sono costretti a produrre sempre di più o a chiudere. Lo rivela “La crisi degli agricoltori italiani ed europei”, analisi che evidenzia “un divario sempre più ampio tra le aziende agricole in difficoltà, prevalentemente a conduzione familiare, e quelle più grandi che beneficiano della maggior parte dei sussidi e dei profitti generati dal comparto. Non fa eccezione l’Italia, dove in soli 15 anni il numero delle aziende agricole di piccola dimensione si è dimezzato, mentre quello delle grandi è raddoppiato”. Greenpeace ricorda che “dal 2007 al 2022, il numero di mega aziende agricole dell’Unione Europea (con una produzione economica di oltre 250.000 euro l’anno) è aumentato del 56%, mentre quello delle aziende agricole su piccola scala (con una produzione economica al di sotto dei 50.000 euro l’anno) è diminuito del 44%. La perdita di quasi 2 milioni di aziende agricole e di 3,8 milioni di posti di lavoro suggerisce come il modello di agricoltura familiare sia in grande difficoltà, nonostante le aziende su piccola scala rappresentino ancora i due terzi delle imprese agricole nell’Ue. Al contempo, appena 306.000 persone in più sono state assunte dalle grandi aziende, mentre nel complesso il tasso di occupazione nelle aziende agricole ha registrato un calo del 38%. Di contro, le mega aziende agricole (che costituiscono solo l’8% delle aziende agricole più produttive) ricevono il 37% dei sussidi della Pac (Politica agricola comune) e hanno visto aumentare il loro reddito medio dell’84% nell’arco dei 15 anni considerati dallo studio”. L’Italia tra il 2007 e il 2022 ha perso il 37% delle sue aziende agricole, ma questo calo “riguarda principalmente le aziende di piccola scala che sono diminuite del 51%” e che rappresentano il 65% delle aziende agricole sul territorio. Ma “nello stesso periodo, il numero di grandi aziende - che, pur rappresentando solo il 7% delle aziende agricole italiane, ricevono quasi il 30% dei sussidi diretti della Pac - è aumentato del 57%, accrescendo la sua produzione del 70%. La produzione delle piccole aziende, di contro, è diminuita del 44%” (in approfondimento). | |
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| | Via libera della Commissione Europea per l’attuazione dello sradicamento permanente dei vigneti in Francia. Il Ministero dell’Agricoltura ha confermato il “semaforo verde” europeo per l’estirpazione dei vigneti, misura che era stata richiesta per rispondere alle difficoltà più critiche incontrate da un certo numero di aziende vitivinicole a fronte di una situazione preoccupante, tra cambiamenti climatici, calo dei consumi e concorrenza forte. Con una dotazione complessiva di 120 milioni di euro, questo sistema mira a finanziare la riduzione del potenziale viticolo estirpando, in maniera definitiva, i vigneti, con un aiuto - “bonus” di 4.000 euro per ettaro (che significano, di fatto, un massimo di 30.000 ettari di vigneti da sradicare, ndr). Ma probabilmente con le estirpazioni non si finirà qui, si parla, infatti, anche di un piano per lo sradicamento temporaneo. | |
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| | | Consolidare il fondamentale mercato degli Stati Uniti, e continuare a seminare il futuro nel promettente (almeno per l’alta gamma) mercato del Messico: è l’obiettivo delle cantine italiane, protagoniste del “Simply Italian Great Wines Us Tour e Messico”, con la regia della Iem - International Exhibition Managemente by Marina Nedic e Giancarlo Voglino, tra le agenzie più longeve e dal maggior expertise in materia di internazionalizzazione del vino italiano, che, da oggi al 10 ottobre, toccherà New York, San Francisco e Città del Messico. Una partecipazione importante, quella delle cantine sui mercati. Sia in un mercato fondamentale e strategico come quello degli Usa, primo mercato in valore, da anni, per le cantine del Belpaese, dove, secondo i dati Istat analizzati da WineNews, nel primo semestre 2024, le esportazioni in valore hanno raggiunto i 938,8 milioni di euro, con una crescita del +4,6% sul primo semestre 2023, nonostante un periodo di mercato non certo brillante, e appannaggio soprattutto degli spumanti. Decisamente più piccolo, ma non per questo trascurabile, invece, il mercato del Messico, che, nel primo semestre 2024, ha portato nelle cantine italiane 28,6 milioni di euro, ma con una crescita del +31% sullo stesso periodo 2023, con una particolare attenzione ai vini di alta gamma. | |
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| | | Moda, design e non solo: Milano diventa “capitale” anche del vino, dedicando una delle sue “settimane” ai vini italiani ed ai loro territori. Entrano nel vivo la “Milano Wine Week” 2024, dopo il brindisi inaugurale da record con le bollicine Asti Docg, “Sparkling Wine Partner”, con oltre 4.000 wine lovers, con il “Wine Lab” by Partesa, masterclass e una grande Enoteca interattiva e tecnologica, ma anche “La Vendemmia” del MonteNapoleone District, con l’asta Christie’s con i vini del Comitato Grandi Cru d’Italia per Dynamo Camp (fino al 13 ottobre). | |
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| | Dall’Antica Osteria del Mirasole a San Giovanni in Persiceto, guidata da Anna Caretti e Franco Cimini, che l’ha fondata nel 1989, all’Abraxas Osteria a Pozzuoli di Vanna e Nando Salemme, alla Trattoria Da Burde a Firenze dei fratelli Andrea e Paolo Gori: è il podio, in quest’ordine, dedicato alle migliori trattorie del Belpaese scelto da “50 Top Italy 2025”, la guida online che scova i “best of” del made in Italy dentro e fuori dai confini nazionali. Completando la “Top 10”, alla posizione n. 4 c’è Roscioli Salumeria con Cucina a Roma; posizione n. 5 per Sora Maria e Arcangelo a Olevano Romano, di Giovanni Milana; n. 6 per La Brinca a Ne, della famiglia Circella; n. 7 per il Ristorante Al Cambio, a Bologna; n. 8 per Mimì alla Ferrovia, dei cugini Michele e Michele Giugliano; n. 9 per Mammaròssa ad Avezzano e n. 10 per Casa Torrente - Al Convento, a Cetara (in approfondimento). | |
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| | | A WineNews, Mogol: il paroliere italiano più famoso di sempre che, oltre al fortunato sodalizio artistico con Lucio Battisti, ha contributo alla musica made in Italy con successi (anche accennando ad argomenti come vino, ambiente ed agricoltura) scritti per innumerevoli voci storiche. Da Mina a Tenco, da Patty Pravo ai Nomadi (tra gli altri). Premiato con il primo “Longevity Award” in Costa Smeralda, tra Arzachena e Porto Cervo, in Sardegna, Mogol torna sui temi del suo libro “La Rinascita: la salute è il risultato di una cultura assimilata e applicata con rigore”, edito da “LAltra Metà” nel 2024. | |
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