Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui |
N. 4.361 - ore 17:00 - Martedì 3 Dicembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
|
|
| | | Il Natale 2025 sarà ricordato anche per il passaggio del Calendario dell’Avvento da fenomeno di nicchia a trend dilagante, che vede i brand vendere l’emozione di caselline da aprire, una al giorno, fino al 24 dicembre, dal cioccolato al vino, dal tè ai mini-superacolici. Ed anche WineNews ha voluto giocarci, proponendo un suo personale Calendario dell’Avvento, pubblicato, day by day, su Instagram. Ogni giorno una Storia con una bottiglia di vino made in Italy e non frutto della solita classifica, ma delle scelte dei nostri followers: le 24 etichette del Calendario sono quelle più cliccate, nel 2025, dagli oltre 55.000 followers di @WineNewsIt. | |
|
| | Tenute Piccini, Mezzacorona, Frescobaldi, Villa Sandi, Marchesi Antinori, Cavit, Zonin1821, La Marca, Cantine Riunite & Civ (di cui è parte il Gruppo Italiano Vini - Giv) e Terre Cevico: sono le 10 migliori cantine nel mondo digitale, per valutazione complessiva su parametri come canali social, e-commerce, lingue utilizzate, digitalizzazione e non solo, secondo l’edizione n. 12 della ricerca “Il gusto digitale del vino” 2025 di Omnicom Pr Group Italia, realizzata su un campione ristretto nei numeri, ma significativo, visto che sono prese in esame le strategie digitali delle prime 25 aziende vinicole italiane per fatturato (secondo i dati Mediobanca, ndr). E che ha assegnato anche dei riconoscimenti speciali: ad Antinori quello “Social Media”, per la migliore strategia social, ad Herita Marzotto Wine Estates quello di “Clima & Sostenibilità", per essere la prima azienda vitivinicola italiana ad aver ottenuto la certificazione “Carbon Neutral”, per il proprio impegno su sostenibilità e biodiversità, e a Tenute Piccini quello di “Education & Social”, per l’investimento e impegno in progetti educativi e sociali, che valorizzano la cultura del vino e rafforzano il legame con la comunità e l’ambiente. In estrema sintesi, spiega la ricerca (completa in approfondimento), per il terzo anno consecutivo, LinkedIn si conferma il social con la crescita più significativa in termini di nuovi followers per le cantine (+29%) ed è anche la piattaforma più presidiata insieme a Instagram e Facebook che rimane il social con la fanbase più ampia, circa 1,3 milioni di utenti. Il 40% delle cantine ha rinnovato ed investito sulle property web (sito o i contenuti in esso presenti) migliorando l’esperienza utente. Secondo Massimo Moriconi, General Manager e Ad Omnicom Pr Group Italia, “nell’immediato futuro, una delle opportunità da cogliere per il settore, è quella legata all’ottimizzazione degli asset digitali per i nuovi motori di ricerca basati sull’Intelligenza artificiale (Generative Search Optimization) che forniscono risposte dal tono assertivo in grado di creare prime percezioni sul comportamento della marca e dei suoi prodotti. Sarà, in tal senso, cruciale creare visibilità media qualificata e puntare sulla coerenza delle informazioni”. | |
|
| | Il mondo del vino italiano attraversa una fase complessa, segnata da consumi in calo, costi in aumento e una competizione internazionale sempre più serrata. In questo contesto, le aziende non possono più limitarsi a rafforzare le funzioni operative: cresce la necessità di figure direttive capaci di orientare le scelte e di garantire continuità. Perciò la ricerca di manager con visione strategica e capacità di guida non appare come un fenomeno passeggero, ma come una risposta strutturale alle sfide del comparto. Lo sostiene Pierluigi Catello, manager per la divisione dedicata alla ricerca e selezione di profili per le imprese vinicole in Michael Page, azienda britannica specializzata nel recruitment, che racconta una nuova esigenza riscontrata nel settore: ovvero, figure direttive di alto livello come direttori generali e direttori commerciali. | |
|
| | | I consumi cambiano, e anche i consumatori, e la tendenza strizza l’occhio sempre più a vini freschi e meno alcolici, che piacciono soprattutto ai giovani. Come gli spumanti, un segmento che il tricolore Prosecco sembra presidiare con autorevolezza e credibilità, a “dispetto” anche dello Champagne, e nell’incertezza anche economica. E non solo in Italia, come racconta lo “Sparkling Wine Landscape Reports” dell’Iwsr su dati 2024, in riferimento ai mercati di Stati Uniti, Francia e Regno Unito. A livello generale (in approfondimento i dati Paese per Paese, ndr), l’indagine racconta che le bollicine, nonostante un 2024 difficile, nei tre Stati stanno riscontrando particolare appeal tra Gen Z e Millennials, che tendono a consumarle anche al di là delle “occasioni speciali”, ma anche in ambienti quotidiani e informali, erodendo quote del vino fermo. “Se questo schema si intensifica, lo spumante può attrarre nuovi consumatori e aumentare la frequenza con cui i giovani lo acquistano”, dice Luke Tegner, responsabile analisi Iwsr. Il Prosecco cresce in Usa e Francia, mentre i prezzi più alti e la posizione premium dello Champagne ne limitano il potenziale di crescita, ed emergono segmenti più piccoli: lo sparkling aromatizzato Usa, il Crémant in Francia e l’english sparkling in Uk. | |
|
| | | Quello di Stefano Guizzetti della gelateria Ciacco Lab (a Milano e Parma) è il miglior panettone d’Italia, mentre al lievitista Renato Bosco di San Martino Buonalbergo va l’oro per il miglior pandoro, e “Miglior Emergente” è Dalila Esposito della pasticceria Vizio di Roma. Ecco i vincitori della classifica annuale di Dissapore, tra i siti di riferimento del food, dedicata ai migliori lievitisti italiani che si sono contraddistinti per la produzione di pandoro e panettone. E anche quest’anno è il Sud a vincere, con Puglia e Campania in testa. | |
|
| | Nel 1970 in Italia le imprese attive nel fuoricasa erano 154.000, oggi sono più di 323.000, segnando, così, una crescita del +110%. Ma il boom dell’aumento di bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie (ma non solo) si ha a cavallo tra gli Anni Settanta e il 2000, quando i consumi, 50 anni fa, valevano in lire gli attuali 20,9 miliardi di euro, per poi toccare, 25 anni fa, quota 51,4 miliardi di euro (+146%) e, infine, stabilizzarsi con l’inizio del nuovo Millennio: tra il 2000 e il 2024, infatti, la crescita reale è stata del 5,5% con il valore dei consumi fuoricasa che, oggi, è arrivato a superare 96 miliardi di euro, confermandosi un mercato di massa. Numeri e riflessioni che arrivano dall’Assemblea 2025 di Fipe-Confcommercio, nei giorni scorsi a Roma, e che festeggia quest’anno 80 anni dalla sua fondazione. | |
|
| | | “C’è una ciclicità nell’economia per tutti i settori e il vino è in fase discendente, ma gli economisti ipotizzano un recupero nel 2027”. Così, a WineNews, Davide Gaeta, professore di Economia dell’Impresa Vitivinicola e Mercati Agroalimentari e Competitività all’Università di Verona, analizzando il settore, tra “squilibri cronici che in Europa ci sono da più di 30 anni tra domanda e offerta, seppur in flessione, e un consumo di vino in calo, ma con spirits e birra che restano stabili, indicando che si può attrarre il potenziale consumatore di alcolici grazie alla comunicazione”. | |
|
|
|