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WineNews
N. 2.655 - ore 17:00 - Lunedì 13 Maggio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
Usa, i vip Lgbt ambasciatori del vino italiano
La comunità Lgbt Usa e i vip che ne fanno parte, sono diventati nel tempo ambasciatori del vino italiano nel mondo, perché tra i mantra imprescindibili, hanno quello della ricerca assoluta del top di gamma, vino compreso. L’agenzia di Klaus Davi, monitorando oltre 100 testate statunitensi non solo di settore, ha stilato la top 10 dei brand enoici più amati, e quella dei migliori 10 ristoranti in cui si possono degustare questi vini top. Così, sul podio si trovano tre etichette-mito del vino italiano come Sassicaia, Ornellaia e Allegrini. E la lista continua con nomi come Biondi Santi, Gaja, Quintarelli, Donnafugata, Arnaldo Caprai, Mastroberardino, e Badia a Coltibuono.
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Primo Piano
Vinexpo 2019 - Investire in vino, istruzioni per l’uso: le indicazioni dell’agenzia WI&NE
“Il mercato del vino è una cosa fantastica, ed è naturale, dunque, che da tutto il mondo arrivino investimenti nei territori più importanti, come Bordeaux”. Parola di David Lawton, presidente di WI&NE, società specializzata nelle transazioni di aziende, che, oggi a Vinexpo, ha fatto luce su cosa voglia dire, davvero, pensare ad un investimento in vigna. Fenomeno che, negli ultimi anni, ha vissuto una vera e propria età dell’oro, con in prezzi dei vigneti più prestigiosi cresciuti a dismisura. In Francia come in Italia. E se nel Belpaese, a Barolo, si superano anche i 3 milioni di euro ad ettaro, a Montalcino, terra del Brunello, si sfiora il milione, e in altri territori, come Bolgheri o la Valpolicella si oscilla tra i 500.000 ed i 600.000 euro, da stime WineNews, in Francia, tra i grandi territori, i più “abbordabili”, secondo i dati dell’agenzia specializzata Safer, sono proprio Bordeaux, e lo Champagne, con 1 milione di euro ad ettaro, ma dove è facile superare anche i 2, soprattutto nella Gironda, nella zona di Pauillac. Ben più elevate le quotazioni in Borgogna, dove se in casi eccezionali si sono toccati anche i 14 milioni di euro ad ettaro, nella maggior parte dei casi si tratta di cifre intorno ai 5 milioni di euro. Anche nel Rodano le quotazioni di alcuni vigneti si aggirano intorno al milione di euro ad ettaro, con zone come Châteauneuf-du-Pape che invece vedono valutazioni di 400.000 euro ad ettaro, per parlare solo dei vigneti più importanti. Cifre che, nel 2017, si sono tradotte, in Francia, in affari e passaggi di mano per 1,3 miliardi di dollari. “Qui i prezzi “appartengono alla terra” - spiega ancora Lawton - e, soprattutto a Bordeaux, possono esserci possibilità di investimento a partire da 1 milione di euro, per arrivare anche a 500 milioni”. Ma sono tanti i fattori da valutare bene, quando si investe in un’azienda vinicola, ricordano gli esperti di WI&NE. Perché va valutato bene il valore del marchio, ovviamente, ma anche lo stato dei vigneti, la loro età, la densità di impianto, e la potenziale resa economica di ogni ettaro. Ma anche, ovviamente, il valore delle strutture, le scorte di cantina ed il loro valore. E poi ancora la location, oltre che, va da sé lo stato economico finanziario dell’azienda. E, soprattutto, va ricordato che produrre vino è agricoltura, con tutti i benefici e le difficoltà che lavorare con la terra comporta.
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Sicilia 2018, la forza dell’equilibrio
Difficile, se non impossibile, sintetizzare in poche parole il giudizio su una vendemmia. Vale per tutti i territori, ed ancor di più per un “continente enoico” come la Sicilia, espressione di tanti territori e vitigni diversi, che vanno da Noto all’Etna, da Marsala a Siracusa, alle tante piccole isole, che raccontano un mosaico di sapori fatto di fascino e storia. Eppure, a Sicilia en Primeur, la 2018 è stata descritta come l’annata della “forza dell’equilibrio”, grazie al fatto che, in generale, l’assenza di picchi estremi di caldo e un’abbondanza di piogge ben distribuite nell’arco del 2018, hanno permesso ai grappoli d’uva di maturare con regolarità e in tempi leggermente più lunghi del solito, sviluppando ottima maturità fenolica. Nell’approfondimento, i migliori assaggi di WineNews.
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Focus
Il Prosecco conquista la Francia, e la sua lingua
Il Prosecco conquista la Francia. E non solo nel calice, con il più celebre degli spumanti italiani che vede crescere il suo mercato nella patria del “totem” Champagne. Le bollicine tricolore, fanno sempre più parte della quotidianità dei francesi, al punto che la parola “Prosecco” è uno dei 109 nuovi vocaboli inseriti nell’edizione 2020 de Le Petit Robert, il più celebre dizionario francese, in uscita a giorni. Notizia che WineNews raccoglie proprio al via di Vinexpo, a Bordeaux, e che testimonia la crescita dell’Italia del vino e del cibo in terra di Francia, come spiega a WineNews il direttore Ice di Parigi, Giovanni Sacchi: “il vino italiano vale il 17% delle importazioni di vino in Francia, nel 2018 cresciute del 10%, pari a 180 milioni di euro, siamo secondi dietro alla Spagna. In testa a tutto c’è il Prosecco, a +37% nel 2018. Un successo consacrato da Le Petit Robert, il dizionario più importante della lingua francese, che tra le 109 nuove parole di questa edizione ha inserito proprio Prosecco, che diventa così anche una parola di uso francese, a testimonianza di quello che questo vino sta diventando anche qui”. “Una notizia che fa piacere e ci riempie di orgoglio, come ambasciatori nel mondo del made in Italy”, ha commentato a WineNews il presidente del Consorzio del Prosecco Doc, Stefano Zanette.
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Cronaca
Asta del Barolo, dalle Langhe al Giappone
51 lotti, 120 bottiglie e più di 30.000 euro raccolti: l’Asta del Barolo, di scena ieri nel Castello del cuore delle Langhe del vino, si conferma un successo “di umanità”, con i ricavi della vendita che finanzieranno i progetti della Onlus 1Caffè, fondata da Luca Argentero. Mattatori della giornata, i wine lover in collegamento dall’“Enoteca Bar Implicito” di Tokyo, che si sono aggiudicati ben 26 lotti, tra cui il pezzo top, il lotto “Deditus”, “classe 1999”, con bottiglie di Azelia, Cordero di Montezemolo, Franco Martinetti, Michele Chiarlo, Poderi Gianni Gagliardo, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto e Vietti.
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Vini Cottini
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Sella e Mosca 2018
Wine & Food
Fare rete, cambiare le nostre abitudini: il futuro del mare a Slow Fish
La riscoperta dell’importanza di fare rete, la lotta alla plastica, l’impegno quotidiano per salvaguardare le specie ittiche nei nostri mari, il peso sociale delle scelte industriali riguardanti la pesca: a Slow Fish 2019, l’edizione appena conclusa della kermesse firmata Slow Food dedicata a “Il mare, bene comune”, di scena nei giorni scorsi a Genova, è stata epicentro del discorso intorno al vasto mondo che è il mare, per millenni risorsa primaria per la sopravvivenza dell’uomo, e che oggi è in serio pericolo. E allora, cosa fare? “Bisogna decisamente cambiare le nostre abitudini - commenta il Comitato scientifico di Sloe Fish - pescare meno e meglio, coltivare alghe e più molluschi. Insomma, un vero salto culturale che coinvolge pescatori e allevatori, cuochi e consumatori”.
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WineNews.tv
Scoprire e conoscere il mondo del vino, tra storia e cultura: la Cité du Vin di Bordeaux
Un viaggio multimediale nelle civiltà e nelle epoche del vino, anche attraverso i territori più insoliti del mondo, per stupire i visitatori e far capire quanto lavoro c’è dietro lo sviluppo della vite. E ancora una nave virtuale che viaggia nel tempo e racconta l’evoluzione del trasporto e della diffusione del nettare di Bacco, una tavola a cui siedono personaggi come Napoleone o Churchill che in un “paradiso virtuale” discutono sulla bontà del vino della loro epoca, un viaggio multisensoriale tra i profumi, gli aromi, i colori e le sensazioni tattili del vino ...
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