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WineNews
N. 3.877 - ore 17:00 - Venerdì 19 Gennaio 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti,
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La News
Made in Italy, export a 64 miliardi 
Altro mese positivo e altro record da festeggiare. Per il settore agroalimentare italiano non si ferma la marcia di crescita con un export che raggiunge, nel 2023, il valore massimo di sempre a 64 miliardi, con una crescita del 6% rispetto allo scorso anno. Emerge dalla proiezione della Coldiretti, sulla base dei dati Istat relativi ai primi 11 mesi, che evidenziano peraltro che cibo e bevande made in Italy crescono in controtendenza sull’andamento generale anche a novembre 2023 (la voce prodotti alimentari, bevande e tabacco segna +3,9%, ndr). Ma il 2024 non si preannuncia un anno semplice a causa delle nuove tensioni internazionali. 
Approfondimento su WineNews.it
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Primo Piano
Tra economia (a rischio recessione) e salutismo, le difficoltà del mercato del vino in Usa
Nel 2023, le vendite di vino in Usa, nel complesso, sono diminuite tra il -2% ed il -4% sul 2022, e questo trend continuerà anche nel 2024, così come quello del valore, che vede un piccolo aumento, in un forbice che va dalla stabilità al +1,5%. Un quadro poco confortante anche perchè, salvo shock esterni, l’economia Usa, probabilmente, entrerà in recessione. E sebbene i prezzi delle bottiglie sembrano tenere, vista un’offerta complessiva che eccede la domanda, sia al dettaglio che all’ingrosso, non è difficile ipotizzare che per smaltire le scorte, il commercio e la distribuzione utilizzino sempre di più scontistica e vendite flash, soprattutto on line, nel 2024. Ma su tutti, il dato che allarma, e che trova conferme, è che i più giovani stanno marginalizzando sempre di più il consumo di vino. E’ la sintesi estrema dei contenuti dello “State of the US Wine Industry Report 2024” della Silicon Valley Bank (oggi del gruppo First Citizen Bank), curato da Rob McMillan, che traccia uno scenario poco confortante per quello che è il primo mercato mondiale del vino, e primo approdo straniero per il vino italiano, che, nei primi 10 mesi 2023, ha visto diminuire le sue spedizioni verso gli Usa del -6,8%, per poco più di 1,4 miliardi di euro. Italia che, insieme alla Francia, è leader tra i vin stranieri che, in percentuale, stanno perdendo meno della produzione nazionale sul mercato americano. Fino a settembre 2023, su una base di 12 mesi, SipSource mostra che le importazioni si stanno riducendo del -5,9%, mentre le vendite di vini nazionali fanno -8,2%. Ma un altro dato preoccupante è che il calo delle vendite si registra in tutte le fasce di prezzo, con i vini di importazione che soffrono soprattutto nella fascia tra 11 e 15 dollari (-6%) ed in quelle sopra i 25 dollari, con una perdita a doppia cifra, mentre la fascia di prezzo che resiste meglio è quella tra i 15 ed il 25 dollari, a -3,8%. Ma il dato di fatto è che gli americani bevono meno vino di prima, soprattutto tra i giovani (tema analizzato in approfondimento), per motivi legati tanto alla salute quanto all’economia. Secondo un sondaggio del Wine Market Council, le principali singole motivazioni per le quali gli americani bevono meno vino, sono per bere meno alcol (16,7%), per risparmiare (16,2%), perchè preferiscono altre bevande (9,8%), e per tagliare gli zuccheri assunti (9,3%).
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SMS
Mamma e papà al supermercato
Le mamme puntano a risparmiare, cercando tra gli scaffali l’offerta migliore, mentre i papà mettono nel carrello i brand più noti, finendo spesso per spendere di più. Il supermercato preferito dai genitori italiani a livello nazionale è Conad, anche se classifica varia in base alle aree geografiche. Ecco i risultati del nuovo report dell’istituto di ricerca YouGov, che analizza i trend degli acquisti al supermercato dei genitori italiani. Se alla guida del carrello della spesa si sta andando verso la parità (42%, dei padri e 58% delle madri), scorrendo il report sopravvivono alcuni stereotipi di genere. Tra le principali differenze delle categorie di prodotti, spicca la tendenza delle mamme a comprare prodotti per la casa (come biancheria e accessori), e dei papà ad acquistare prodotti tecnologici (come computer, tv, smart watch).
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Focus
Alberi tra i filari: la “Vigna del futuro” a Bordeaux 
Prima dell’avvento della viticoltura specializzata, vedere tra i filari qualche albero, spesso ulivi, o comunque piante da frutto, non era certo una rarità. Ma oggi che, in generale, ad andar bene, alberi e boschi in qualche caso circondano la vigna, c’è chi ha pensato di rispolverare la coabitazione di piante, alberi e siepi, tra i filari di vite, guardando al futuro, alla sostenibilità e non solo.In questo consiste il progetto del “Vigneto del Futuro” di Larrivet Haut-Brion, a Bordeaux, che ha selezionato un appezzamento di 12 ettari di vigneti, che rappresentano il 17% dell’area vitata totale della tenuta guidata da Bruno Lemoine. “Il processo di reimpianto dell’appezzamento selezionato, durerà diversi anni. Questa visione a lungo termine garantirà che ogni aspetto del vigneto sia oggetto di attenzione e considerazione meticolosa, con la speranza che le nuove uve siano incorporate nel primo vino della tenuta intorno al 2040”, spiega una nota. “La conservazione della biodiversità è una priorità assoluta per Larrivet Haut-Brion. Grazie a questo progetto - aggiunge ancora l’azienda - la tenuta sacrifica il 10% della produzione di vino a favore di siepi, fiori e alberi, che forniranno riparo alla fauna e alla flora, miglioreranno gli effetti microclimatici e freneranno l’erosione del suolo”.
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Cronaca
Vitigni resistenti, ecco “Piwi Italia”
Per alcuni sono il futuro del vino, per altri una curiosità a cui guardare, ma in ogni caso i vitigni Piwi, creati per essere resistenti alle malattie e ai cambiamenti del clima, pian piano guadagnano terreno, o meglio ettari, anche in Italia. Dove ora nasce “Piwi Italia”, associazione che ha sede in uno dei templi della ricerca vitienologica ed italiana quale è la Fondazione Mach di San Michele all’Adige. Il primo presidente di “Piwi Italia” è Marco Stefanini, responsabile dell’Unità di Genetica e Miglioramento Genetico della Vite della Fondazione Mach.
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Wine & Food
Al Wef si parla (poco) di cibo: monito del Papa contro la fame. Slow Food: agire per il clima  
Guerre, intelligenza artificiale, crescita economica e lavori del futuro al centro del World Economic Forum (Wef) a Davos: quasi assente dalla scena la tematica del cibo e dell’alimentazione, mentre riecheggia l’appello di Papa Francesco, che chiede ai potenti della terra com’è possibile che, nel 2024, si muoia ancora di fame. E, proprio in concomitanza con il Wef, è stato presentato “2024 Hunger Funding Gap”, il nuovo rapporto stilato da Action Against Hunger, che analizza la situazione di 17 Paesi, dall’Afghanistan allo Yemen, evidenziando un gap del 65% tra la la richiesta di fondi necessari per affrontare la crisi alimentare e quelli forniti dalla comunità globale. Per i grandi della terra suona però il campanello d’allarme per la crisi climatica: previste perdite economiche di oltre 12.000 miliardi di dollari, da oggi al 2050. Slow Food: questa la molla che spingerà ad agire.
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Castello del Terriccio
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Consorzio Vini di Romagna
Tenuta Sette Ponti
Bosca
WineNews.tv
Il vino, la promozione, ed i servizi che servono alle aziende, tra logistica e finanza
Le riflessioni di Andrea Brachino, ad “Area 39”. “Preparare bene le fiere prima di esserci è fondamentale per non sprecare un investimento importante. E molti player, da Vinexpo a Vinitaly, a ProWein, stanno investendo molto in strumenti e piattaforme che consentono di farlo. Il settore viene da un 2023 difficile ma non sta così male, a livello complessivo. Il fatto che coesistano tante aziende diverse, da quelle molto piccoli a quelle più grandi, non è un problema, perchè c’è un valore che è fondamentale per tutte, il territorio”.
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