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N. 3.695 - ore 17:00 - Venerdì 28 Aprile 2023 - Tiratura: 31.146 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Metti insieme le annate migliori di uno dei vini italiani più quotati in assoluto nelle aste, con il valore aggiunto della provenienza “ex cellar”, ed il successo è assicurato. E così è stato per la prima asta di annate storiche di Masseto provenienti direttamente dal “caveau” della tenuta toscana, gioello bolgherese del gruppo Frescobaldi, battuta da Sotheby’s, ha raggiunto il risultato eccezionale di 376.625 euro, assegnando tutti i 46 lotti, che hanno attraversato tre decenni: dalla vendemmia 1996 alla 2016. Compresa una Nabucodonosor di 2010, venduta a 56.250 euro, il triplo della stima iniziale e stabilendo un nuovo record di Masseto in asta. |
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Piccolo nei numeri assoluti, ma importante per la costruzione del valore dei brand di alcune, poche ma prestigiosissime cantine del mondo, e di riflesso di quello dei loro territorio, il mercato del collezionismo e delle aste del vino fa sempre più spesso parlare di se, e non conosce crisi. Un mercato che se per molti anni è stato ad esclusivo appannaggio dei vini di Francia, ormai da tempo, sebbene Bordeaux e Borgogna ne siano ancora i dominatori, vede protagonista anche l’Italia, soprattutto con Toscana e Piemonte. Lo conferma iDealwine, leader mondiale delle aste di vini online e prima casa d’aste in Francia, che ha pubblicato il suo “barometro annuale”, analisi dettagliata del mercato dei fine wines e delle vendite all’incanto, con i dati stilati sulla base di circa 200.000 bottiglie messe all’asta ogni anno. Nel 2022, iDealwine ha organizzato in tutto 47 vendite all’asta, di cui nove collezioni private, per un totale di 197.928 bottiglie aggiudicate, e un valore complessivo di 38,3 milioni di euro (+40%), commissioni d’acquisto incluse. Secondo cui una delle più importanti protagoniste del 2022 è stata sicuramente l’Italia. I grandi vini italiani, sottolinea iDealwine, “la fanno da protagonista ormai da diversi anni, rappresentando nel 2022 il 61% dei vini non francesi presenti nel catalogo delle vendite, contro il 39% del 2021. In termini di valore (+53%) e volumi (+32%), l’Italia è ormai l’ottava “regione” nella classifica delle regioni vinicole aggiudicate su iDealwine e dunque la più ricercata dopo i vini francesi”. I top seller italiani sono stati, neanche a dirlo, la Tenuta San Guido, ovvero Sassicaia, che sulle aste di iDealwine ha mosso 103.334 euro con 402 bottiglie, seguita, da Gaja, Bartolo Mascarello, Giacomo Conterno, Giuseppe Rinaldi, Comm. G.B. Burlotto, Ornellaia, Cappellano, Borgogno, Bruno Giacosa, Antinori, Bertani (unica realtà veneta in “Top 20”, dove dominano Piemonte e Toscana, ndr), Aldo Conterno, Pelissero, Col d’Orcia, Produttori del Barbaresco, Sandrone, Case Basse (Soldera), Roagna e Vietti. Guardando invece alle singole bottiglie italiane, la più quotata è stata una bottiglia di Sassicaia della mitica annata 1985 aggiudicata per 2.170 euro ad un collezionista svizzero. Ma tanti sono i trend interessanti che emergono dal “barometro” (in approfondimento). |
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Un comparto che vale un tesoro. È quello del food & beverage made in Italy che non sembra conoscere battute di arresto. Negli ultimi dieci anni il valore delle esportazioni di cibi e bevande è quasi raddoppiato (+81%), passando dai 33,5 miliardi del 2013 a 60,7 miliardi del 2022. In pratica, come si evince dall’analisi Ismea, le spedizioni di prodotti agroalimentari sono aumentate in valore al ritmo di quasi il 7% all’anno, a fronte di un incremento più contenuto delle esportazioni complessive (+5,4%). Scorrendo la top 5 dei principali paesi clienti dell’Italia troviamo, al primo posto, la Germania, con 8,6 miliardi di euro nel 2021 e una quota del 16,8%, seguita da Francia (5,8 miliardi e 11%), Stati Uniti (rispettivamente 5,6 miliardi e 10,6%), Regno Unito (3,7 miliardi e 7%) e Giappone con 2,3 miliardi di valore delle esportazioni che rappresentano il 4,3% nel 2021. |
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Il mercato del collezionismo enoico continua a crescere senza sosta. Anche in Italia, come conferma l’ultimo catalogo, con grandi vini di Italia e Francia, battuto il 20 e 21 aprile da Pandolfini, ha incassato 1,17 milioni di euro, di cui più di 1 milione di vino, ed il resto fatto da whisky, con il 90% dei lotti venduti, per il nettare di Bacco, ed un incremento sulle stime del 146%. Top lot assoluto è stata la verticale, assolutamente unica per la qualità e stato di conservazione, di 21 bottiglie di Chambertin del Domaine Armand Rousseau, di annate dalla 1998 alla 2018, che, da una valutazione di 45.000 euro, ha corso fino all’aggiudicazione per 74.460 euro ad un collezionista collegato al telefono; da ricordare anche una bottiglia di Romanée Conti 2019 Côte de Nuits venduta, ad un compratore attivo sulla piattaforma “Pandolfini Live”, per 27.740 euro, quasi il doppio della stima. Nel pomeriggio, dedicato alla Toscana, il protagonista è stato il territorio di Bolgheri: una bottiglia magnum di Sassicaia della mitica annata 1985, dopo una breve ma intensa gara ha raggiunto la cifra di 9.300 euro, un successo ribadito dall’aggiudicazione per 16.120 euro di un altro notevole lotto di Sassicaia, composto da 6 bottiglie della stessa annata. |
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Menfi, tra i più importanti distretti del vino siciliano e “Capitale Italiana del Vino 2023” nel cuore delle Terre Sicane, con “Inycon e le sue Contrade”, parte dall’acqua e dal vigneto di Mandrarossa di Cantine Settesoli più vicino al mare del mondo per raccontare il vino come “medium” del territorio. Ma da “Co(u)ltura Conegliano Valdobbiadene” a “Ciliegiolo di Maremma e d’Italia”, dal “Sabato del Vignaiolo” Fivi a “Pantelleria è Zibibbo” dalla “Prima dell’Alta Langa” a “Tuttofood”, a “Lambrusco a Palazzo”, sono tantissimi gli eventi segnalati in agenda da WineNews. |
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Gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla nostra salute sono ormai dimostrati e riguardano problemi acuti e cronici, principalmente dell’apparato respiratorio e cardiovascolare: secondo le nuove linee guida dell’Oms vi sono associate globalmente 7 milioni di morti premature all’anno, di cui 400.000 in Europa. Per questo la qualità dell’aria e il suo monitoraggio sono sempre più importanti, e le api possono darci una mano: sta partendo in questi giorni “Bees for Integrated Air Quality Monitoring”, l’innovativo progetto per valutare la qualità dell’aria in un sito industriale della città di Ravenna, che vede coinvolto il Crea. Si tratta della prima iniziativa di questo tipo nella città romagnola, che prevede l’integrazione delle tecniche di campionamento e analisi chimica degli agenti inquinanti con il bio-monitoraggio, effettuato con le api, nelle aree di interesse. |
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“I consumi calano, ma chi è affezionato al vino vuole qualità, storie e territori da scoprire, ed i vini italiani hanno molto da offrire. Una tendenza che emerge chiara è che il mercato chiede sempre più vini bianchi e freschi, identificativi del territorio. Ma in generale, i consumatori americani, semplicemente, vogliono bottiglie da poter stappare e gustare, con semplicità”. |
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