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WineNews
N. 4.155 - ore 17:00 - Mercoledì 19 Febbraio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti,
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La News
Antinori investe ancora in Usa
Antinori investe ancora in Usa: Stag’s Leap Wine Cellars, icona del vino di California di cui la storica realtà del vino italiano detiene la piena proprietà dal 2023, ha acquisito il vigneto Arcadia Vineyard, fondato da Warren Winiarski, nella Coombsville Ava. “Il mio amico Warren è sempre stato molto legato a questo suo vigneto, siamo felici di riunirlo con la proprietà di Stag’s Leap Wine Cellars”, ha commentato Piero Antinori. Un’acquisizione che “ci avvicina all’obiettivo di produrre i vini di Stag’s Leap Wine Cellars con 100% di uve di nostra proprietà, come facciamo per tutti i vini Antinori”, ha dichiarato l’ad Renzo Cotarella.
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Primo Piano
Un’agricoltura più attraente, competitiva e resiliente: la nuova “vision” Ue 
Passare dalle parole ai fatti, non è mai scontato. Ma intanto, sono incoraggianti e diverse dal passato, almeno nelle intenzioni (e piacciono all’Italia, in approfondimento i commenti), le prospettive della “Vision for Agriculture and Food”, che raccoglie le visioni, con orizzonte il 2040, sul futuro dell’agricoltura europea, settore fondamentale e fondante dell’Ue, illustrate dal Commissario Christophe Hansen, oggi a Bruxelles. In cui, va detto, non si parla di cifre e risorse economiche precise, ma di una tabella di marcia che pone le basi “per un sistema agroalimentare attraente, competitivo, resiliente, orientato al futuro ed equo per le generazioni attuali e future di agricoltori e operatori agroalimentari”. Che parte, fondamentalmente, da due azioni che arriveranno nel 2025, quando la Commissione proporrà “un pacchetto completo di semplificazione per l’attuale quadro legislativo agricolo, insieme a una strategia digitale dell’Ue per l’agricoltura”. In particolare, la visione futura per l’agricoltura Ue, che nel 2022, spiega la Commissione, ha generato 900 miliardi di euro di valore aggiunto, e vale il 15% del lavoro in Europa, per 30 milioni di occupati, è quella di “un settore competitivo e resiliente di fronte alle sfide globali”, guardando all’attuazione di condizioni di parità più eque per gli agricoltori dell’Ue rispetto al resto del mondo, alla presentazione di un pacchetto di misure di semplificazione, e di un piano a lungo termine per la zootecnia; quella di un settore “agroalimentare a prova di futuro che lavora a stretto contatto con la natura”, razionalizzando e applicando la legislazione esistente, accelerando l’accesso ai biopesticidi, e lanciando uno strumento per misurare i progressi delle aziende sulla sostenibilità, ma anche con una “Water Resilience Strategy”; e che guarda a “valorizzare il cibo e promuovere condizioni di vita e di lavoro eque in zone rurali dinamiche”, aggiornando il piano d’azione rurale dell’Ue, rivedendo la legislazione sul tema del benessere animale, tagliando gli sprechi di cibo e non solo. Il tutto lanciando, di fatto, il percorso che porterà alla revisione della Pac post 2027, per una misura, quella della Politica Agricola Comune, che nel ciclo 2023-2027 ha visto a budget il 33% del bilancio Ue, per 387 miliardi di euro.
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La “Cantina Italia” resta piena
Continua ad essere ben carica di vino, la “Cantina Italia”, che ha in pancia più di una vendemmia di media produzione: 57,5 milioni di ettolitri di vino, quelli registrati al 31 gennaio 2025 dall’ultimo report dell’Icqrf, -1,8% sulla stessa data del 2024 (dopo una delle vendemmie più scarse di sempre, la 2023, con appena 38,3 milioni di ettolitri, contro i 41 della 2024, ndr), a cui vanno aggiunti 534.447 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (+117%) e 5,1 milioni di ettolitri di mosti (-6,2%). Una situazione, dunque, appena più alleggerita rispetto ad un anno fa, ma con tanto prodotto ancora da collocare, evidentemente, sui mercati. Giacenze che, come sempre, sono molto concentrate: il 54,7% del vino detenuto è a Dop, il 26,7% a Igp, i vini varietali costituiscono appena l’1,2% del totale, e il 17,4% è rappresentato da altri vini. 
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Focus
Chianti & Morellino, tra i territori ed il mondo
La denominazione più grande e “pop” della Toscana, il Chianti, e la perla della Maremma, il Morellino di Scansano, guardano al domani con la consapevolezza delle difficoltà di oggi, ma anche con un certo ottimismo per il futuro, sulla scorta di una vendemmia 2024 tutto sommato favorevole, sotto molti aspetti, e anche con progetti nuovi e rivolti soprattutto ad esperienze pensate per il consumatore, sul territorio. Messaggi che arrivano oggi da Firenze, dal “Chianti Lovers & Rosso Morellino” 2025, evento che ormai da anni vede i due Consorzi raccontare in maniera congiunta le nuove annate dei territori. E se il Chianti pensa ad una “Chianti Week”, a maggio, aperta al pubblico, e guarda al futuro con positività, con valori in crescita ed i vini delle vendemmia 2024 con una gradazione alcolica più contenuta rispetto al passato, favorevolmente accolta dai produttori, e il Morellino di Scansano continua a puntare forte sull’enoturismo, “i Consorzi del Chianti (guidato da Giovanni Busi) e del Morellino di Scansano (presieduto da Bernardo Guicciardini Calamai) chiedono l’aumento dei contribuiti destinati ai consorzi per i progetti di internazionalizzazione, in modo da poter facilitare le aziende a raggiungere i mercati di tutto il mondo ampliando le opportunità per tutti”.
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Consorzio Igt Toscana
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Cronaca
Bordeaux arretra, nel 2024 produzione a -14%
Va giù la produzione vitivinicola di Bordeaux, territorio-icona del vino mondiale, ma anche ricco di cantine con l’abbondanza di vino che è stato un tema discusso negli ultimi tempi. Secondo i dati nel 2024 i vignerons bordolesi hanno prodotto 3,3 milioni di ettolitri, in ribasso sui 3,8 milioni del 2023, con un calo della produzione del 14%. A influire la contrazione, dovuta agli espianti, degli ettari di vigneto coltivati, e anche vari fattori climatici: un calo interpretabile tuttavia non necessariamente in ottica negativa.
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Wine & Food
“Mai vietato il vino senza alcol per la Comunione”: la Chiesa d’Inghilterra fa chiarezza
Nessuna discriminazione per chi, in Inghilterra, non beve alcol o non può assumere glutine, ma vuole fare la Santa Comunione: dopo le polemiche dei giorni scorsi, la Chiesa d’Inghilterra fa chiarezza e dichiara che “contrariamente a recenti resoconti in seguito a una domanda posta da un membro del Sinodo generale, la Chiesa d’Inghilterra non sta vietando le ostie senza glutine né il vino analcolico”. Via libera dunque, a sostituti del cibo e della bevanda simboli del sangue e corpo di Gesù, in un’ottica di apertura e inclusività. Ai leader della Chiesa era stato chiesto di prendere in considerazione l’idea di consentire vino analcolico e pane senza glutine durante il rito, ma il reverendo Michael Ipgrave, vescovo di Lichfield e presidente della Commissione liturgica della Chiesa, aveva affermato che questi non potevano essere utilizzati.
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Castello del Terriccio
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Consorzio Vini di Romagna
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Chianti Classico, territorio che non genera solo ricchezza, ma anche bellezza e sostenibilità
La visione unita su un futuro sempre più concretamente green della denominazione, dal Consorzio del Gallo Nero ai produttori. Come raccontano Giovanni Manetti e Carlotta Gori, presidente e direttore del Consorzio Chianti Classico, e i vertici di cantine come Barone Ricasoli, Castello di Volpaia, Fonterutoli, Cecchi, Bindi Sergardi, Rocca delle Macìe, Dievole, Isole e Olena, Villa Le Corti, Vallepicciola, Tenuta di Arceno e Tenuta Casenuove.
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