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N. 3.049 - ore 17:00 - Mercoledì 9 Dicembre 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Dopo aver “battezzato” l’Italia ieri, con il Barolo 2016 di Massolino, cantina storica delle Langhe, al n. 7, fin qui primo e unico italiano tra i primi 10, continua il countdown per arrivare al miglior vino dell’anno della “Top 100 Wines of 2020”, che oggi ha svelato la posizione n. 6, dove si trova il californiano Chardonnay Russian River Valley Vine Hill Vineyard 2017 di Kistler, e la n. 5, occupata dallo Châteauneuf-du-Pape Les Trois Sources 2016 di Domaine de la Vieille Julienne. Domani toccherà alla posizione n. 4 e ai due posti d’onore del podio, per arrivare, venerdì 11 dicembre, a conoscere il vino n.1 al mondo. |
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L’Italia star assoluta del mercato secondario dei fine wine, grazie a campioni come il Barolo Monfortino di Giacomo Conterno, in assoluto il vino che ha mosso più valore al mondo con l’annata 2013, al vertice di una Top 10 che annovera anche il Sassicaia 2017 della Tenuta San Guido ed il Tignanello 2016 di Antinori, con il Belpaese capace di piazzare ben 4 etichette tra le prime 10 nella classifica di crescita delle quotazioni, come il Sassicaia 2013, il Tignanello 2013 e 2016 e di Solaia 2013, ancora firmati Antinori. Tutto questo si traduce in numeri: l’indice Italy 100 - fatto dalle ultime 10 annate fisiche (2007-2016) dei grandi Supertuscan, ovvero Sassicaia, Masseto, Ornellaia ed il grande “trittico” della famiglia Antinori, formato da Solaia, Tignanello e Guado al Tasso, e ancora da diverse annate di Sorì San Lorenzo, Barbaresco e Sperss di Gaja, e di Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno - da inizio 2020 è cresciuto del 6,7%, molto più della media (con il Liv-Ex 1000 a +1,6%). E il Belpaese ha raddoppiato la sua quota di mercato, dall’8,8% del 2019 al 15,3%. A dirlo il report “The Fine Wine Market in 2020” del Liv-Ex, la piattaforma di riferimento del mercato secondario. Un mercato che è cresciuto nonostante un 2020 durissimo, e che ha mosso il valore record di 83 milioni di sterline, in crescita di ben 33 milioni sul 2019. In un anno che ha consacrato il Belpaese, che ha avuto tanta attenzione anche grazie ai grandi giudizi della critica sul Barolo 2016 e sul Brunello di Montalcino 2015. Le stelle assolute? Il Barolo Monfortino 2013, in particolare, è il vino che in assoluto a mosso più valori nel 2020, con un prezzo attuale di 8.196 sterline per una cassa da 12 bottiglie, in una top 10 che vede anche il Sassicaia 2017 al n. 6 (1.556 sterline a cassa) ed il Tignanello 2016 di Antinori (974 sterline). Ed ancora meglio l’Italia fa nella classifica della crescita delle quotazioni, aspetto di primaria importanza per chi investe in vino. Se il miglior italiano in assoluto è il Sassicaia 2013 della Tenuta San Guido, che, tra dicembre 2019 e novembre 2020, ha visto la propria quotazione a cassa crescere del 30,7% (a 1.960 sterline a cassa), Antinori piazza ben tre referenze, con il Solaia 2013 a +24,1% (1.998 sterline), e due annate di Tignanello, a 2013 (+21,8%, a 950 sterline) e la 2016 (+19,2%, a 970 sterline). |
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Investire nei fine wine non è per tutti: per farlo diventare un’attività redditizia ci vogliono una buona dose di conoscenza e qualche risparmio da investire. La domanda, però, è: come si approccia il mercato dei vini pregiati e da collezione, e come si gestisce un portafoglio di investimenti? Di piattaforme ce ne sono diverse, tutte pensate per trader professionisti, o comunque scafati. Per i neofiti, invece, un’opzione può essere Vindome, una app che è una vera e propria finestra sul trading, attraverso la quale acquistare vini o effettuare investimenti, a partire da cifre contenute fino a selezioni da migliaia di euro. E poi, si può vendere il vino sul live market o riscattarlo, facendolo arrivare a casa in qualsiasi momento, dopo averlo stoccato in magazzino in sospensione d’Iva ... |
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Sempre più spesso innovazione fa rima con ambiente, segno di una promettente sensibilità che sta prendendo largo anche in Italia trainata, sovente, dalle nuove generazioni di studiosi ed imprenditori. Un esempio vincente è quello di AgroMateriae, startup emiliana che ha conquistato a Bologna il Premio Nazionale Innovazione. Il suo obiettivo è quello di valorizzare e trasformare in scala industriale gli scarti in arrivo dalla filiera agroindustriale in nuove materie prime a servizio dell’industria della plastica e della bioplastica. Il prodotto di lancio si chiama WinePlastics filler (Wpl), una polvere tecnologica ottenuta dagli scarti del vino che può essere miscelata fino al 60% a tutte le plastiche e bioplastiche esistenti. Un rifiuto viene dunque “valorizzato” creando a sua volta nuovo valore. Gigantesco il mercato stimato per i “prodotti” che arrivano da Agromateriae: solo per quelli usa e getta la startup ipotizza 13 miliardi di euro, mentre packaging, agricoltura e beni di consumo arriverebbero a 40-50 miliardi. “La vittoria di questo Premio è per noi fondamentale, ci consentirà di aumentare il nostro impegno in ricerca e sviluppo per estendere il know-how” ha commentato il Ceo di AgroMateriae Alessandro Nanni. |
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Da qui al 2050 la disponibilità di acqua dolce del Pianeta è destinata a diminuire del 25%, con conseguenze che andrebbero ad impattare sulla struttura agricola e sulla produzione alimentare. Una problematica che ha ispirato la start-up di Bolzano “Blue Tentacles”, nata per ottimizzare le risorse idriche delle aziende agricole, mettendo a sistema le più avanzate tecnologie di controllo e diagnosi a distanza con i sistemi di irrigazione esistenti, a cui Santa Margherita ha assegnato il “Corporate Fast Track”, il riconoscimento “tech” del Premio Gaetano Marzotto. |
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Dalla jeroboam di Guidalberto 2016 della Tenuta San Guido alle due bottiglie di Brunello di Montalcino Riserva 2012 di Biondi Santi - Tenuta Il Greppo, sono 550 le bottiglie che finiranno sotto il martello, virtuale, dell’asta solidale, di scena domani online, “Wine for Smile: un’Asta per un Sorriso”, a sostegno dei programmi medici della Fondazione Operation Smile Italia Onlus. Tante le cantine, che partecipano all’asta, da Agricola San Felice a Argiolas, da Castello di Bolgheri a Baglio del Cristo di Campobello, da Banfi a Bibbiano, da Bisol a Ceretto, da ColleMassari a Cusumano, da Donnafugata a Fattoria dei Barbi, da Ferrari - Cantine Lunelli a Firriato, da Jacopo Biondi Santi - Castello di Montepò a Leone De Castris, da Lungarotti a Marchesi Antinori, da Masi Agricola a Planeta, da Tasca d’Almerita a Tenuta Argentiera, da Tormaresca a Vespa Vignaioli, a Zymè. |
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Le riflessioni dell’ad Ruffino e di Constellation Brands per Europa, Medio Oriente e Africa, e ora guida del progetto europeo Wine in Moderation. “È un tipo di messaggio e di consumo, legato al cibo, che è parte dello stile mediterraneo, su cui dobbiamo puntare sempre di più”. La cannabis, legale in Usa come concorrente del beverage alcolico? “Lo sarà per tutti, ma meno per il vino che per altre bevande”. Il ritorno alla normalità? “Il consumo tornerà dove era prima, ma il peso dei diversi canali cambierà”. |
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