Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui
|
N. 2.558 - ore 17:00 - Venerdì 21 Dicembre 2018 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
|
|
|
|
|
|
Non sarà una zonazione “tout court”, ma una suddivisione precisa del territorio attraverso Menzioni Geografiche Aggiuntive, guardando alla Borgogna, “ma con una decina di menzioni, non 150”, il progetto che il Consorzio del Chianti Classico, guida di una denominazione in grande spolvero (che nel 2018 ha visto aumentare i suoi valori alla bottiglia) proporrà alla sua base sociale, per un territorio, vasto e variegato (oltre 7.000 ettari a vigneto) ricco di storia e tradizioni uniche al mondo che, nelle loro specificità, possono essere valorizzate ancora di più. A spiegarlo, a WineNews, il presidente del Consorzio del Gallo Nero, Giovanni Manetti.
|
|
|
|
|
Sono più di 310.000 le imprese agricole, e più di 1.800 quelle che si occupano di trasformazione industriale, attive nel settore vino in Italia, per un comparto che impiega, a livello industriale, 13.000 persone e genera un giro d’affari pari a 10,4 miliardi di euro. Dati che fanno dell’Italia il primo Paese produttore di vino al mondo, come sottolinea la fotografia delle imprese italiane del settore vitivinicolo scattata da Cribis, su dati dell’osservatorio Cribis Industry Monitor e Nomisma. Nel contesto dell’industria alimentare italiana - uno dei pilastri dell’economia nazionale con 137 miliardi di euro di fatturato, di cui circa 33,9 miliardi in export, circa 62.000 imprese attive e oltre 465.000 occupati - il settore vitivinicolo si attesta come una delle principali realtà. Il comparto, infatti, incide per il 9,5% sul valore totale della produzione agricola, per il 7,6% sul fatturato dell’industria alimentare e per il 14,6% sull’export agroalimentare nazionale. All’interno del settore vitivinicolo, in Italia, hanno un ruolo fondamentale le cooperative, che ammontano a 484 con un fatturato di 4,5 miliardi di euro nel 2016 (il 13% del giro d’affari dell’intera cooperazione agroalimentare) e oltre 9.000 addetti (il 10% del totale). Guardando al commercio con l’estero, l’Italia rappresenta un esportatore netto di vino, nonché il secondo Paese esportatore a livello mondiale per valore e per volumi, con un export che nel 2017 è stato pari a 5,9 miliardi di euro, ed una crescita, in dieci anni, del 68,5% a valore. Anche nei primi sei mesi del 2018 l’export vitivinicolo italiano prosegue la propria crescita, registrando una progressione delle spedizioni del +4,1% a valore sullo stesso periodo del 2017, ed in generale una propensione all’export seconda solo alla Spagna (43% contro 60%). Parlando di trend di consumo sul mercato interno, tra i fenomeni di maggior successo vi è l’incremento della domanda di vino biologico. Da notare, inoltre, come il 35,4% della produzione italiana di vino sia destinata alla produzione di vini a marchio di qualità (Doc e Docg). Inoltre, l’Italia rappresenta il primo produttore di vino a livello mondiale, con un peso sul totale globale del 17%.
|
|
|
|
|
Il Sassicaia della Tenuta San Guido, il Tignanello della Marchesi Antinori e il Masseto: ecco, nell’ordine, i vini italiani più ricercati al mondo, secondo la “Most Popular Italian Wine” di Wine-Searcher.com, la classifica di uno dei più importanti portali per la ricerca e la comparazione di vini del mondo, aggiornata a dicembre 2018. Tre vini-icona dell’Italia enoica, che guidano una “top 10” di grandi firme, tutte made in Toscana e Piemonte. A seguire il podio, infatti, c’è Ornellaia, altro vino di riferimento di Bolgheri, davanti al Solaia, ancora di Antinori, e ancora al Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, al Chianti Classico Riserva di Castello di Volpaia, al Barbaresco di Gaja, al Barolo di Bartolo Mascarello e al Brunello di Montalcino della Tenuta Greppo - Biondi Santi.
|
|
|
|
|
|
Nell’Italia che si riscopre “bianchista”, con tanti territori storici della produzione di vini bianchi che stanno puntando anche sul potenziale di invecchiamento dei loro vini, dall’Alto Adige al Verdicchio nelle Marche, dal Gavi in Piemonte al Soave, in Veneto, per citarne alcuni, c’è un vino che è storico alfiere e pioniere dei grandi bianchi da invecchiamento. È il Cervaro della Sala del Castello della Sala, cantina umbra della Marchesi Antinori, che, non a caso, è il vino bianco italiano più ricercato nel mondo, secondo l’ultimo aggiornamento della “Most Popular Italian Wine” di Wine-Searcher.com, uno dei punti di riferimento per la ricerca di prezzi e quotazioni dei vini a livello mondiale. Vino nato da un’intuizione di Piero Antinori e Renzo Cotarella, allora enologo e oggi dg di Antinori, dopo un viaggio in Francia nel 1981, con il preciso obiettivo di creare un vino bianco capace di affrontare un lungo affinamento (è stato uno dei primi a fare fermentazione malolattica e affinamento in barriques), e che ha festeggiato nel 2018 l’annata n. 30 in commercio, la 2016, ultimo passo di un percorso luminoso, che ha conquistato con costanza il consenso della critica e degli appassionati, iniziato con la vendemmia 1986, la prima finita sul mercato. |
|
|
|
|
|
Capsule, gabbiette, tappi, carta laminata e tralci, ma anche fil di rame e bottiglie e tutti gli altri materiali di scarto e recupero del vino, rinascono in oggetti d’arte e design, si trasformano in dipinti ed installazioni nel verde, formano gioielli da indossare, decorano quaderni ed erbari. Fonte inesauribile di ispirazione, il vino continua ad affascinare e incuriosire artisti come Irma Paulon, che lavora con cantine come Letrari, Maeli Wine, Dievole, Maso Martis, Socci, La Vigna di Sarah e aziende come Amorim Cork Italia. |
|
|
|
|
90 aziende controllate, 4 persone deferite all’autorità giudiziaria, 590 litri di vino e 3.500 litri di liquori sottoposti a sequestro penale, 7.410 litri di vino e 323.300 litri di mosto sottoposti a sequestro amministrativo, per un valore superiore ai 276.000 euro, 15 sanzioni amministrative elevate per un totale di 266.795 euro, e 9 diffide per irregolarità accertate: è il bilancio della “Campagna di Controllo Vino 2018” dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, che hanno condotto accertamenti dal 25 novembre al 15 dicembre 2018, sul territorio nazionale, coordinati dai reparti di Torino, Parma, Roma, Salerno e Messina. Le violazioni di natura penale, spiegano i Carabinieri, hanno riguardato frodi nell’esercizio del commercio, mentre sanzioni e sequestri amministratiti hanno evidenziato irregolarità soprattutto nella mancata tracciabilità. |
|
|
|
|
|
“Non sono un esperto, ma vengo dalle Marche, terra di bianchi e rossi buonissimi, e dico che quello italiano è il miglior vino del mondo”. Il vino nella dieta degli sportivi? “Io non lo sono - scherza il Ct della Nazionale - ma chiaramente anche con la squadra dobbiamo stare attenti. Ma, soprattutto alla sera, la possibilità di assaggiare un buon bicchiere c’è sempre”. |
|
|
|
|