Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui |
N. 4.041 - ore 17:00 - Giovedì 5 Settembre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
|
|
| | | Un inconfondibile tocco di stile italiano per uno degli eventi più prestigiosi dell’industria televisiva e cinematografica globale: il Franciacorta, simbolo dell’eccellenza made in Italy, si conferma, per il quarto anno consecutivo, “Official Sparkling Wine” degli Emmy Awards, edizione n. 76. La cerimonia andrà in scena il 15 settembre, al Peacock Theater di Los Angeles, trasmessa su ABC e numerosi canali internazionali. A seguire, il “Governors Gala”, l’elegante after party che celebra i vincitori degli Emmy, con un parterre esclusivo. Testimonial del Belpaese l’attrice Miriam Leone e lo chef Augusto Pasini del ristorante “Hill Colle” di Erbusco. | |
|
| | L’estate sta finendo, e con lei, come ogni anno, rimarranno sullo sfondo, tra le tante cose, le polemiche sul tema delle concessioni delle spiagge, che fanno parte del patrimonio pubblico, ai gestori degli stabilimenti balneari, che, secondo molti, pagano troppo poco per quello che guadagnano utilizzando anche una risorsa che è dello Stato, e quindi della collettività, oltre a strutture, materiali, e servizi di loro proprietà. E proprio, ieri, il Governo, dopo le trattative con l’Unione Europea, ha prorogato l’attuale regime di concessione a settembre 2027 con le gare di appalto che dovranno essere bandite entro il giugno precedente e chi subentra dovrà pagare un indennizzo a chi lascia e assicurare la continuità occupazionale dei lavoratori. Ma se l’estate è il tempo soprattutto della vacanza al mare, non di meno città d’arte e piccoli borghi, spesso legati al vino e all’enoturismo, sono presi ugualmente d’assalto. E, soprattutto dopo la pandemia, le loro “spiagge urbane”, per fare un parallelismo, ovvero piazze, vie, vicoli, larghi e corsi vari, sono occupate non da ombrelloni e lettini, ma da tavoli e sedie di bar e ristoranti che, così, aumentano di molto la loro superficie operativa, e di conseguenza gli incassi, ovviamente, pagando, in molti casi, poco o nulla, relativamente all’occupazione del suolo pubblico (che ormai in molti luoghi, grazie a spazi coperti come loggiati o portici, e ad un clima sempre più caldo, anche in inverno, si protrae ben oltre i mesi estivi, ndr) rispetto al guadagno che ne viene ricavato. Un tema su cui riflettere, senza dubbio, e delicato, che chiama in campo vari fattori, dal diritto di fare impresa degli esercenti, al diritto della cittadinanza, in nome della quale le amministrazioni gestiscono anche il suolo pubblico, di poterne usufruire o di trarne un giusto guadagno economico da reinvestire, per esempio, nella manutenzione del territorio, delle strade e del decoro urbano. Ma anche la sproporzione enorme tra i costi degli affitti pagati ai privati per i fondi commerciali, e quelli riconosciuti alle pubbliche amministrazioni. Ed a chi obietta che i costi, per chi fa ristorazione, sono aumentati a dismisura, tra bollette, materie prime e così via, si può rispondere che questo vale per ogni tipo di attività, dagli uffici, ai negozi, alle botteghe artigiane e non solo. | |
|
| | Come è noto, il cambiamento dei consumi ha portato ancora di più alla ribalta prodotti dalla beva più facile, e quindi i bianchi e, in particolar modo, gli spumanti. E gli Stati Uniti, principale partner enoico dell’Italia, ha dimostrato di apprezzare particolarmente anche le bollicine biologiche italiane tanto che, leggendo la tabella pubblicata da Aawe (American Association of Wine Economists), citando come fonte lo U.S. Bureau of Census, Usa Trade Online, l’Italia, nel 2023, è il principale esportatore di “organic sparkling wine” per un valore di 2,37 milioni di dollari con un quantitativo di 334.883 litri per un valore di 7,09 dollari al litro. La Francia (85.714 litri) si prende la “piazza d’onore” in quanto a valore superando 1,2 milioni di dollari, forte di un prezzo al litro di 14,13 dollari. | |
|
| | | Quanto si spende in Italia per occupare una porzione di suolo pubblico dove fare ristorazione? Una risposta univoca non esiste. L’analisi WineNews ha preso in considerazione alcuni dei centri urbani del Paese più legati al vino. E così, viene fuori che, nei centri storici, generalmente le aree più “pregiate”, si va dai 120 euro al metro quadrato di Orvieto, in Umbria, agli 8 euro al metro quadrato di San Gimignano, in Toscana, per esempio. All’anno. Il prezzo di una manciata di cocktail o di qualche caffè, se si considerano i prezzi con la maggiorazione per il servizio al tavolo. Nel mezzo ci sono le tariffe più disparate di tanti altri Comuni, legati al mondo del vino e non solo, e i loro coefficienti moltiplicatori in base alle tipologia di occupazione e/o attività svolta. Ogni municipio ha la sua formula di calcolo personale e orientarsi tra tutti i vari regolamenti è più o meno come perdersi nella selva oscura raccontata da Dante. Il punto è che ci sono Comuni che fanno pagare tanto (pochi) e Comuni che fanno pagare poco (tanti). Dai dati che abbiamo raccolto, avere in concessione 30 metri quadrati di dehor chiuso in Zona Prima categoria a Barolo costa 2.400 euro all’anno, ad Alba 2.300 euro, a Negrar di Valpolicella oltre 1.400 euro, a Montalcino poco più di 800 euro, a Gaiole in Chianti 1.500 euro, a Orvieto 3.600 euro. | |
|
| | | Si apre una nuova pagina per il Rosso di Montalcino che è pronto a crescere dal punto di vista della produzione con il via libera, ottenuto dalla Regione Toscana, all’aumento del vigneto, come scritto già da WineNews. Adesso arriva l’ufficialità, il vigneto della Doc (attualmente di 519,7 ettari) potrà essere incrementato significativamente e questo grazie all’assegnazione, a 271 aziende, di 352 ettari di superficie destinati alla Doc di Montalcino. L’ampliamento, fa sapere il Consorzio del Brunello, non comporterà l’impianto di nuove vigne (in approfondimento). | |
|
| | Se prima di salire su un volo Ryanair ti sei appena bevuto un paio di drink al bar dell’aeroporto potresti non essere ammesso all’imbarco. O almeno così vorrebbe Michael O’Leary, Ceo della compagnia area low cost irlandese, che in un’intervista rilasciata al quotidiano inglese “The Telegraph”, avrebbe espresso tutto il suo dissenso per quei passeggeri che viaggiano sul velivolo un po’ inebriati, oppure semplicemente ubriachi. O’Leary traccia un parallelismo tra volare come passeggero inebriato dall’alcol e la guida in stato di ebbrezza: “non possiamo impedire alle persone di bere, ma comunque non permettiamo a nessuno di guidare dopo aver bevuto. La maggior parte dei nostri passeggeri si presenta al gate un’ora prima della partenza. Un tempo sufficiente per due drink - dice O’Leary - ma se il volo è in ritardo di due o tre ore …”. | |
|
| | | Una sintesi perfetta della bellezza italiana, di cui il vino diventa il “medium” per raccontarla al mondo: ecco la scenografica ed emozionante “Cena dei Mille” nel Viale dei Cipressi di Bolgheri, cantato dal poeta, Nobel per la Letteratura, Giosuè Carducci, simbolo di uno dei territori più prestigiosi, di scena ieri. Un rito per i vignerons bolgheresi, il cui significato lo raccontano, a WineNews, Gaddo della Gherardesca, testimonial del territorio e alla cui famiglia si deve il Viale, e Albiera Antinori, presidente Consorzio dei Vini Doc Bolgheri e Doc Bolgheri Sassicaia e di Marchesi Antinori. | |
|
|
|