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WineNews
N. 3.400 - ore 17:00 - Giovedì 14 Aprile 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti,
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La News
Carlo Bonomi compra Capichera 
Carlo Bonomi, alla guida di “La Lomellina di Gavi - Marchese Raggio”, entra nel capitale di Capichera, rilevando il 100% di Società Agricola Capichera dalla famiglia Ragnedda, fondatrice a fine anni Settanta della storica cantina sarda, punto di riferimento per il Vermentino di qualità, una “perla” incastonata tra le rocce granitiche della Gallura, ad Arzachena, con una superficie vitata di 42 ettari (100 quelli complessivi) destinati per 35 ettari a Vermentino e per 7 ettari a uve rosse. Con l’imprenditore milanese che, 40 anni dopo, torna in Sardegna, dove negli anni Ottanta acquisì il controllo di Zedda Piras e di Sella & Mosca, diventandone presidente.
Approfondimento su WineNews.it
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Primo Piano
Vino bio, crescono i consumatori nel mondo, le superfici vitate e le vendite in gdo e online
Una consumer base ed un interesse dei consumatori che continua ad aumentare in Italia e all’estero, le superfici vitate in crescita (117.000 ettari) così come le vendite, dalla gdo all’online. Sono i contorni del fenomeno del vino biologico italiano, tracciati al “Vinitaly 2022” da Nomisma-Wine Monitor per FederBio e AssoBio evidenziandone posizionamento e prospettive di sviluppo sui mercati. Dove, accanto all’italianità (43%), la sostenibilità è un valore imprescindibile nelle scelte di acquisto (29%) con specifico riferimento al marchio bio (27%). Gli italiani che hanno avuto almeno un’occasione di consumo di vino bio nell’ultimo anno sono 51%, in continua crescita (dal 17% del 2015) riconoscendo alla tipologia valori più elevati (dall’attenzione all’ambiente alla sicurezza dei controlli e la qualità). Tanto che ben l’86% è disposto a spendere di più per un vino bio. I canali di acquisto preferiti restano iper e supermercati (46%), seguiti da enoteche (19%), vendita diretta in cantina (15%) e dai negozi bio specializzati (10%), con la quota di chi compra online salita all’8%. E, soprattutto, con il 32% degli attuali wine user bio intenzionato ad aumentare i consumi se l’assortimento venisse ampliato e con la richiesta del 54% dei non user di avere informazioni in più che è indice di alto interesse, le opportunità di crescita in Italia sono molto alte. Italia dove, nel 202, le vendite di vino bio nel canale off-trade hanno raggiunto 46,5 milioni di euro (+3,7% sul 2020), trainate dai vini fermi & frizzanti, che, con 40,1 milioni, pesano per l’86% sul totale vino bio venduto nel retail (+4,5%), con un trend decisamente migliore dei vini non a marchio bio (-0,2%). Gli acquisti online continuano a crescere a doppia cifra (+13,4% sul 2020) e ad orientarsi su prodotti di fascia di prezzo superiore (con un differenziale del 10% rispetto a iper e supermercati). I vini più venduti? Il Prosecco, con oltre 5 milioni di euro nel 2021, seguito da Nero d’Avola (2,9) e Montepulciano d’Abruzzo (2,6), Pecorino (1,9) e Chianti (1,7). Ma la domanda potenziale è davvero enorme e coinvolge tutti i principali mercati mondiali: dall’Uk, dove il 29% dei wine lovers pensa che il vino bio sia il trend del futuro, che diventano 35% in Cina e arrivano al 46% in Usa, il mercato a maggiore potenzialità anche per il vino biologico, dove già un consumatore su 3 beve bio. 
Approfondimento su WineNews.it
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I Consorzi di Tutela, “guardiani” dei territori
Che la sostenibilità sia, giustamente, il tema del momento non c’è dubbio. Che l’Italia del vino in tal senso si sia mossa prima e meglio di altri Paesi, è un altro dato di fatto. Una sfida dalla quale dipendono gli equilibri del pianeta, ma anche il ruolo che in questo contesto svolgono i Consorzi di Tutela, autentici “guardiani” del territorio, come ha ribadito, a “Vinitaly 2022”, il presidente Federdoc Riccardo Ricci Curbastro. Per il Sottosegretario alle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio “il loro lavoro mantiene alti gli standard qualitativi, sono strumento di garanzia per il consumatore e contro frodi e Italian sounding”. E poich_é “oggi il consumatore mondiale collega il concetto di sostenibilità a quello di qualità - ha detto Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola - l’Italia che su questi temi è all’avanguardia ha una chance enorme”.
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Focus
Una nuova visione dei territori del vino
Alla pianificazione dei comprensori vitivinicoli di qualità serve una visione di più ampio respiro. Le sfide da vincere riguardano l’integrazione tra le aree di pregio vitivinicolo e le politiche di aree ben più vaste; il ribaltamento del rapporto città-campagna per valorizzare il paesaggio vitivinicolo; la pianificazione di contesti vitivinicoli nelle aree fragili, e non solo. A cercare di trovare soluzioni a tante esigenze da far convivere, nei territori del vino, ci prova il Piano Regolatore Generale (Prg) delle Città del Vino - approfondito a Vinitaly 2022, negli spazi del Consorzio del Soave, uno dei territori più avanzati da questo punto di vista, e già paesaggio tutelato dal sistema Gihas della Fao - e che, attraverso le sue linee metodologiche, risponde alla crescente domanda di uno sviluppo in linea con le più moderne esigenze della produzione vitivinicola e, al tempo stesso, attento alle esigenze del territorio e del paesaggio. “Alcuni aspetti, come il cambiamento climatico e la sensibilità diffusa agli aspetti paesaggistici e ambientali, sempre più importanti, suggeriscono oggi un’azione organica di aggiornamento e rafforzamento della proposta metodologica”, ha sottolineato Valeria Lingua, associato di urbanistica al Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze (l’intervento completo in approfondimento). 
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Cronaca
Aste, degustazioni e solidarietà
Dalle grandi degustazioni di “Vinitaly 2022”, ma non solo, sono arrivati anche più di 100.000 euro in solidarietà, a favore di realtà come la Caritas Italiana a sostegno dei profughi ucraini. Tutto il ricavato dei tasting di Veronafiere (80.000 euro) è stato devoluto in beneficenza. Così come i 22.500 euro, raccolti nell’asta charity “Vini per la Pace”, firmata dal Consorzio del Brunello di Montalcino, del Chianti Classico e di Bolgheri, guidati da Fabrizio Bindocci, Albiera Antinori e Giovanni Manetti, con il direttore Sotheby’s Italia, Filippo Lotti.
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Wine & Food
L’enoturismo viaggia (anche) in nave. Msc Crociere punta sul vino con la “Wine Cruise”
Non solo borghi, campagne e città d’arte, l’enoturismo può trovare un ruolo da protagonista anche nelle crociere. Msc Crociere ha debuttato a Vinitaly con la crociera tematica Wine & Sea, progetto che vedrà la presenza di importanti cantine italiane. I winelovers, negli otto giorni ospiti della nave (la MSC Splendida), grazie alla collaborazione con Wine & Sea, insieme agli esperti di Gambero Rosso & Ais (Associazione Italiana Sommelier), potranno partecipare ad eventi a tema, approfondimenti e incontri con i protagonisti del panorama enologico italiano. La partenza del progetto è prevista per il prossimo 17 maggio da Siracusa, con la nave che poi proseguirà il proprio itinerario con imbarchi previsti a Taranto (18 maggio), Civitavecchia (20 maggio) e Genova (21 maggio), oltre ad uno scalo a Marsiglia, prima del ritorno nell’antica Syraka il 24 maggio.
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Consorzio Vini di Romagna
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Mbe Fieramente
WineNews.tv
Preoccupazioni ed incognite, ma il mercato del vino tira, con una grande partenza di 2022
Anno iniziato come era finito il 2021 (da record). Poi il caro materie prime e la guerra hanno cambiato il quadro. Che resta, però, positivo. Così, da Vinitaly, i vertici di cantine come Gruppo Italiano Vini, Pasqua, Marchesi di Barolo, Arnaldo Caprai, Ruffino, Tommasi Family Estates, Le Monde, Allegrini, Banfi, San Felice, Caviro, Planeta, Cecchi, Carpenè Malvolti, Damilano, Argiolas, Masi Agricola, Velenosi ed Umberto Cesari.
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