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N. 3.629 - ore 17:00 - Lunedì 13 Marzo 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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“Gli health warnings su vino e bevande alcoliche decisi dall’Irlanda adottano un approccio sbagliato: non distinguono tra uso ed abuso, rinunciano ad educare, criminalizzano le sostanze e non aiutano ad assumere dei comportamenti efficaci”. A dirlo, a WineNews, non è un voce che “difende” gli interessi della filiera del vino, ma Michele Contel, segretario generale dell’Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcool. Partendo dalla piaga dell’abuso giovanile di alcolici, Contel riconosce la gravità del problema e ribadisce l’importanza dell’educazione. L’Italia è il primo Paese Ue che ha ridotto del 25% i suoi consumi, senza politiche coercitive. |
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Nel gotha della critica del vino internazionale, “Robert Parker Wine Advocate” occupa un posto di assoluto rilievo, in termini di prestigio, credibilità e storia. Con il sistema dei punteggi in centesimi che ha letteralmente rivoluzionato il modo di recensire e raccontare il vino. Oggi, il magazine passato dalla fine del 2019 sotto il controllo del Gruppo Michelin, è in grado di guidare i consumatori nella scoperta delle produzioni migliori di ogni territorio enoico al mondo, dal Piemonte alla Nuova Zelanda, dalla Toscana al Sud Africa, dalla Sicilia alla California, dal Veneto a Bordeaux, dalla Borgogna alla Champagne. A WineNews, le parole del Ceo Mickael Moiroud, che abbiamo avuto il piacere di incontrare ed intervistare a “Matter of Taste Zurigo”, uno degli eventi più esclusivi del mondo enoico, firmato da “The Wine Advocate”. Al centro, l’integrazione tra mondo del vino e mondo dell’alta ristorazione, l’importanza della sostenibilità nella filiera produttiva di domani, caposaldo, insieme ai concetti di indipendenza ed imparzialità, del “sistema The Wine Advocate”, che da qualche anno fa parte del Gruppo Michelin, ma “al punto di vista editoriale è importante continuare a rivolgerci sia al pubblico del vino che a quello dei ristoranti, separatamente e collettivamente, perché le esigenze di un appassionato o un collezionista di vino, rispetto a quelle di un gastronomo, sono diverse. E lo stesso vale per il team di lavoro, perché la metodologia e le competenze per recensire un vino sono diverse rispetto a quelle necessarie per recensire un ristorante”, dice Mickael Moiroud. Sempre seguendo lo stesso sistema: “ recensioni di vino indipendenti da critici indipendenti, basate sul nostro sistema e sui voti in centesimi. È il nostro impegno verso i consumatori, ed il principio guida che sottolinea il valore di ciò che facciamo a chi ci segue e alla comunità del vino”. Con una grande attenzione per la sostenibilità, a partire dal “Green Emblem: speriamo di vedere sempre più produttori di vino pensare all’ambiente nel suo insieme, in ogni fase della produzione, dalle pratiche agricole all’imballaggio. Dando visibilità alle tematiche ambientali nel vino, speriamo di innescare un cambiamento nelle conoscenze e nelle abitudini dei consumatori”, continua il Ceo di The Wine Advocate (in approfondimento). |
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Gli Stati Uniti ripiombano nell’incubo del 2008, quando la crisi dei mutui subprime fece crollare il sistema bancario. Tre giorni fa, a seguito del crollo del valore delle sue azioni (-62% nella seduta del 9 marzo, e -66% nelle negoziazioni pre-mercato il 10 marzo) è fallita la Silicon Valley Bank, il secondo più grande fallimento bancario nella storia americana. Una perdita con ripercussioni enormi, come dimostrano i crolli delle Borse europee di oggi, ed anche per i viticoltori di Napa Valley, Sonoma e, in generale, della California del vino. La Silicon Valley Bank, che ogni anno curava un interessantissimo report sullo stato dell’arte e le tendenze del settore, deteneva molti dei conti personali ed aziendali dei produttori californiani, oltre ad aver sostenuto gli investimenti in vigna ed in cantina, dal 1994, con oltre 4 miliardi di dollari prestati all’industria del vino. |
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Il cambiamento del mondo della critica, con sempre più voci; il valore della sostenibilità, elevatissimo, ma che non è legato al giudizio sulla qualità del vino nel calice, la diversità dei vini del mondo, ed in particolare di Italia, Francia e Spagna, che hanno ognuno il loro valore, nel giusto contesto: sono alcuni degli spunti emersi a “Matter of Taste” 2023, nei giorni scorsi, a Zurigo, dove WineNews, oltre ai grandi vini di tutto il mondo e d’Italia ha incontrato tutto lo staff di “The Wine Advocate” (on line le video interviste a Joe Czerwinski, “editor in chief” della rivista, e all’Italian Editor, Monica Larner, e, nei prossimi giorni, seguiranno le altre), la più autorevole rivista di critica di vino al mondo, fondata da Robert Parker. E, con Joe Czerwinski, siamo partiti proprio da una riflessione sul mondo della critica del vino, e su come è cambiato negli anni, con la nascita di una pluralità di voci, per cui diventa fondamentale essere sempre più autorevole e conoscere a fondo i territori ed i vini. “La nostra prospettiva, come “The Wine Advocate” - dice Czerwinski - è quella di dare al consumatore il parere di un team di esperti. Non è come chiedere il parere ad un amico per strada: vieni da noi e avrai il parere di un esperto diverso per ogni regione del vino” (continua in approfondimento). |
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Il 23 marzo, a pochi passi da Verona ed a pochi giorni da “Vinitaly 2023”, inaugura il Muraless Art Hotel, primo e unico interamente dedicato alla Street Art, visitato in anteprima da WineNews, e nel quale writers di fama mondiale interpretano il genio del made in Italy in tutte le sue forme, come il vino. Ad accogliere gli appassionati di vino e arte, è la facciata firmata da Mr Brainwash, prima opera muraria in Italia di uno degli street artist più quotati al mondo (che parteciperà all’evento “firmando” l’”hotel-opera d’arte”, ndr). |
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“Caro Simenon, girando in macchina per le valli qui attorno Chianciano siamo arrivati oggi a Monte Alcino, mitico colle, favoloso almeno quanto lo era l’Olimpo per i greci ai tempi di Omero. Anche qui c’è una divinità: il Brunello di Montealcino, un vino rosso che può competere vantaggiosamente anche con i più celebrati vini francesi”. Inizia così la lettera che Federico Fellini scrive all’amico Georges Simenon, “nell’ufficio della proprietaria dell’azienda” e accompagnata su “idea di Giulietta” Masina, da una bottiglia della Fattoria dei Barbi. E che è tra le storie affascinanti del vino italiano, che raccontano figure come Francesca Cinelli Colombini, “signora del Brunello” e della storica cantina di Montalcino (che la ricorda in una mostra fino al 31 dicembre), che hanno anticipato i tempi, portando nel territorio, già negli anni Settanta, grandi personalità. |
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Le parole e i pensieri degli imprenditori del vino del Belpaese incontrati a “Matter of Taste Zurigo” by “The Wine Advocate”. A WineNews Bianca Ferrini (Giodo), Giovanni Manetti (Fontodi), Sabrina Tedeschi (Tedeschi), Stefano Frascolla (Tua Rita), Bernardino Sani (Argiano), Salvatore Ferragamo (Il Borro) e Fabio Alessandria (Comm. G. B. Burlotto). |
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