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N. 3.112 - ore 17:00 - Giovedì 11 Marzo 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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La pandemia non sconvolge solo i consumi ed il commercio di vino ma, forse più di ogni altro aspetto, tutto quel contorno di grandi e piccoli eventi fondamentali per intessere e curare il rapporto tra mondo produttivo e wine lover. Che, curiosamente, tornerà a vedere la luce in un Paese e in un mercato, almeno storicamente, periferico per il vino: gli Emirati Arabi. Dove, dal 21 marzo al 10 aprile, andrà in scena l’UAE Vine Festival, organizzato dalla The Tasting Class (società che ha portato il Wset negli Emirati), che a Dubai e Abu Dhabi celebra la cultura del vino con un ciclo di 30 eventi, tra degustazioni, cene e blind tasting. |
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La sfida del futuro, per l’agricoltura, è enorme: produrre di più e meglio, per la salute dei consumatori e per la sostenibilità dell’ambiente, ed arginare con il cibo “naturale” l’avanzata del cibo “sintetico”, che, in un domani non troppo lontano, sarà il vero competitor degli agricoltori. Per vincerla c’è solo una via: l’innovazione più ampia possibile, tra droni, sensori, robotica, genetica e chimica virtuose, applicate alla terra, il fondamento di tutto. L’Italia, applicando una innovazione che in tante aziende è già il presente, più che il futuro, che può arrivare a due obiettivi importantissimi: 80 miliardi di export, cioè il doppio di oggi, e la totale autosufficienza agricola e alimentare, la cui importanza è stata evidenziata dalla crisi pandemica. È il messaggio che arriva dal Premio Innovazione by Confagricoltura (che ha premiato nove aziende tra cui diverse realtà del vino, a partire dalla Arnaldo Caprai, cantina simbolo del Sagrantino di Montefalco, guidata da Marco Caprai, ma anche la siciliana Judeka, la bolognese Colle degli Angeli e la realtà del vivaismo trentino C.I.Vit - Consorzio Innovazione Vite). “Nel 1960 nel mondo c’erano 3,5 miliardi di persone, ora siamo 7 miliardi e andiamo verso i 9 miliardi. Pertanto - ha detto il presidente Massimiliano Giansanti - dobbiamo aumentare la produzione di cibo naturale, tutelando l’ambiente, e le risorse naturali. Non produrremo più come prima. Sono in atto cambiamenti di processo e di prodotto, con una grande attenzione alla preservazione delle risorse naturali, attraverso droni, sensori, e robotica, che ci fanno capire quando intervenire al momento giusto, razionalizzando l’utilizzo delle risorse, della chimica buona, producendo di più ed facendoci essere più competitivi. Perchè competitività e sostenibilità vanno di pari passo, guardando al benessere e alle esigenze dei cittadini consumatori, ma anche delle imprese”. “Il presidente Giansanti ha centrato il punto - ha detto il Ministro delle Politiche Agricole Patuanelli - quando ha detto che la sfida sarà tra cibo naturale e cibo sintetico. Attraverso l’innovazione si può essere competitivi facendo cibo naturale di qualità e sostenibile. Mettere in condizione ogni azienda agricola di avere una connessione che funziona per godere appeno dell’innovazione è un punto centrale della politica del Governo”. |
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Il 2020 della distribuzione moderna chiuderà con una crescita del 5%, di cui l’1% attribuibile all’esplosione del canale online. Incrementi molto marcati per i discount (+8,7%), i super (+6,8%) e i drugstore (+6,6%). L’intero sistema dovrebbe però lasciare sul campo l’1,6% nel 2021, cumulando nel biennio un aumento del 3,3%. Nel 2020 Conad detiene la maggiore quota di mercato con il 14,8%, seguita da Selex al 13,7% e dalle Coop al 12,9%. Nel 2011 le Coop erano il primo gruppo con il 15,3%, seguite da Conad al 10,6% e da Selex all’8,1%. Nel 2019 i maggiori retailer internazionali selezionati hanno un fatturato che oscilla tra i 463 miliardi di euro di WalMart e i 18,6 miliardi di euro della portoghese Jeronimo Martins. |
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Cala il sipario, anche nei dati ufficiali Istat, sul 2020 del vino italiano all’estero, che, nell’ultimo mese dell’anno, conferma quei segnali di ripresa visti già nei mesi precedenti, chiudendo alla fine con un saldo del -2,3% sul 2019, a quota 6,284 miliardi di euro. Un buon risultato, sia nell’ottica del dato complessivo del commercio estero, che ha visto l’export italiano perdere il 9,7%, sia dal punto di vista del settore vino, che ad ottobre 2020 aveva chiuso al -3,4% su ottobre 2019. L’analisi di WineNews, come sempre, parte dagli Stati Uniti, primo mercato di sbocco per il vini italiano, che perde qualcosa nel dicembre 2020, chiudendo a 1,453 miliardi di euro, in calo del 5,6%. Meglio il Canada, a 346 milioni di euro (+1,5%). In Europa, la Germania si conferma di gran lunga la prima meta Ue per il vino italiano, con un giro d’affari che nel 2020 ha toccato quota 1,074 miliardi di euro, in crescita addirittura del 3,7%. La Gran Bretagna chiude con un -6,3% di vino importato dall’Italia, a 714 milioni di euro. Stabile la Svizzera, crolla - comprensibilmente - la Francia (-13,6% a 178 milioni di euro), mentre Svezia (+5%) e soprattutto Norvegia (+29,8%) fanno volare il vino italiano in Scandinavia. In Asia frena il crollo di Cina e Giappone, con il Sud Corea tra i best performer del 2020: +30%. |
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Il 2020 ha segnato per gli italiani la riscoperta della pasta, tornata ad essere percepita come alimento essenziale, comfort food per eccellenza. Secondo un’elaborazione di Unione Italiana Food, nell’ultimo anno i consumi domestici di pasta sono aumentati del 5,5% a volume e del 10% a valore. Nel 2020 gli italiani hanno messo in dispensa 50 milioni di confezioni di pasta in più, e a spaghetti e rigatoni abbiamo dedicato centinaia di conversazioni e foto sui social, con 270.000 citazioni negli ultimi 6 mesi su Facebook, Twitter e Instagram. |
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Il Brunello di Montalcino Riserva 2015 de Il Poggione (Best of Show Brunello di Montalcino), il Chianti Classico Riserva 2016 Sergioveto di Rocca delle Macìe (Best of Show Chianti Classico Riserva), il Moscato di Sardegna Passito 2018 Nùali di Siddùra (Best of Show Italy Noble Sweet) e l’Asolo Prosecco Superiore Brut Biodiversity Friend di Villa Sandi (Best of Show Prosecco), il Mauritius Lagrein Merlot Alto Adige 2018 di Kellerei Bozen (Best of Show Alto Adige), il Pietro dal Cero 2013 di Ca dei Frati (Best of Show Amarone della Valpolicella), il Chianti Rufina 2019 di Fattoria di Basciano (Best of Show Chianti): ecco il meglio dell’Italia premiato nella degustazione “Mundus Vini” n. 28, uno dei Concorsi enologici più importanti al mondo, firmato dall’editore tedesco Meininger Verlag. |
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A WineNews Roberta Corrà, dg Gruppo Italiano Vini e presidente di Italia del Vino Consorzio, realtà che mette insieme 22 dei più importanti nomi del vino italiano, che rappresentano il 9% dell’export del Belapese. “Dobbiamo ancora giocare in difesa aspettando che la situazione sanitaria e sociale ritorni alla normalità. E dovremo capire come si riprenderà anche la ristorazione. Nei prossimi mesi l’off-premise sarà ancora determinante”. |
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