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WineNews
N. 3.070 - ore 17:00 - Martedì 12 Gennaio 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
Enoturismo, tornare a sognare
Chiusi in casa, confinati nelle nostre Regioni, limitati negli spostamenti e vincolati a un sistema semaforico per sapere quando possiamo e quando non possiamo andare a mangiare fuori, immaginare un weekend romantico fuori porta, in uno dei tanti territori del vino che il Belpaese può offrire, spesso a due passi da casa, diventa difficile. Sognare, però, non costa nulla, pianificare ancora meno, e poi una bella bicchierata, o boccata, di ottimismo, è ciò che ci vuole. Ne ha da vendere “Decanter”, che nel numero in edicola a febbraio consiglia quattro destinazioni, tra cui l’Etna, per una gita alla scoperta del Nerello Mascalese, da Tenuta di Fessina a Benanti.
Approfondimento su WineNews.it
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Primo Piano
Vino italiano, il “sogno americano” continua, nonostante la pandemia
Qualche sensazione positiva, nonostante tutto, con due certezze: se da un lato la pandemia non allenta la sua morsa in gran parte del mondo, con tutto ciò che ne consegue, dall’altro l’Italia del vino può continuare a contare sul suo mercato più importante, ovvero gli Stati Uniti. Che non solo sembrano aver retto, nel complesso, nel 2020 (le stime di chiusura dell’Osservatorio Vinitaly Wine Monitor parlano di un -2%, a 1,7 miliardi di euro, in attesa degli ultimi dati ufficiali) ma che, dalle prime impressioni raccolte da alcuni dei Consorzi delle più importanti denominazioni del vino d’Italia, regalano elementi di speranza per un 2021 di certo non semplice ma, forse, meno duro del 2020. Non solo per il fatto che il Belpaese, almeno per ora, è stato risparmiato dai nuovi dazi introdotti dagli Usa sui già penalizzati vini di Francia e di Germania, o perché si spera che, tra restrizioni e vaccini, la seconda parte dell’anno veda un ritorno a qualcosa di simile alla normalità. Ma anche perché, con la nuova presidenza Usa di Joe Biden, si confida in una distensione dei rapporti tra Usa e Ue, che aiuti la ripresa dell’economia nel suo complesso. E soprattutto perché, in particolare per alcune denominazioni, la chiusura di 2020 e le primissime battute di 2021 rivelano un quadro quasi insperato solo pochi mesi fa. Come racconta il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, secondo cui, grazie alla forza di annate come la 2016 e la Riserva 2015 “gli importatori stanno premendo per velocizzare la spedizione dei vini, per essere presenti sin da subito sul mercato statunitense”. Passando per i segnali incoraggianti, pur nella consapevolezza di un quadro complicatissimo, testimoniati da Giovanni Manetti, alla guida del Consorzio del Chianti Classico, e da Matteo Ascheri, presidente del Consorzio di Barolo e Barbaresco, da Filippo Mobrici, guida del Consorzio della Barbera d’Asti, e da Christian Marchesini, presidente del Consorzio della Valpolicella, di Antonio Rallo, guida della Doc Sicilia, e di Albino Armani, presidente del Consorzio Doc delle Venezie. E positiva anche la visione di Luca Giavi, direttore del Consorzio del Prosecco Doc, che ha chiuso l’anno con il record storico assoluto di 500 milioni di bottiglie certificate (le interviste nell’approfondimento).
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Eventi del vino on line, si alza l’asticella
La pandemia ancora tiene sotto scacco il mondo, con tutto quello che ne consegue, a livello di impatto sanitario, umano, sociale ed economico. Visto con “gli occhi del vino”, tutto ciò si traduce anche nello stop forzato, non si sa ancora per quanto, ad eventi e degustazioni in presenza. E allora c’è chi continua ad investire sugli eventi a distanza, via web, anche alzando l’asticella in termini di costi. O meglio, frammentandola per intercettare il pubblico più ampio possibile. Come racconta l’esperienza de “La Festa del Piemonte”, firmata da Antonio Galloni, con il suo Vinous. Evento che, tradizionalmente celebrato a New York, va on line, con la spedizione dei vini da degustare a casa, in Usa e, su richiesta, anche fuori dagli States, attraverso la piattaforma “Moorrell”. Con pacchetti che vanno da 275 a 4.000 dollari a testa ...
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Focus
Gli Usa bocciano la Digital Tax, e il wine & food italiano trema
Nel mondo globalizzato gli accordi commerciali tra Paesi e Aree economiche svolgono un ruolo apicale. Dopo anni di apertura e avvicinamento, qualcosa si è inceppato nel processo di espansione del libero mercato. E anzi, tra pulsioni sovraniste e politiche protezioniste, anche le rotte una volta “sicure” rivelano una certa fragilità, compresa quella tra Unione Europea e Stati Uniti. Dopo la querelle sugli aiuti pubblici all’aviazione, adesso l’attenzione di Washington è tutta per la Digital Tax. Che Francia e Italia sono pronte a introdurre per far pagare le tasse a colossi come Google, Facebook, Apple e Microsoft. Dopo mesi di valutazioni, ecco la bocciatura dell’Ustr: “la tassa varata dall’Italia è contraria ai principi prevalenti nella tassazione a carattere internazionale e discrimina le imprese Usa”. Per ora, non ci sono ritorsioni, come sottolinea, con un sospiro di sollievo temporaneo, Federvini. Dopo l’insediamento del Presidente Biden, mette in guardia la Uiv - Unione Italiana Vini, qualcosa potrebbe cambiare, e il vino potrebbe finire per l’ennesima volta tra i prodotti a rischio. A meno che il Parlamento non fermi la conversione del decreto legge attuativo, il che vorrebbe dire, per l’Italia, rinunciare a 700 milioni di euro di entrate.
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Cronaca

Un assaggio di Italia

Un assaggio di Italia, quasi letteralmente, in rete. L’assenza più grande, non solo economica, in questi ultimi mesi, è stata quella dei turisti stranieri. Milioni di italian lover costretti a casa, che hanno trovato sollievo sul web, tra le experience online proposte da AirBnb. Dove spopolano le lezioni di cucina, con centinaia di persone collegate da ogni angolo del mondo per imparare a fare ravioli, gnocchi, tagliatelle al ragù, tortino al cuore caldo, tiramisù e persino vini aromatizzati del Medioevo e del Rinascimento.

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Wine & Food
Tra biologico e e-commerce, Renzo Rosso investe su Cortilia
Due tendenze che si intrecciano, facendo l’una le fortune dell’altra. Da un lato le produzioni biologiche di qualità, i cui fatturati, in Gdo, nei negozi specializzati o nella vendita diretta, crescono costantemente da anni. Dall’altro il boom dell’e-commerce, spinto dagli ultimi dodici mesi vissuti più a casa che fuori, e che se fino ad un anno fa riguardava il comparto agroalimentare solo di striscio, oggi è diventato un canale importante anche per questo genere di acquisti e consumi. In mezzo, Cortilia, leader della spesa online a filiera corta di prodotti biologici di alta qualità, vetrina per vino, cibo, frutta, verdura, pane, pasta, carne, pesce e quant’altro, che ha chiuso un nuovo round di investimenti da 34 milioni di euro, sottoscritto dai soci e da Red Circle, la società di Renzo Rosso, fondatore del marchio Diesel e adesso nel consiglio di amministrazione di Cortilia.
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Moio: “il lavoro dell’Oiv va nella direzione della sostenibilità e della trasparenza”
La sostenibilità, la svolta biologica, le eco wineries, l’enologia leggera: l’Assemblea Generale dell’Oiv - Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino ha messo in fila le priorità dei Paesi produttori per la viticoltura di domani, che sarà per forza di cosem sempre più green e sempre meno impattante. In tutto, sono 18 le risoluzioni adottate, che toccano gli ambiti più diversi. Ne abbiamo parlato con il professore Luigi Moio, ordinario di Enologia all’Università degli Studi di Napoli e vicepresidente dell’OIV.
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