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N. 3.879 - ore 17:00 - Martedì 23 Gennaio 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Che il vino, in quanto a vendite, abbia una componente fondamentale nel marketing è risaputo. Ma ci sono aspetti in cui conta anche il fattore psicologico. Desta curiosità la ricerca pubblicata sulla rivista “Plos Medicine”, condotta dall’Università di Cambridge, sviluppata per 4 settimane in una serie di locali, in cui è stato proposto l’eliminazione di un calice di grandi dimensioni (per un quantitativo di 250 ml di vino) per determinare quanto il recipiente influisca sui consumi. Un cambiamento nel comportamento dei consumatori c’è stato: le persone che hanno bevuto in un bicchiere più piccolo lo hanno fatto quantitativamente di meno. | |
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| | Il Bando Ocm Vino Promozione sui Paesi Terzi 2023/2024 arrivato in grande ritardo, come accaduto spesso, ma forse mai così tanto, visto che il nazionale (che pesa per 30 milioni di euro sui 100 totali, con 70 in mano alle Regioni, ndr) è stato aperto a luglio, con scadenze in un periodo critico come ad agosto (poi leggermene prorogate). Proteste della filiera per un cambio profondo, in molti aspetti, delle regole per la presentazione e la valutazione dei progetti (a partire dal discusso obbligo della presentazione dei “tre preventivi” per ogni attività), a detta di molti non accompagnate da spiegazioni sufficientemente chiare, che ha portato ad una grande difficoltà per presentare le domande. Graduatorie arrivate ancora più in avanti (a fine dicembre la definitiva dei progetti cofinanziati a livello nazionale, quella sui progetti multiregionali è addirittura del 17 gennaio 2024). E poi, come accaduto spesso, una raffica di ricorsi già arrivati e che stanno arrivando, che rischiano di paralizzare una misura importante, fondamentale, per supportare l’export del vino italiano. Sintesi estrema di una situazione complessa che già si prefigurava in estate, tra riunioni, tavoli e incontri, tra Ministero, filiera e Regioni, evidentemente inconcludenti. E che, mentre i progetti sarebbero dovuti già partire e diventare operativi, vede caldo il fronte dei tribunali. “Ma il made in Italy non si fa in tribunale, e le aziende, che giustamente se si sentono lese fanno i loro ricorsi, hanno più bisogno di risposte pronte e strumenti operativi chiari, che di vincere le cause dopo anni”. Così commenta, a WineNews, Silvana Ballotta, alla guida di Business Strategies, studio che lavora sull’internazionalizzazione delle imprese e che, da 20 anni, segue il percorso della Misura Ocm. “Sulle polemiche e sui ricorsi non mi pronuncio. Quello che, però, mi sento di dire è che tutti dobbiamo fare un’analisi della situazione. Oltre ai ritardi, il bando di luglio ha stravolto i canoni di presentazione e valutazione dei progetti che sono valsi negli ultimi 12 anni, e non dico se siano giusti o sbagliati, ma hanno comunque cambiato un sistema portando difficoltà, non solo perché ad agosto si è rinunciato alle ferie, ma perché i nuovi criteri non sono stati accompagnati da sufficienti spiegazione e chiarimento” (continua in approfondimento).
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| | “C’è un tragico legame tra povertà educativa ed alimentare: ambedue indicano scarsità quantitativa e qualitativa”. A dirlo è Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia nella Giornata Internazionale dell’Educazione dell’Onu, oggi, per ricordare che l’educazione è pace. L’educazione ambientale, civica e del gusto alimentano il senso critico dei giovani per essere promotori di crescita sociale. Nei Paesi sviluppati i problemi alimentari sono connessi a condizioni socioeconomiche, accesso alle informazioni, consapevolezza del valore del cibo, e le crisi politiche, umanitarie ed economiche relegano in secondo piano investimenti pubblici in educazione. L’Italia non soddisfa appieno le aspettative di una democrazia occidentale che punta sui giovani, tra abbandono scolastico, scuole fatiscenti, mancanza di mense e programmi di studio obsoleti. | |
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| | | Oltre 2.340 imprese (38.000 considerando anche quelle agricole di trasformazione), 21,5 miliardi di euro di fatturato diretto, 10 miliardi di euro di export (di cui l’80% concentrato tra Europa e Nord America, e con un saldo attivo di oltre 8 miliardi), 1 miliardo di euro portato nelle casse del Fisco (il 73% derivanti dalle accise sui prodotti intermedi, il 26% dalle imposte sul reddito delle imprese e l’1% dai contrassegni di stato), a cui si aggiunge un’Iva al consumo per vino, spiriti e aceti di 3,2 miliardi di euro: sono i valori più importanti che emergono dallo “Studio di Filiera”, per i settori Vini, Spiriti e Aceti, realizzato da Nomisma per Federvini e presentato oggi alla Camera dei Deputati. Altrettanto rilevanti i valori sotto il profilo occupazionale: a fronte di 81.400 lavoratori direttamente occupati dalle imprese dei tre settori, grazie ad un effetto moltiplicatore pari a 5,8, se ne attivano oltre 460.000 nell’intero sistema economico nazionale che corrispondono a quasi il 2% del numero complessivo di lavoratori in Italia. Numeri da cui sono partite le riflessioni (in approfondimento) sul presente e sul futuro del settore, alle prese con tante sfide, di Micaela Pallini e Piero Mastroberardino, presidente e vice Federvini, dell’eurodeputato Paolo De Castro, e non solo. | |
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| | | Da “salviamo l’agricoltura italiana” ad “agricoltori e consumatori vittime della guerra dei prezzi”, sono solo alcuni dei tanti cartelli affissi nei trattori che, anche in Italia, stanno diventando il simbolo della protesta di chi con la terra vive e lavora. Proteste che arrivano dopo quelle scoppiate in vari Paesi in Europa, dalla Germania alla Romania fino alla Francia e ora da Bologna alla Calabria, dalla Puglia a Milano, dalle Marche alla Sicilia, con la mobilitazione lanciata dal Cra (Comitati Riuniti Agricoli) Agricoltori Traditi che si sta facendo conoscere. | |
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| | Che siano le classiche vaschetta o torta-gelato, le più ardite sculture in giacchio o il più creativo gelato “gastronomico”, non ci sono dubbi: è l’Italia, patria del dolce più amato, Campione del Mondo del Gelato, vincitrice, ieri, della “Gelato World Cup” 2024 al Sigep, il Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianale e Caffè alla Fiera di Rimini. E che ha visto il team tricolore - Vincenzo Donnarumma, Rosario Nicodemo, Filippo Valsecchi, Domenico di Clemente e Davide Malizia - contendersi il titolo di fronte alla giuria internazionale con 11 Paesi del mondo, dall’Argentina al Brasile, dalla Cina alla Germania, dal Perù a Singapore, da Taipei al Messico, e con Corea del Sud e Ungheria, rispettivamente, sul secondo e terzo gradino del podio. Il prossimo appuntamento con la “Gelato World Cup” è previsto per il 2026. | |
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| | | Riceviamo, da Vatican Media e Veronafiere-Vinitaly, e pubblichiamo, un passaggio dell’Udienza Privata nella quale Papa Francesco, ieri 22 gennaio, ha sottolineato come “il vino, la terra, l’abilità agricola e l’attività imprenditoriale sono doni di Dio”, incontrando e benedicendo il mondo del vino italiano nel Palazzo Apostolico Vaticano nella Città del Vaticano, nella giornata dedicata all“’Economia di Francesco e il mondo del vino italiano”, promossa dalla Diocesi di Verona e da Veronafiere-Vinitaly a Roma. | |
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