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N. 3.203 - ore 17:00 - Martedì 20 Luglio 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Il “Paesaggio culturale del Chianti Classico”, uno dei territori del vino più belli del mondo, tra la Siena del Medioevo e la Firenze del Rinascimento, muove i primi passi ufficiali verso la candidatura a Patrimonio Unesco, lista di cui fanno già parte le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, i Paesaggi vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato e la Val d’Orcia, che accoglie i filari di Sangiovese del Brunello di Montalcino. La Giunta Regionale Toscana ha approvato lo schema di protocollo d’intesa fra la Regione, i sette Comuni del Chianti Classico, il Consorzio del Chianti Classico e la Fondazione per la tutela del territorio Chianti Classico. |
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Le sfide dei mercati, cambiati forse irreversibilmente da una pandemia che si fatica a superare, la strada della sostenibilità, che è fondamentale ma richiede lungimiranza ed investimenti, il valore di una promozione vitale per la ripartenza vera del mercato del vino, ma anche una riflessione urgente su un vigneto Italia che, per mille motivi, a dispetto di una crescita importante del vino italiano sui mercati del mondo, vede nei fatti il rischio di una evoluzione al ribasso della sua offerta, con la possibilità reale di distruggere valore, piuttosto che di crearlo. Sono tanti i temi e gli obiettivi fissati da Unione Italiana Vini - Uiv, Cia - Agricoltori Italiani e dal Ministero delle Politiche Agricole, nel “Forum Vitivinicolo”, oggi, a Roma. Tra chi sottolinea come la vera sfida sia quella di lavorare sui valori della nostra produzione, come Luca Brunelli, responsabile Cia - Agricoltori Italiani Area Politiche Vitivinicole, o il produttore piemontese Claudio Conterno (Conterno Fantino), e chi punta il focus sulla necessità di continuare ad investire in promozione, come il presidente di Unione Italiana Vini (e produttore con Marchesi di Barolo) Ernesto Abbona, e Francesca Planeta, alla guida della cantina di famiglia, tra le protagoniste della consacrazione della Sicilia del vino. Ma c’è anche chi ha sottolineato l’importanza, per le imprese del vino, di strutturarsi, al di là delle dimensioni, e soprattutto di imparare a valutare bene tutti gli indici aziendali, come ha detto Lamberto Frescobaldi, vicepresidente Uiv e guida del Gruppo Frescobaldi, tra le realtà più importanti del vino italiano. E se c’è chi ricorda che, in ogni strategia, il consumatore deve restare centrale, come detto da Francesca Benini, sales & marketing director del colosso Cantine Riunite & Civ, e che sarà fondamentale interpretare i cambiamenti del mercato, ha aggiunto Dino Scanavino, presidente Cia - Agricoltori Italiani, fondamentale sarà la ripartenza anche delle fiere, ha ricordato il dg Veronafiere, Giovanni Mantovani. “Non dobbiamo più sprecare risorse, dobbiamo fare scelte, magari scontentando qualcuno, ma vanno fatte. È evidente che il vino è uno dei settori da sostenere, perché il più capace di creare valore aggiunto e ridistribuirlo”, ha detto il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli (gli interventi nell’approfondimento). |
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Invitare tutti, dalle persone a casa ai colleghi al ristorante, ad applicare quotidianamente semplici ma efficaci soluzioni anti-spreco in cucina, come fa uno degli chef più famosi al mondo nel suo celeberrimo ristorante tre stelle Michelin e come fanno i suoi giovani chef del “Gruppo Francescana”, condividendo le proprie ricette con l’hashtag #WhyWaste. È la mission di “Why Waste? Perché Sprecare?”, serie multimediale con protagonisti Massimo Bottura ed il suo “dream team” (da Jessica Rosval di Casa Maria Luigia a Karime Lopez di Gucci Osteria Da Massimo Bottura, da Takahiko Kondo dell’Osteria Francescana a Francesco Vincenzi di Franceschetta58), on line su Fine Dinig Lovers e con la quale entra nel vivo la partnership tra il progetto “Food for Soul” dello chef e S. Pellegrino per contribuire a migliorare il sistema alimentare globale. |
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I cambiamenti climatici sono i primi responsabili dei danni da gelo primaverile in viticoltura, che provocano ingenti perdite produttive ogni anno. Un fenomeno che, purtroppo, è destinato a ripetersi anche negli anni a venire, soprattutto in quelle zone della Penisola nelle quali gli inverni miti e le primavere precoci provocano un anticipo della vegetazione. Una minaccia per la viticoltura italiana, al centro del convegno, organizzato da Sella & Mosca, la griffe sarda del Gruppo Terra Moretti, guidato dal professore Attilio Scienza, tra i massimi esperti di viticoltura al mondo e ordinario di Enologia all’Università degli Studi di Milano, insieme a Vittorio Moretti, a capo dell’azienda, Luigi Mariani, docente di Storia dell’Agricoltura all’Università degli Studi di Milano, Alberto Guardone del Politecnico di Milano, Giambattista Toller, tecnologo della Fondazione Edmund Mach, Giorgio dell’Orefice (Il Sole 24 Ore), con l’obiettivo di fare il punto sulle possibilità di una lotta attiva alle gelate, utilizzando gli strumenti moderni della meteorologia, come i satelliti ed il rilevamento automatico da terra, oltre all’impiego di attrezzature antigelo, e senza trascurare il ruolo dei Piani di Gestione del Rischio previsti nella Pac. |
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Non è la bottiglia più cara mai battuta ad un’asta, ma è di sicuro il vino australiano che ha raggiunto la quotazione più alta: 142.131 dollari per uno dei rarissimi esemplari giunti sino a noi del mitico Penfolds Grange Hermitage Bin 1 Shiraz del 1951, la prima annata prodotta. Il motivo sta anche nella storia di questa particolare bottiglia, che è stata firmata e ritappata a mano, nel 1988, da Max Schubert in persona, il wine maker che ha creato Grange Hermitage e rivoluzionato Penfolds ed il vino australiano. |
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Stefano Bollani al piano, e il Brunello nel calice. In un “duo” di eccellenze italiane non inedito, ma già protagonista agli albori del Festival “pioniere” del genere che unisce la musica d’autore al vino di qualità, il grande pianista ed il celebre rosso stasera alzano il sipario su “Jazz & Wine in Montalcino”, edizione n. 24 del più longevo evento “aziendale” del vino italiano firmato Castello Banfi e nato in collaborazione con la famiglia Rubei dell’Alexanderplatz Jazz Club di Roma e Comune di Montalcino. Che, fino al 25 luglio, con la direzione artistica di Paolo Rubei, fa incontrare il Brunello con i “big” della musica internazionale, da Bollani a Stefano Di Battista, da Danilo Rea ad Emanuele Urso, dall’Orchestra Observatorium diretta da Massimo Nunzi ad Alex Britti e Flavio Boltro, nell’antica Fortezza e nell’affascinante Castello Banfi. |
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Stefano Zanette, eletto per la quarta volta alla guida del Consorzio del Prosecco Doc. “La sostenibilità - economica, ecologica e sociale - è un dovere che abbiamo tutti, nei confronti del nostro territorio e delle prossime generazioni. Non basta esserlo nel vigneto, bisogna saper essere responsabili dei lavoratori e della società di cui facciamo parte. È un percorso che abbiamo iniziato, ma adesso i tempi sono maturi per puntare all’obiettivo della sostenibilità per tutta le denominazione del Prosecco Doc: non è un’utopia”. |
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