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N. 3.095 - ore 17:00 - Martedì 16 Febbraio 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Un progetto di ricerca di tre anni, per analizzare la capacità di assorbimento della CO2 del suolo di un vigneto, e per capire quali siano le colture di copertura che consentono al suolo stesso di immagazzinare la maggiore quantità di carbonio: a firmarlo è il centro di ricerca Creaf con Jean Leon, griffe organica del Penedès enoico della Familia Torres. Uno studio iniziato con la semina di quattro diverse specie di graminacee e leguminose, intorno alle viti e tra i filari, su mezzo ettaro, per testare colture di copertura e pacciamatura vegetale da usare per accumulare la CO2 nel terreno e rallentare l’aumento dei livelli di gas e mitigare il cambiamento climatico. |
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46,1 miliardi di euro di esportazioni agroalimentari per l’Italia nel 2020 del Covid, un nuovo record, tanto più significativo in tempo di pandemia. Un bottino ricco, di cui 39,1 miliardi grazie ai prodotti alimentari, bevande e tabacco, in crescita del +1,9% sul 2019, e 6,9 miliardi di euro di prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca, in crescita di un +0,7%, e unici segni positivi oltre ai prodotti farmaceutici (in crescita del 3,8%). A dirlo i dati aggregati Istat, pubblicati oggi, che confermano la forza del made in Italy in tavola, anche in un anno difficilissimo come quello appena passato, con un settore che, come spesso avvenuto nelle crisi, si conferma anticiclico rispetto al resto dell’economia. Nel complesso, infatti, l’export totale dell’Italia, nel 2020, ha accusato una flessione del -9,7%, fermandosi ad un valore di 433,5 miliardi di euro, con il comparto agroalimentare che, nel complesso, vale dunque oltre il 10% delle esportazioni complessive. “L’agricoltura e l’agroalimentare adesso hanno il compito di fare da traino al made in Italy nel suo complesso”, sottolinea Confagricoltura, che evidenza anche come il saldo commerciale agroalimentare sia positivo. “Negli ultimi anni era già stato positivo il saldo dei prodotti trasformati, comprese bevande e tabacco, ma ora lo è quello dell’intera bilancia commerciale dell’agroalimentare, da sempre strutturalmente in deficit. Un risultato estremamente lusinghiero anche se dovuto essenzialmente al miglioramento del saldo dei prodotti trasformati, mentre il deficit dei prodotti agricoli rimane preoccupante intorno ai 7,5 miliardi di euro. Su questo fronte, per l’export di prodotti e materie prime agricole, occorre sicuramente uno sforzo particolare per incentivarli maggiormente”. “Un risultato importante - sottolinea la Coldiretti - che giunge a 10 anni dall’iscrizione della Dieta Mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco, avvenuta il 17 novembre 2010”. Le esportazioni dei prodotti agroalimentari made in Italy nel 2020 sono state dirette per oltre la metà (55%) all’interno dell’Unione Europea, Germania, Francia e Uk (pre Brexit) in testa. Fuori dai confini comunitari sono gli Stati Uniti il primo partner commerciale dell’Italia con 4,9 miliardi di export agroalimentare, nonostante i dazi. |
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Come spesso accade in Borsa, dopo la crescita importante di un titolo, si assiste ad una battuta di arresto, spesso dovuta a quella che si definisce “presa di beneficio”, ovvero, il monetizzare un investimento. E potrebbe spiegarsi così il -0,5% a gennaio 2021 dell’Italy 100, l’indice dedicato ai vini italiani (con nomi come Sassicaia, Masseto ed Ornellaia della famiglia Frescobaldi, il grande “trittico” della famiglia Antinori, formato da Solaia, Tignanello e Guado al Tasso, e ancora dal Sorì San Lorenzo e dallo Sperss di Gaja, e dal Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno), e unico a perdere qualche decimale, in un avvio invece nel complesso positivo. Il Liv-ex 100, per esempio, a +0,6%, ed il Liv-Ex 1000 a +0,7%. Un segnale di forza del mercato dei fine wine, che non sembra soffrire la pandemia, i dazi Usa o la Brexit. |
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La Cina entra nell’anno del Bufalo, simbolo di prosperità, che nasce dalla forza e dal lavoro, di sicuro un buon auspicio, specie dopo un 2020 a dir poco faticoso. Che, comunque, Pechino ha saputo affrontare nel migliore dei modi, chiudendo con una crescita del Pil del +2,1%, che fa del gigante asiatico la locomotiva dell’economia mondiale. Una locomotiva a cui è fondamentale restare agganciati, provando ad invertire la rotta dei primi dieci mesi del 2020, nei quali le spedizioni di vino italiano verso la Cina si sono fermate, a valore, a 70 milioni di euro, in calo del 28,3% sullo stesso periodo del 2019. Una performance preoccupante, per quanto in linea con i nostri principali competitor, che parte da fondamentali pessimi: la Cina, oggi, è più lontana che mai, scivolata all’undicesimo posto tra i mercati di riferimento del vino italiano. Una distanza rappresentata bene dalla quasi totale indifferenza, navigando sui profili social di aziende e Consorzi, per l’inizio dell’anno del Bufalo, il 12 febbraio. Con un paio di eccezioni, come l’etichetta della “Collezione Zodiaco” del Brunello di Montalcino Riserva 2015 di Castiglion del Bosco, la griffe enoica di Massimo Ferragamo, firmata da Fiona Corsini, e la limited edition di Feudi di San Gregorio. |
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Nella Milano capitale del panettone, che da qui è partito per conquistare i pasticceri e i palati di tutto il mondo, andrà in scena (20 febbraio), nella cornice di Palazzo Bovara, la Finale Italia della Coppa del Mondo del Panettone, evento internazionale che metterà a confronto le migliori produzioni artigianali sul lievitato per eccellenza. A sfidarsi, di fronte ad una giuria presieduta da Iginio Massari, saranno i 32 qualificati dei tre eventi di selezione Sud, Nord e Centro, organizzati a Reggio Calabria, Robecco sul Naviglio e Pistoia. |
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Dopo aver ottenuto l’indicazione geografica nel 2008 dall’Unione Europea, step importante per garantirne la protezione e per diffondere la conoscenza dell’arte distillatoria tricolore, la grappa, distillato italiano per eccellenza, avrà adesso una tutela ufficiale anche in Cina. Dal 1 marzo 2021, insieme ad altri 25 prodotti Ig italiani, sarà protetta da imitazioni e usurpazioni: lo stabilisce l’accordo bilaterale firmato da Cina e Unione Europea, che va ad allungare una lista che include già denominazioni come Barolo, Brunello di Montalcino, Chianti, Prosecco Conegliano Valdobbiadene, Barbaresco, Brachetto d’Acqui, Soave e Tokaj. La grappa sarà immediatamente protetta all’entrata in vigore dell’accordo, senza fasi transitorie di phasing-out, fa sapere AssoDistil. Una notizia importante per un settore storico del made in Italy, in cerca di rilancio.
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“Purtroppo non ci sono elementi per essere ottimisti. Nessuno poteva prevedere una situazione di questa gravità e di questa durata. Si parla tanto dei ristori, ma quando sono arrivati sono stati insufficienti a coprire perdite e spese, e non potranno mai esserlo, perchè la perdita è enorme. Il delivery è ed è stato un palliativo, per quanto intelligente, ma non tiene in piedi i ristoranti. Le nostre guide? Spero di riuscire a presentarle ad inizio maggio”. |
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