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N. 4.186 - ore 17:00 - Domenica 30 Marzo 2025 - Speciale Vinitaly - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | “La produzione dei vini dealcolati italiani salirà quest’anno di circa il 60% sul 2024, con una quota maggioritaria per gli zero alcohol (83%) e gli spumanti”. Questo il risultato del sondaggio del nuovo Osservatorio dealcolati di Uiv-Vinitaly relativo al panel sui principali produttori italiani del segmento e che dimostra come le cantine in Italia si stiano facendo avanti per incrementare la quota sul mercato dei vini dealcolati. Anche se, in sede di analisi, va ricordato che siamo agli albori di questa fase (solo recentemente la produzione di vino dealcolato è diventata realtà) e ciò si traduce, di conseguenza, con un “balzo” in avanti considerevole. | |
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| | Visite in cantina, degustazioni, esperienze che uniscono gastronomia a benessere, sport, storia, paesaggi, territorio, e ancora, vendite dirette e non solo: l’enoturismo è un pezzo fondamentale del business delle cantine e dell’indotto territoriale, che, negli anni, è diventato sempre più importante. E che, da quest’anno, avrà il suo palcoscenico privilegiato a Vinitaly 2025, evento principe del vino italiano, di scena a Verona (6-9 aprile), con Vinitaly Tourism, il nuovo progetto targato Veronafiere per la promozione delle “experience” nelle cantine del Belpaese. L’appuntamento è per il 9 aprile, quando Vinitaly Tourism debutterà con 63 cantine, 17 buyer tra tour operator, agenzie di viaggio e online travel agency, selezionati da Veronafiere, e provenienti da Stati Uniti, Germania, Spagna e Italia, per 172 matching business to business in formato speed date già calendarizzati. Un format, Vinitaly Tourism, il cui inserimento in Vinitaly, spiega il dg Veronafiere, Adolfo Rebughini, “accelera un piano di programma che, nei prossimi anni, potrà approdare anche nei nostri eventi internazionali”. Un fenomeno, quello enoturistico, che, con la sua crescita, porta anche una piccola ventata di fiducia tra le cantine italiane, per le quali rappresenta un piccola certezza, nel quadro dell’incertezza legata alla minaccia dei dazi Usa (ovviamente senza potersi sostituire al fondamentale canale export), come ha spiegato, a WineNews, Roberta Garibaldi, esperta di turismo enogastronomico e docente all’Università degli Studi di Bergamo che collabora alla regia scientifica del Vinitaly Tourism by Veronafiere: “fare enoturismo vuol dire anche fare vendita diretta e, quindi, avere delle marginalità più alte, che variano da territorio a territorio ovviamente. Le stiamo mappando per avere i dati in autunno. L’analisi delle tracce digitali indica un generale apprezzamento delle principali destinazioni legate al vino e della loro offerta turistica, visto che hanno accolto 18,5 milioni di arrivi e 62,3 milioni di presenze. Il sentiment è risultato essere pari a 87,8/100 per l’anno 2024, superiore dello 0,6% su quello dell’intera offerta turistica italiana. Piemonte e Toscana primeggiano in questa classifica. Langhe-Barolo, Chianti e Montalcino sono le destinazioni italiane del vino con il più alto gradimento”. | |
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| | 14,5 miliardi di euro il fatturato alla produzione, che sale a 31 miliardi con l’indotto ed a 45,2 miliardi tra impatto diretto e indiretto, per un comparto che copre l’1,1% del Pil italiano. Ed ancora, 8,1 miliardi di euro di export (1,9 solo verso gli Usa), 3,06 miliardi di euro di vendite in valore (Gdo e retail Italia 2024), 670.000 ettari di vigneto, e 29,4 milioni di consumatori nel Belpaese: sono, in pillole, i numeri del vino in Italia con i dati elaborati, su varie fonti, dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly e comunicati a pochi giorni dal via di Vinitaly 2025. Dove il vino italiano arriva dopo una 2024 in sensibile crescita, nelle esportazioni, sul 2023 (+5,5%) che bilancia una piccola flessione sui consumi interni (-1,5% i volumi di vendita tra Gdo e retail, a 743,4 milioni di litri), per un prodotto consumato da oltre il 55% della popolazione (con 11,7 milioni di consumatori quotidiani).
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| | | Le fiere sono business, in primis, ma anche momento di conoscenza e di assaggio dei prodotti. E i vini d’Italia, ma non solo, saranno protagonisti anche nel calice, a Vinitaly 2025, nei tanti assaggi “vis a vis” tra trade e produttori, ma anche grazie ad un calendario di oltre 80 appuntamenti, per un viaggio enologico che parte percorrendo lo Stivale e arriva in ogni angolo del globo. Con gli esclusivi Grand Tasting al Palaexpo e i Tasting Ex … Press guidati dalle principali riviste di settore internazionali, da Decanter a Vinum, da Revjia Vino a Gilbert & Gaillard, fino a Meininger, The Drink Business e Iwsc, tra le altre, senza dimenticare Wine Spectator (già protagonista il 5 aprile con OperaWine), ma anche italiane, ovviamente, dal Gambero Rosso a Doctor Wine, dal Seminario Veronelli all’Associazione Italiana Sommelier (Ais), dal Corriere della Sera, con “100 migliori vini e vignaioli d’Italia”, la guida firmata da Luciano Ferraro, vicedirettore del quotidiano, e dal critico internazionale James Suckling. Passando per i tanti tasting guidati da un’altra grande firma come Ian D’Agata, ma anche dai Master of Wine d’Italia e del mondo, dal presidente Assoenologi Riccardo Cotarella, dal professor Attilio Scienza e non solo. | |
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| | | In un’era nella quale il digitale fa passi da gigante in ogni ambito della nostra vita, molta attenzione va all’Intelligenza Artificiale. E Marks & Spencer (M & S), insegna di Leeds, tra i leader della Gdo nel Regno Unito, lancia “Wine Finder”, attivo in 500 negozi online e 20 fisici, che, grazie all’Ai, guida i clienti nella scelta dei vini sulle oltre 400 etichette disponibili: “il vino ha un processo di acquisto complesso. Servono nuovi metodi a supporto dei clienti che si muovono nella vasta gamma di prodotti che offriamo”. | |
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| | Va a Gavino Sanna, figura di riferimento e “guru” della comunicazione pubblicitaria e del design italiano, il Premio alla Carriera 2025 by Vinitaly Design Award, il concorso Veronafiere, edizione n. 29, dedicato al packaging di vini, distillati, birre e olio evo, con la direzione artistica del pluripremiato designer Mario Di Paolo. Quasi 400 le candidature ricevute, tra le quali la giuria (di cui quest’anno fa parte anche WineNews, con il direttore Alessandro Regoli) ha individuato gli 8 finalisti per ciascuna categoria: i vincitori saranno rivelati e premiati il 5 aprile nella cerimonia di gala a Verona (Teatro Ristori). Dopo aver lavorato negli Stati Uniti e firmato alcune tra le più celebri campagne pubblicitarie per brand come Barilla, Mulino Bianco, Fiat e Giovanni Rana, dal 2004 Gavino Sanna si dedica al mondo del vino con Cantina Mesa, oggi parte di Herita Marzotto Wine Estates. | |
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| | | A Vinitaly 2025 (6-9 aprile, Verona), “oltre alla rappresentanza di Governo che siamo abituati ad avere ai massimi livelli, ci saranno anche i Commissari Ue all’Agricoltura e Salute Hansen e Várhelyi, “per confrontarsi con il vino italiano, in uno scambio importante tra i produttori e chi norma il settore: questo Vinitaly ne mostrerà l’unità, con una grande partecipazione”. Sull’internazionalizzazione, “in un mondo che si chiude a comparti, serve una presenza stabile sui grandi mercati di riferimento, che rafforziamo con eventi come Wine South America, Wine to Asia e Vinitaly Usa”. | |
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