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N. 4.377 - ore 17:00 - Martedì 30 Dicembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Podio dominato dal Rodano con Château Rayas al n. 1 e il suo Châteauneuf-du-Pape 2011 che, da gennaio a novembre 2025, fa +66,7% (13.000 sterline a cassa). Stessa etichetta, ma vendemmia 2010, al n. 2, davanti al Cote Rotie Château d’Ampuis 2019 di E. Guigal, al n. 3. Posizione n. 4 per Domaine de La Romanée-Conti La Tâche Grand Cru 2018 e, n. 5, per Soldera Case Basse 100% Sangiovese 2013 (+35,7%, 8.820 sterline a cassa) che continua la propria brillante performance: nell’ultimo decennio i suoi prezzi volano a +224%. È la top 5 dei vini più performanti del 2025 (gennaio - novembre) secondo WineCap. | |
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| | Dal primo decreto che ha aperto alla possibilità di produrre vini dealcolati anche in Italia, di dicembre 2024, al decreto in materia “fiscale” firmato, ieri, dai Ministeri dell’Agricoltura, guidato da Francesco Lollobrigida, e di Economia e Finanze, guidato da Giancarlo Giorgetti, che sblocca di fatto la possibilità di realizzare questi prodotti nel territorio nazionale, è passato quasi un anno. Ma finalmente, a detta dello stesso Ministro Lollobrigida, e di tutte le organizzazioni di categoria, c’è un quadro normativo chiaro che consentirà ai produttori del Belpaese di condurre tutta la filiera in Italia (mentre fino ad oggi chi ha comunque voluto investire in questi prodotti ancora di nicchia, ma in forte ascesa, che oggi valgono già 2,4 miliardi di dollari, e sono destinati a raggiungere i 3,3 miliardi di dollari nel 2028, ha dovuto dealcolare in altri Paesi europei più avanti nella normativa, Francia e Germania in testa). E se già nella giornata di ieri Unione Italiana Vini - Uiv, con il segretario Paolo Castelletti, aveva commentato positivamente la firma del decreto, definendola “una bella notizia alla fine di un 2025 travagliato”, sottolineando che “sono sempre di più le imprese italiane pronte a investire sulla categoria dei dealcolati”, “la sigla del decreto rappresenta un passo significativo per il settore vitivinicolo italiano, perché offre certezze normative su un segmento in evoluzione, capace di rispondere alle mutate esigenze di consumatori in particolare sui mercati esteri”, commenta Gabriele Castelli, dg Federvini. Per Luca Rigotti, presidente Settore vitivinicolo Confcooperative Fedagripesca, “si tratta di un passaggio fondamentale - spiega Rigotti - che permetterà alle imprese italiane, a partire dalle cantine cooperative, che rappresentano una componente rilevante della produzione vitivinicola nazionale, di operare finalmente in condizioni di parità competitiva rispetto agli altri produttori europei che già da tempo presidiano questo segmento”. E se anche Coldiretti e Filiera Italia salutano favorevolmente la chiarezza portata dal provvedimento, Legacoop Agroalimentare sottolinea come “il mercato dei vini dealcoalti in Italia è passato da 8 milioni di euro nel 2021 a 55 milioni nel 2024, con previsioni di ulteriore crescita del 60% per quest’anno”. | |
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| | La nostra idea di un altro mondo è costruita a partire da una parola che è il faro che guida ogni nostra azione: biodiversità: è da questa parola, fondamentale per il futuro del pianeta e dell’umanità, che Slow Food è stata la prima realtà al mondo che ha scelto di difendere la biodiversità. Che significa anche resistenza contro la produzione standardizzata che mira solo al profitto, l’agricoltura che inquina e impoverisce il suolo, l’allevamento che sfrutta, l’omologazione dei sapori, la massificazione delle abitudini, la corsa al consumo e il consumismo imperante. Un antidoto, cioè, alla monocoltura del pensiero e uno strumento di dialogo e pace. Con questo messaggio, nel 2026 Slow Food Italia festeggia 40 anni, fondata da Carlo Petrini a Bra nel 1986, e torna “Terra Madre Salone del Gusto” a Torino (24-28 settembre), da dove si diffonderà nel mondo. | |
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| | | Gaja, simbolo dei grandi vini di Langa, Ornellaia, uno dei gioielli di Bolgheri del Gruppo Frescobaldi, Monteverro, giovane realtà della Costa Toscana, G.B. Burlotto, nome storico del Barolo, e Marchesi Antinori, realtà tra le più storiche e prestigiose del vino italiano: sono le cantine italiane più votate nella “BWW 2025 - Best Wine of the World Competition” 2025, firmata da “Tasting Book”, che ha raccolto oltre 3,3 milioni di voti su più di 19.000 vini e centinaia e centinaia di cantine da 449.000 professionisti del vino di 129 Paesi del mondo. Una classifica 2025 che vede, tra gli altri, il Pétrus 2020 di Châeau Petrus, come “Best Wine of the World”, E. Guigal, icona della Valle del Rodano, come “Best Winery of the Year”, e Monteverro come “Best New Winery of the Year”. Ma che, tra i vini, premia anche altre eccellenze italiane. Tra i migliori vini rossi del mondo giudicati come “Platinum”, ovvero tra 98 ed i 100 punti, infatti, figura il Masseto 2020, uno dei vini italiani più affermati nelle grandi aste internazionali, mentre tra i vini “Gold” (96-97 punti su 100), ci sono eccellenze assolute come il Sassicaia 2021 della Tenuta San Guido, il Solaia 2020 di Antinori, il Barolo Sperss 2018 di Gaja, ed il Monteverro 2019 di Monteverro (che piazza anche il suo Chardonnay 2019 tra i “Gold” per i vini bianchi). | |
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| | | Conferma dell’esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari, agevolazioni per il gasolio agricolo e le proroghe di un anno del Credito d’Imposta per la Zes Unica Agricola e per la sperimentazione sulle Tea. Insieme alla stabilizzazione del lavoro occasionale in agricoltura, il rafforzamento della struttura commissariale per il Granchio Blu e la conferma della “Carta Dedicata a Te”. Sono queste le misure riguardanti agricoltura e pesca, contenute nella Manovra 2026 approvata in via definitiva oggi alla Camera. | |
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| | Un sapere enciclopedico, frutto di decenni di studio e di esperienze sul campo, mettendo a disposizione di tutti un patrimonio culturale senza eguali, e descrivendo con rigore e chiarezza la figura del sommelier, illustrando le tecniche di degustazione del vino e delle principali bevande, le modalità di abbinamento cibo-vino e le regole del servizio, accanto ad un’“enografia” della viticoltura italiana e mondiale, alla legislazione vitivinicola ed ad un catalogo dei vitigni del mondo. È una vera e propria guida per aspiranti sommelier, ma anche per tutti i curiosi di conoscere la complessità ed il fascino del mondo del vino, “Sommelier. Dalla passione alla professione”, il volume firmato da Giuseppe Vaccarini, il “sommelier per eccellenza” e un’istituzione del mondo della sommellerie italiana e mondiale. | |
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| | | “Osserviamo una riduzione dei consumi dei vini rossi, mentre aumentano spumanti e rosati, anche No e Low alcol, soprattutto negli Usa dove il comparto già occupa il 7% dei consumi totali. In Italia siamo ancora all’1,8% ma c’è da aspettarsi che la percentuale crescerà. Per recuperare il vino tradizionale deve trovare una strategia di comunicazione adeguata, un linguaggio efficace soprattutto con le nuove generazioni”. A dirlo a WineNews è Antonio Paparella, ricercatore dell’Università Federico II di Napoli. | |
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