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N. 3.962 - ore 17:00 - Giovedì 16 Maggio 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Gpt-4o, il nuovo modello di Intelligenza Artificiale di OpenAi, arriva sul mercato. La “o” sta per “omni” a simboleggiare le capacità a 360 gradi del chatbot, che ora sarà in grado di comprendere anche audio e video oltre ai testi. Inoltre, saprà rilevare e interpretare le espressioni facciali umane e gestire conversazioni emozionali in tempo reale. L’industria del vino, e del beverage, può approfittarne, o quantomeno, vale la pena provarci, per il magazine Uk “The Drinks Business” che ne ha analizzato l’impatto, rivoluzionario, sul settore, come WineNews ha fatto raccontando le potenzialità legate all’uso dell’Ai dal vigneto alla bottiglia. | |
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| | Resta nettamente in positivo, almeno nei primi due mesi 2024, la performance delle esportazioni di vino italiano, che, a livello globale, hanno toccato 1,14 miliardi di euro, a +9,5% sullo stesso periodo 2023, per 297,6 milioni di litri, a +8,2%. Sebbene, va detto, si denoti un importante rallentamento sulla partenza super di gennaio, con crescita A doppia cifra. In ogni caso, tutti i mercati più importanti, tanto in Nord America che in Europa, che ad Oriente, mostrano segnali di risveglio, almeno sul fronte degli ordini, che magari vengono anticipati sul passato, soprattutto verso certi mercati, per il perdurare della crisi del Canale di Suez che, oltre a far aumentare i costi delle spedizioni, ne allunga anche i tempi. In ogni caso, dai dati Istat aggiornati oggi e analizzati da WineNews, sono in terreno positivo gli Stati Uniti, a +5,9%, per 278,5 milioni di euro, così come la Germania, a +3%, per 174,8 milioni di euro, e soprattutto il Regno Unito, che continua a crescere di oltre il +20%, per 108,8 milioni di euro. Uno dei pochissimi e contenuti segnali negativi arriva dalla Svizzera, a -2,8%, con 58,8 milioni di euro di vino italiano importato nel primo bimestre 2024, mentre cresce nettamente il Canada, a +13,1%, per 54,3 milioni di euro. Impressiona la Russia, a +120%, per 47 milioni di euro, che supera di slancio la Francia, pur in crescita del 4%, a 40,4 milioni di euro. Molto bene i Paesi Bassi, a +15,5%, per 37,1 milioni di euro, e si mantiene in terreno positivo anche il Belgio, a +2,7%, per 35,2 milioni di euro. Guardando al Nord Europa, lascia qualcosa sul terreno la Svezia, con un -1,8%, a +30,3 milioni di euro. Ad Oriente, continua a crescere in maniera robusta il Giappone, a +11% per 28,7 milioni di euro, e continua a dare segnali positivi la Cina, a +43% per 12,8 milioni di euro. Troppo presto, ovviamente, per dire se il mercato del vino italiano nel mondo è davvero tornato a crescere, o se questi dati molti positivi sono più legati ad una strategia vista più volte negli anni di crisi economica prima e del Covid poi, con gli operatori portati a far scorte per evitare ulteriori aumenti di prezzo o di ritardi che penalizzerebbero il mercato. Ma, in ogni caso, i segnali positivi consentono di guardare al futuro del settore con un pizzico di serenità in più sul recente passato. | |
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| | Negli ultimi 24 mesi, ben 7 imprese agricole italiane su 10 (69,5%) hanno effettuato investimenti in innovazione, puntando soprattutto su nuove tecnologie e tecniche agricole d’avanguardia. E l’innovazione si conferma il fattore che più di ogni altro permette di gestire la transizione ecologica, mitigare i rischi, e migliorare l’impatto ambientale e sociale, come evidenzia il fatto che le aziende più innovative sono la quasi totalità (il 78,9%) di quelle col maggior livello di sostenibilità. Parola del Rapporto Agricoltura100, progetto di Reale Mutua e Confagricoltura che promuove il contributo dell’agricoltura alla crescita sostenibile del Paese. La cultura della sostenibilità è largamente radicata nelle aziende, e il primo valore che le attribuiscono è quello di accrescere la qualità del prodotto, anche a garanzia della salute dei consumatori. | |
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| | | Le Colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg sono le terre in cui è nato il fenomeno Prosecco. Una Docg tra le più importanti d’Italia, che con 100 milioni di bottiglie vendute ogni anno, genera un fatturato alla produzione di oltre 600 milioni di euro. Senza calcolare l’enorme indotto sul territorio di produzione, che comprende 15 comuni che dialogano, gomito a gomito, con il Consorzio, attualmente presieduto da Elvira Bortolomiol (a fine mandato), che raggruppa 209 case spumantistiche, 439 vinificatori e 3.300 famiglie di viticoltori. Numeri importanti, arrivati grazie al lavoro di tanti produttori, ma anche del Consorzio, che ha investito in quattro aree fondamentali: la sostenibilità “dimostrata”, sviluppata in vigna e in cantina, ma anche con un patto unico nel suo genere, tra Consorzio e tutte le 15 amministrazioni comunali coinvolte; aumento del valore medio, con una grande attività di comunicazione e di visibilità in eventi importanti, come l’accordo con la Biennale di Venezia per essere, per i prossimi tre anni, unica bollicina della Mostra del Cinema; ancora, lo sviluppo dell’enoturismo e la crescita dell’export, con la partecipazione alle più importanti fiere mondiali, accordi con testate internazionali e tanto incoming sul territorio (il racconto in approfondimento). | |
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| | | Trionfo che vai, bollicina che trovi. E, da anni, a bagnare i brindisi delle vittorie delle Juventus è lo spumante Ferrari, icona del Trentodoc, scorso a fiumi, ieri allo Stadio Olimpico di Roma, dove la Juventus guidata da Max Allegri, battendo l’Atalanta, ha vinto la sua Coppa Italia n. 15, con brindisi sul campo e negli spogliatoi per Dusan Vlahovic, autore del gol vittoria, e compagni. E, con Ferrari, che ha dedicato ai campioni juventini speciali bottiglie formato Jeroboam personalizzate con la coccarda della Coppa Italia, appositamente create per l’occasione. | |
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| | Il vino potrebbe essere il responsabile della sordità di uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi: Ludwig Van Beethoven. A dirlo, curiosamente, è un nuovo studio americano pubblicato sulla rivista “Clinical Chemistry”. Dall’analisi condotta su due ciocche di capelli del grande compositore, recuperate grazie alla collaborazione di alcuni collezionisti e confermate dal Dna, è stata infatti rilevata un’alta concentrazione di piombo nel sangue, 258 microgrammi per grammo in una ciocca e 380 microgrammi per grammo nell’altra. Normalmente, la concentrazione è di 4 milligrammi per grammo: secondo la ricerca, quindi, Beethoven avrebbe avuto valori rispettivamente 64 e 95 volte superiori alla media. È stata riscontrata inoltre anche la presenza di arsenico (13 volte superiore alla media) e mercurio (4 volte superiore). | |
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| | | Dal lavoro a supporto delle imprese a quello sulle fiere, come Vinitaly, che debutterà anche negli Stati Uniti, con Vinitaly Usa, in ottobre. “Stiamo lavorando per rivedere l’assetto della promozione del vino nei padiglioni fieristici, guardando sia alle esigenze dei produttori che ai comportamenti dei buyer. Negli Usa il vino italiano nel 2023 ha sofferto, dobbiamo lavorare e stare a guardare per capire se la crisi ha toccato il fondo ed è ora di risalire”. | |
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