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WineNews
N. 2.658 - ore 17:00 - Giovedì 16 Maggio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
Tendenza rosati, Italia alla riscossa
Negli ultimi anni, in parallelo alla crescita delle bollicine, il vino ha vissuto un altro fenomeno, quello dei vini rosati, i cui consumi, nel mondo, secondo i dati dell’Iwsr, sono cresciuti del 30% dal 2002 ad oggi, in particolare grzie ai millennials. A cavalcare questo fenomeno è stata soprattutto la Francia, con la Provenza, ma ora, seppur con qualche ritardo, anche l’Italia torna a scommettere su una tipologia che, peraltro, è parte della storia di tanti territori, e spesso legata ai vitigni autoctoni. Lo dicono, a WineNews, i vertici di cantine come Pasqua, Torrevento, Cantina Orsogna e Fabulas.
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Primo Piano
Iwsr: nel 2018 boom degli sparkling, ma il vino continuerà a crescere almeno fino al 2022
Le dinamiche economiche e le tensioni politiche vissute da giganti come Russia e Cina influenzano, e non poco, il mercato globale dei wine & spirits, che nel 2018, come raccontano i dati del’ultimo studio dell’Iwsr - International Wine & Spirits Research, “Le tendenze del mercato dei wine & spirits: 2013-2022”, anticipati al Vinexpo di Bordeaux. La categoria che fa registrare la crescita maggiore in termini di vendite nel mondo, è quella del Whiskey, le cui vendite, guidate soprattutto dagli Usa, sono schizzate di 10,8 milioni di casse (da 9 litri), ma bene fanno anche gli sparkling: +4,39 milioni di casse (+2%). “La crescita delle bollicine - racconta a WineNews il custom analytics director dell’Iwsr, Thorsten Hartmann - è un’ottima notizia per l’Italia del vino, con le spedizioni di Prosecco che, limitatamente al potenziale produttivo, esporterà volumi sempre maggiori sui mercati”. I vini fermi fanno segnare un andamento decisamente negativo (-4,73 milioni di casse spedite nel 2018 rispetto al 2017), per “colpa”, principalmente, della frenata improvvisa ma netta della Cina, con un elemento comunque positivo, quello della premiumisation, “che premia proprio Paesi produttori di vini di grande qualità come l’Italia”, aggiunge Hartmann. In termini globali, a crollare sono proprio i volumi delle categorie a minor valore aggiunto, “Low Price” e “Value”, mentre crescono “Standard” e, soprattutto, “Premium”. A valore, invece, la crescita è ancora più sensibile, con la categoria degli “Standard” che nel 2018 ha mosso 800 milioni di dollari di giro d’affari, e quella dei “Premium” cresciuta di 1,4 miliardi di dollari. Più omogenea la crescita degli sparkling, bene sia a volume che a valore, ma anche in questo caso sono “Standard” (+300 milioni di dollari) e “Premium” (+250 milioni di dollari) a guidare. Per il futuro, le previsioni dell’Iwsr parlano di una crescita continua da qui al 2022, quando le vendite di vini fermi toccheranno i 338 milioni di casse, e quelle degli sparkling le 40,1 milioni di casse, con una crescita, per quanto lenta, delle quote dei settori “Standard” e “Premium”. Nel complesso, tra il 2018 ed il 2022 gli sparkling cresceranno del 6% a volume e dell’11% a valore, ed i vini fermi dell’1,7% a volume e del 5,4% a valore.
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Il “conto” del climate change
Il conto ambientale e sociale del cambiamento climatico si fa sempre più alto, ed è inevitabile che si traduca in un conto economico che tutti i settori produttivi, prima o poi, si troveranno a dover saldare, compreso il mondo del vino. “I primi costi - spiega da Vinexpo Patrice Geoffron, professore di Scienze Economiche all’Università di Paris-Dauphine - la viticoltura li sta pagando già: dalla ricerca sulle varietà resistenti all’utilizzo di nuovi portainnesti. Ma in futuro potrebbero essere ben più alti. Pensiamo a quanto sarebbe devastante spostare di centinaia di chilometri i vigneti di tutto il mondo, impiantando magari varietà diverse ed abbandonando i territori tradizionali del vino, le cui economie rischierebbero di crollare, e poi ci sono i costi commerciali associati ad una produzione radicalmente diversa ed a prodotti nuovi”.
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Focus
Il futuro dei consumi tra Generazione Z, salutismo e cannabis
Tra le tendenze che influenzeranno il futuro dei consumi di wine & spirits, individuate dall’Iwsr, l’atteso e un po’ temuto impatto della Generazione Z (i nati dal 1995 in poi), la prima cresciuta a pane e social, che già oggi mostra peculiarità interessanti. I giovanissimi escono poco di casa, stanno molto attenti al rapporto qualità/prezzo di ciò che bevono, spesso sono astemi, consci degli effetti negativi dell’alcol sulla salute, e bere un bicchiere di vino diventa più un momento per compiacersi sui social che per appagare una passione o semplicemente il proprio palato. Un bicchiere di vino, così come un piatto, un cocktail, un ristorante, deve essere “instagrammabile”. Proprio il salutismo è la tendenza più evidente, con mercati come quelli di Germania e Usa che stanno assistendo ad un vero e proprio boom dei vini senza alcol e poco alcolici. E poi, c’è l’impatto della legalizzazione dell’uso della cannabis, già evidente in Usa e in Canada: ha un forte appeal tra i giovani, ma è sempre più utilizzata nella creazione di nuovi drink, il che apre un fronte tutto nuovo, anche per il mondo del vino, ed i grandi gruppi del beverage, come Constellation Brands, mostrano un interesse enorme per il comparto ...
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Cronaca
Château d’Yquem, svolta biodinamica
La tutela dell’ambiente e la sostenibilità in vigna non sono più uno dei tanti aspetti di cui prendersi cura, ma una vera e propria priorità, un’urgenza a cui stanno rispondendo le più importanti griffe del vino mondiale. A partire da Château d’Yquem che, come ha dichiarato qualche giorno fa da Bordeaux Bernard Arnault, a capo del gruppo del lusso Lvmh, e quindi proprietario dell’unico Premier Cru Superieur tra i grandi bianchi di Sauternes, punta sulla biodinamica, con una conversione che ha già mosso i primi passi in 50 ettari sperimentali.
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Wine & Food
Maltempo, corsa contro il tempo per salvare i raccolti
Nuova ondata di maltempo in arrivo e nelle campagne italiane è corsa contro il tempo per salvare i raccolti. Lo afferma la Coldiretti, che sottolinea come la pazza primavera segnata da forti precipitazioni, basse temperature e un mese di maggio classificato come il più freddo degli ultimi 15 anni rischia di far salire il conto dei 10 milioni di euro di danni subiti fino ad ora dalle coltivazioni. Nei territori più colpiti, afferma la Coldiretti, si valuta la dichiarazione dello stato di calamità, mentre nelle aree minacciate dalla nuova ondata si stanno stendendo le reti per proteggere le colture dalla grandine, che è la più temuta, e si anticipa dove possibile la raccolta di frutta e verdura per metterle al sicuro dalle intemperie.
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WineNews.tv
Vinexpo revolution: a Parigi evento annuale con WineParis, a Bordeaux con l’“En primeur”
A WineNews la strategia futura della fiera enoica francese, raccontata dal Ceo di Vinexpo Rodolphe Lameyse. Obiettivo: “vogliamo essere i leader nel mondo, e credo che questa sia la strada. Su Parigi credo che la sinergia con WineParis sia strategia, e Bordeaux, se in contemporanea con la Semain des Emprimeur (aspettando la risposta alla proposta all’Union des Grands Crus) potrebbe diventare annuale”.
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