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N. 2.651 - ore 17:00 - Martedì 7 Maggio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Rendere scene di vita quotidiana straordinarie: questo il potere della fotografia, e il concorso fotografico dedicato al food Pink Lady Food Photographer of the Year è nato, nel 2011, proprio con questo scopo. Le categorie esplorano ogni ambito dell’enogastronomia, vino compreso. Così il fotografo Mick Rock si aggiudica il primo posto “People” con il suo “Vigneron Pruning Vines”, Jon Wyand si aggiudica la medaglia d’oro nella sezione “Places”, con “Cleaning The Cuverie at Domaine Faiveley, Mercurey”, e l’italiana Alessandra Spairani e il suo “Il Fruttaio”, il primo posto nella categoria “Produce”. |
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In Sicilia, forse più che in ogni altro territorio, il vino è espressione dell’intreccio armonioso tra una storia secolare, tra paesaggi disegnati dalle tante culture e popolazioni che sono passate, nei secoli, per la “Trinacria”, ed il lavoro dell’uomo che, soprattutto nelle ultime decadi, ha saputo valorizzare le tante anime di un continente vinicolo dove la vigna disegna il territorio dalla Val di Noto a Trapani, dalle pendici dell’Etna alle coste, poggiandosi sul mare, e dove punteggia di verde le tante isole, da Pantelleria a Salina e Vulcano. Una varietà cristallizzata in 24 Doc e una Docg, il Cerasuolo di Vittoria, che raccontano in bottiglia il fascino di uno dei territori vinicoli italiani più amati nel mondo, e tra i più conosciuti, dietro a “mostri sacri” come Piemonte e Toscana, come raccontato dalle indagini di Wine Spectator e Wine Intelligence, protagonista di un successo sensazionale, frutto di un “Rinascimento” enoico guidato da grandi famiglie, come i Planeta, i Tasca d’Almerita e i Rallo (Donnafugata), e costruito anche da tanti piccoli e grandi produttori che hanno portato alla ribalta mondiale una Regione del vino antica e moderna insieme. Anche per questo, oggi, la Sicilia è il vigneto regionale più grande d’Italia, con 98.992 ettari sui 660.000 di tutto il Belpaese - e anche il primo vigneto biologico - e produce da sola, con quasi 5 milioni di ettolitri (il 10% del vino italiano), ed una produzione sempre più di qualità, visto che, anche grazie al traino della Doc Sicilia, oltre l’82% della produzione è costituita da vini Dop (28%) e Igp (54%), con un giro di affari che ha superato i 550 milioni di euro. Numeri dell’Industry Book 2019 di Unicredit, e al centro di Sicilia en primeur, firmata da Assovini, guidata da Alessio Planeta (che mette insieme 90 cantine per un fatturato di 300 milioni di euro) che, dopo i tour di questi giorni per far conoscere il continente enoico agli opinion leader mondiali, si concentrerà a Ortigia (Siracusa) dal 9 all’11 maggio, per raccontare la grande varietà ed importanza del vino siciliano, uno dei pilastri della rinascita di tutta la Sicilia, sempre più affrancata dall’immagine di Regione arretrata e afflitta dalla mafia, e sempre più percepita come terra ricca di agricoltura e viticoltura di qualità, di storia, di bellezza e di cultura. |
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Italiani più attenti alle proprie scelte alimentari, alla selezione degli alimenti e alla dieta. Altro che gourmet, dalla ricerca di Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) “Mangiare smart per stare in salute. Il rapporto tra cibo, scienza e tecnologia visto dagli italiani” presentato a Tuttofood nel lancio del format targato Fiera Milano Media “Intelligenza Alimentare”, emerge che il 66,7% degli italiani rivolgerà, in futuro, la propria attenzione più all’impatto del cibo sulla salute e non sul palato. Con il 94,4% degli italiani che ritiene molto o abbastanza importante l’avere informazioni complete su ingredienti, provenienza, la tracciabilità e l’etichetta del cibo, per distinguere ciò che fa bene all’organismo da ciò che invece fa male. Con il 77,3% che ritiene che la scienza e le nuove tecnologie siano una risorsa per la sicurezza nel piatto. |
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L’agroalimentare nazionale vale 205 miliardi e rappresenta il 12% del Prodotto Interno Lordo (Pil) ma è soprattutto un elemento di traino per l’intera economia all’estero dove rappresenta il vero simbolo del Made in Italy. Dati di scena a Tuttofood, a Milano, nel Forum firmato da Coldiretti, alla presenza del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “L’agroalimentare è una nostra eccellenza, fiore all’occhiello del nostro made in Italy. In questo settore si concentra molto del nostro essere italiani - ha detto Conte - e dobbiamo valorizzarlo, puntando su qualità e tipicità, che sono valori che ci rendono competitivi a livello mondiale. Secondo il Censis siamo a 62 miliardi di valore aggiunto, il massimo dell’intero comparto manifatturiero, occupa 1,3 milioni di persone, l’export vale 41 miliardi, e questi numeri ci consentono di programmare il futuro. Con un obiettivo ambizioso, ma possibile: raggiungere i 50 miliardi nel 2019. Ma dobbiamo migliorare nell’export: l’Ice fa grandi cose, ma non basta. Stiamo lavorando per riorganizzare tutto il “Sistema Italia”, in questo senso”. E intanto, domani, a Roma, saranno di scena gli “stati generali” convocati da Federalimentare, con la presentazione del rapporto “Industria alimentare italiana: cuore del made in Italy”, dell’Università Luiss. |
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Tutela dell’immagine dell’Amarone e promozione nel mondo: sono i due punti cardine del mandato di Alberto Zenato - alla guida con la sorella Nadia di una delle realtà più importanti della Valpolicella (ma anche del Lugana, ndr) - come nuovo Presidente delle Famiglie Storiche, associazione che oggi riunisce tredici storici produttori di Amarone Docg (per 2,3 milioni di bottiglie, di cui 2 destinate all’export), e che succede così a Maria Sabrina Tedeschi. |
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Dal castello di Miramare a Trieste alle Terme di Diocleziano a Roma, dalla Rocca di Gradara in Puglia all’Area Archeologica Su Nuraxi a Barumini nel cuore della Sardegna, al Castello di Brolio, nel Chianti Classico: in queste e altre quindici location (una per Regione), gioielli della cultura italiana, vite e ulivo saranno protagonisti della Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio n. 9, di scena l’11 maggio, organizzata dall’Associazione Italiana Sommelier (Ais) in collaborazione con i Ministeri di Istruzione, Università e Ricerca Scientifica, dei Beni e delle Attività Culturali e delle Politiche Agricole e del Turismo, con seminari, degustazioni e lezioni dedicate al consumo consapevole. |
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A WineNews le parole del presidente dell’Associazione di Distretto, Tommaso Marrocchesi Marzi, e gli obiettivi a breve e medio termine: “investire nello sviluppo del territorio, in infrastrutture, in sicurezza, nel turismo, e arrivare al riconoscimento del territorio del Chianti Classico come territorio Unesco, anche per una migliore valorizzazione e programmazione dello sviluppo del territorio stesso”. |
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